L’orrido inciucio per affossare l’autodeterminazione e consegnarci ai giudici stranieri

 

Gli islamisti del sedicente “Consiglio centrale islamico della Svizzera” (CCIS) si mettono a fare politica attiva. Il CCIS è quell’organizzazione salafita diretta da Nicholas Blancho e Qaasim Illi, marito di Nora Illi, ovvero la donna velata che compare accanto al sedicente imprenditore algerino Rachid Nekkaz nelle sue patetiche sceneggiate contro i divieti di burqa (l’ultima si è tenuta proprio a Lugano la scorsa settimana).

Va anche ricordato che Blancho ed Illi sono stati messi sotto accusa dal Ministero pubblico della Confederazione per propaganda pro-Isis, ma poi sciaguratamente assolti, anche per lacune nell’atto d’accusa.

Blancho ed Illi si sono pure vantati di non pagare né tasse né cassa malati, perché non avrebbero soldi. Entrambi sono infatti attivi professionalmente, ma a tempo parziale. Aumentare la percentuale lavorativa? Non se ne parla neanche! Dopo non avrebbero più tempo sufficiente per la loro “missione” di islamizzatori! Molto meglio farsi mantenere dagli svizzerotti fessi!

Ultimo baluardo

Ebbene, il CCIS ha avuto la bella idea di trasmettere un comunicato e di realizzare un video contro l’iniziativa “per l’autodeterminazione”.

Chiaro: gli islamisti combattono i  nostri diritti popolari. I diritti popolari costituiscono ormai l’ultimo ed unico baluardo alla loro avanzata.Perché i soldatini della partitocrazia, imbesuiti dal multikulti, stendono il tappeto rosso davanti agli estremisti musulmani.

CEDU complice

Per combattere l’iniziativa “per l’autodeterminazione”, gli islamisti raccontando la solita fetecchiata secondo cui essa causerebbe “l’uscita della Svizzera dalla CEDU (?)” con la conseguenza che i giudici stranieri della Corte europea dei diritti dell’uomo non potrebbero più imporre le loro sentenze in casa nostra.

Ohibò, come mai questi salafiti sono così terrorizzati all’idea che i giudici di Strasburgo non possano più comandare in casa nostra? Di certo Blancho, Illi e compagnia cantante non sono preoccupati per i diritti dell’uomo. Semplicemente li sfruttano per i loro scopi, con l’obiettivo poi di abolirli.

Se costoro ci tengono tanto alla Corte europea dei diritti dell’uomo, è perché sanno benissimo che non è un’istanza giudiziaria bensì politica, al servizio del  multikulti e delle frontiere spalancate. Ed infatti proprio di recente, ma tu guarda i casi della vita, la Corte in questione ha deciso che dobbiamo rottamare la libertà d’espressione sull’islam. E questo “in nome della pace religiosa”. Secondo i legulei di Strasburgo, infatti, il sentimento religioso dei musulmani non può essere offeso; quello dei cristiani invece sì. Sicché, avanti con la censura e con l’autocensura!

Ovvio che un tribunale che produce simili boiate piaccia molto agli islamisti:  fa il loro gioco, e lo fa alla grande!

A manina con la partitocrazia

Il sostegno del Consiglio centrale islamico al fronte contrario all’iniziativa “per l’autodeterminazione” deve far riflettere. La partitocrazia PLR-PPD-P$$ va a manina con gli islamisti,e ci va per combattere i diritti popolari e per predicare la sottomissione ai giudici stranieri. Blancho, Illi, e compagnia cantante sognano di demolire la nostra democrazia diretta. Del resto, la moglie di Illi va in giro assieme al patetico buffone Nekkaz per contestare un voto popolare. L’avversione per i diritti popolari accomuna gli islamisti alla partitocrazia ed alla casta. Ed infatti eccoli sullo stesso carro, tutti insieme appassionatamente! Proprio un quadretto edificante, non c’è che dire. Se non apriamo gli occhi adesso, c’è da chiedersi quando…

Campagna rivelatrice

La campagna politica del CCIS è inoltre rivelatrice. Manca poco al giorno in cui anche in Svizzera verrà fondato un partito islamico con l’obiettivo di cancellare le nostre leggi e la nostra Costituzione per sostituirle con la sharia. Intanto si comincia ad indebolire la Costituzione ed i diritti popolari con accordi internazionali del piffero e giudici stranieri pro-multikulti come quelli della CEDU. Ecco perché chi vuole una Svizzera sempre più islamizzata vota contro l’autodeterminazione. E’ chiaro che il futuro partito islamico, grazie alle naturalizzazioni facili di stranieri non integrati volute dalla partitocrazia, non farà fatica a trovare né i candidati, né gli elettori.

Avanti così che andiamo bene!

Lorenzo Quadri