Il demenziale trattato finisce in un cassetto. Ma non facciamoci soverchie illusioni
Il demenziale Patto ONU sulla migrazione è stato per il momentomesso nel cassetto, dove resterà per un anno. Così ha deciso nei giorni scorsi la maggioranza del Consiglio nazionale, allineandosi al Consiglio degli Stati. Va bene mettere nel cassetto l’ennesimo accordo internazionale-ciofeca; l’importante però è non estrarlo più!
Inutile dire che i $inistrati ro$$overdi volevano invece approvare il Patto. Chiaro: secondo costoro bisogna spalancare le frontiere e fare entrare tutti! Specialmente adesso che il loro idolo “SleepyJoe” Biden, tra un abbiocco e l’altro, ha fatto saltare per aria l’Afghanistan. Con le ben note conseguenze migratorie. Ghiotta occasione, dunque, per alimentare a pieno regime l’industria rossa dell’asilo, facendo leva sul consueto ricatto morale.
La truffa delle “soft law”
Il Patto ONU è una cosiddetta “soft law”. Ovvero un trattato non vincolante. Questa, almeno, la storiella che il governicchio federale e la partitocrazia immigrazionista stanno contrabbandando da quando si parla del Patto in questione (cioè da tre anni e passa). Peccato che si tratti di panzane. Le soft law diventano poi standard internazionali, e chi non si adegua viene pesantemente sanzionato. Non è la prima volta che gli sgovernanti svizzerotti – boccaloni, politikamente korrettissimi, e terrorizzati dalle accuse di xenofobia e di “chiusura” – corrono a firmare accordi “non vincolanti” che poi però per magia (?) lo diventano. La Confederazione si trova così costretta a modificare le proprie leggi non già in base ad un normale processo democratico, ma a causa di impegni incautamente assunti dal governicchio.
Approfondimenti?
Il Patto ONU sulla migrazione è stato dunque bloccato dal parlamento in attesa degli approfondimenti in corso sugli effetti delle sedicenti soft law sul sistema legislativo svizzero. A svolgerli è una sottocommissione congiunta composta da membri delle Commissioni di politica estera delle due Camere. Il rapporto è atteso per la prima metà del 2022.
Non c’è bisogno del Mago Otelma per prevedere cosa emergerà dagli approfondimenti in corso. Ammesso e non concesso che non verranno taroccati dalla casta internazionalista, si scoprirà all’improvviso (sorpresa! Sorpresa!) che il concetto di soft law è una fanfaluca: “o l’è o l’è mia”, come dicevano i nostri vecchi. O una legge c’è, o non c’è.
Non si è mai visto che…
In più, non si è mai visto che la Svizzera sottoscriva un impegno per poi non rispettarlo in ogni dettaglio, mentre tutti gli altri se ne impipano. E’ quindi evidente che non bisogna più firmare alcun accordo internazionale del piffero. A maggior ragione in ambito migratorio. Poiché la conseguenza immediata è una deleteria perdita di sovranità. Non solo non bisogna più sottoscrivere nuovi trattati, ma è ora di disdire qualcuno di quelli già in essere!
Invece, chissà perché, c’è come il vago sospetto che tra un annetto la partitocrazia si arrampicherà sugli specchi per far passare il messaggio che, malgrado la sedicente “sotf law” non sia “soft” proprio per niente, bisogna accettarla comunque!
Volevano firmare
Inutile dire che anche questa volta i $inistrati ro$$overdi hanno rimediato una figura di palta: loro infatti pretendevano di sottoscrivere il Patto ONU “a prescindere”. Chiaro: i kompagnuzzi vogliono la devastante libera circolazione delle persone a livello mondiale; vogliono i rifugiati climatici; e vogliono la FINE della sovranità in ambito migratorio perché, secondo le loro ideologie, ognuno deve essere libero di scegliere il Paese dove trasferirsi e farsi mantenere. E’ un diritto fondamentale!
Poi però costoro, nel grottesco tentativo di opporsi all’acquisto dei nuovi aerei da combattimento – la $inistra vuole l’abolizione dell’esercito e quindi lo sabota ogni volta che può – tentano addirittura di spacciarsi per paladini della sovranità. Qui qualcuno ha davvero perso ogni decenza.
Intanto, per restare in tema di migrazione: mentre i ro$$overdivogliono sottoscrivere il patto ONU sulla migrazione così da far arrivare in Svizzera decine di migliaia di islamisti afghani non integrabili, che nella migliore delle ipotesi dovremmo mantenere a vita, in Austria il cancelliere Sebastian Kurz ha ribadito: il suo paese non accoglierà nessun ulteriore asilante afghano. Perché, ha dichiarato, ne hanno in casa già a sufficienza. E si tratta di persone non integrabili.
Ecco un esempio da seguire!
Lorenzo Quadri