La Commissione di politica estera dice che “bisogna” sottoscrivere l’ennesima ciofeca
Come c’era da aspettarsi, lo sprazzo di lucidità della partitocrazia a proposito del patto ONU sulla migrazione non è durato a lungo!
Il venerdì della scorsa settimana, la commissione delle istituzioni politiche del consiglio nazionale, dove siede anche la leghista Roberta “Pardopanty” Pantani, ha detto njet alla firma dell’ennesimo accordo internazionale del piffero. La sottoscrizione dovrebbe tenersi l’11 dicembre a Marrakech.
Il Consiglio federale, che non appena sente le parole “accordo internazionale” corre ad abbassarsi le braghe fin sotto i talloni con riflessi degni dei famosi cani di Pavlov, aveva tentato, per l’ennesima volta, di prendere la gente per i fondelli. La tesi usata questa volta è che si tratterebbe di “un accordo non vincolante”, che non intaccherebbe in nulla la nostra sovranità, e avanti con le favolette.
Non ci crede più nessuno
A simili fregnacce non crede più nemmeno il Gigi Piantoni. Di accordi internazionali non vincolanti non ne esistono. Prima o poi tutti lo diventano. E non solo diventano vincolanti ma poi – vedi il bidone-Schengen – si evolvono. Ovvero, si gonfiano come rane. Andando a coprire sempre nuovi settori. Così accade che, tanto per citare un esempio noto a tutti, con la scusa che si tratta di un “acquis” di Schengen, il triciclo PLR-PPD-P$$ pretende di disarmare i cittadini onesti. Il referendum contro questa ennesima boiata della casta è in corso: firmate tutti!
La conseguenza…
Con il patto ONU sulla migrazione è evidente che accadrà la stessa cosa. E se gli spalancatori di frontiere hanno una voglia matta di firmare, è perché la conseguenza sarà (prima o poi, più prima che poi) l’obbligo, per gli svizzerotti, di accogliere sempre più finti rifugiati. Così il business ro$$o dell’asilo si gonfia, ed i compagni di merende della ministra del “devono entrare tutti” kompagna Simonetta Sommaruga sono felici e beati!
Se firmare o non firmare fosse la stessa cosa, perché i burocrati del Consiglio federale vogliono sottoscrivere? Potrebbero benissimo NON farlo e non cambierebbe nulla. Ma evidentemente le cose non stanno così. Ed infatti, ma guarda un po’, l’Austria ha deciso di non firmare il patto-ciofeca dell’ONU. Il motivo? Vienna “difende la propria sovranità”. Kompagna Simonetta e doppiopassaporto KrankenCassis asfaltati! La stessa decisione dell’Austria l’hanno presa, ma guarda un po’, la Croazia, l’Ungheria, gli USA. Altri probabilmente seguiranno.
La sorpresa
Come detto, il venerdì della scorsa settimana la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale con comoda maggioranza (15 a 9: chi saranno i 9?) ci aveva sorpresi in positivo, decidendo di raccomandare al CF di nonsottoscrivere il patto ONU. Con un imbarazzante retrofront, il ministro degli esteri PLR si è affrettato a dichiarare che “se non si firma subito non è un problema”. Come già scritto la scorsa domenica, il buon Cassis non ha forse capito che non si tratta di tirarla in lungo. Si tratta di NON firmare. La Svizzera non deve sottoscrivereil patto ONU sulla migrazione. Né tra un mese, né tra un anno, né mai.
Vita breve
Ma, come c’era da temere, l’invero sorprendente sprazzo di lucidità bernese ha avuto vita breve. Di fatto, solo un fine settimana. Ben presto sono ripiombate le tenebre. Lunedì ci hanno pensato i soldatini della casta incadregati nella Commissione di politica estera del Consiglio nazionale a riconfermare il calabraghismo. Questa Commissione ha infatti deciso, per 14 voti contro 10 ed un’astensione, che il patto ONU sulla migrazione va invece firmato. Giù le braghe! Questa è la partitocrazia che conosciamo fin troppo bene!
Commissioni da rottamare
Certo che queste commissioni di politica estera delle Camere federali sono una vera catastrofe: quella degli Stati decide, con il voto determinante del presidente, EuroSenatore Pippo Lombardi (PPD), che bisogna regalare 1.3 miliardi alla fallita UE. Senza alcun obbligo né contropartita. Ma unicamente “per oliare”. Ed il presidente dell’ex partitone Bixio Caprara, spiattellando pubblicamente l’inciucio PLR-PPD corre sollecito in soccorso dell’EuroSenatore; e dichiara, dalle colonne del CdT, che gli svizzerotti devono calare le braghe davanti all’UE, sempre e comunque: chi osa sostenere il contrario è un povero pirla. E questo sarebbe il partito che in aprile brama di raddoppiarsi le cadreghe nel governicchio cantonale? Ossignùr!
A breve distanza dalla scellerata decisione della Commissione di politica estera degli Stati a favore della marchetta all’UE, arriva quella del Nazionale che, tranquilla come un tre lire, vota a favore della firma del patto ONU sulla migrazione. Il che equivale a rottamare un altro pezzo della nostra sovranità.
Visto che le elezioni federali si avvicinano, è decisamente ora di fare pulizia in queste commissioni bernesi. Azzerare!
Lorenzo Quadri