Espulsione subito per le “risorse” che pensano di trasformare il Ticino nel Bronx!

Il fattaccio è accaduto domenica. E già lunedì un uccellino ci aveva cinguettato che tra i giovani fermati c’erano degli asilanti siriani residenti a Chiasso. Adesso che è stata presentata una denuncia penale, aspettiamo al varco la Magistratura! O vuoi vedere che la giustizia ticinese è inflessibile solo con gli sfigati automobilisti incappati nel bidone Via Sicura?

I contorni del pestaggio di Pregassona, avvenuto la scorsa domenica pomeriggio nei pressi della chiesa di Pazzalino, si precisano. Il quadro che ne emerge si fa sempre più preoccupante.

Venerdì sul portale Tio.ch a parlare è stato il padre di un ragazzo coinvolto. Che in realtà, stando alla versione del genitore, sarebbe l’unica vittima di una spedizione punitiva, condotta da uno “squadrone” di una trentina di giovani.

Quindi non si sarebbe trattato di uno scontro tra gang rivali – non che tale scenario sarebbe stato più rassicurante… – bensì di un attacco del branco contro una sola persona. Tanto più riprovevole per il fatto che l’aggredito è un ragazzino appena tredicenne.

Già lunedì avevamo appreso da fonte fededegna che tra i giovani fermati dalla polizia c’erano degli asilanti siriani residenti a Chiasso. Ma come: i giovani stranieri violenti non erano tutta una balla della Lega populista e razzista?

E adesso il racconto del padre del ragazzo aggredito conferma la pista dei picchiatori stranieri.

“Immigrati 6830”

Il 13enne infatti, stando al genitore, avrebbe pubblicato su una live chat delle proprie considerazioni su Chiasso (verosimilmente non lusinghiere). E questo avrebbe scatenato la reazione di una gang denominata, udite udite, “Gli immigrati 6830 Chiasso”. Ora, se la gang di chiama “immigrati”, se ne deduce che i suoi componenti non sono patrizi di Corticiasca e nemmeno della Valle di Muggio. E quindi ecco che tutto torna. Ed in particolare torna la soffiata sugli asilanti siriani residenti a Chiasso fermati dalla polizia.

Il racconto

Su Tio.ch, il padre del giovane aggredito descrive così le modalità del pestaggio: «(I membri della gang) hanno chiesto d’incontrare mio figlio dicendo che se non si fosse fatto vivo l’avrebbero preso a casa e ammazzato. Lui, ingenuo, si è recato all’appuntamento, senza dirci nulla, da solo. Così è stato picchiato selvaggiamente. Nei video registrati si vede che sono in 10-15 contro uno. Mio figlio nemmeno reagisce. Solo alla fine riesce a divincolarsi. Grazie a Dio è riuscito a scappare in tempo evitando lesioni più gravi. Ma sarebbe bastato un colpo ricevuto diversamente o altro per avere un epilogo ben diverso».

E’ chiaro che situazioni del genere non possono in nessun caso venire tollerate. Oltretutto, l’accaduto richiama alla mente la tragica vicenda di Damiano Tamagni, aggredito ed ucciso da picchiatori stranieri al Carnevale di Locarno il primo febbraio del 2008. A Pregassona le cose si sono concluse in altro modo. Ma è stata solo fortuna.

Ma stiamo scherzando?

Altro che tollerare gang di picchiatori stranieri (tra cui anche minorenni)! E poi i soldatini della partitocrazia hanno ancora il coraggio di blaterare che “immigrazione uguale ricchezza”? Se la ricchezza è questa, siamo a posto.

Tanto per non farsi mancare niente, in un video del pestaggio sembra pure di discernere un “Allah Akbar”. Questo è un elemento che non va assolutamente sottovalutato. E poi i soldatini dell’inutile e faziosa Commissione federale contro il razzismo, presieduta da un’ex politicante radikalchic, hanno ancora il coraggio di uscirsene con le loro stolte reprimende sull’ “ostilità anti musulmana” in Svizzera? Naturalmente, questi moralisti a senso unico non hanno mai nulla da dire sull’ostilità dei musulmani presenti in Svizzera nei confronti di cristiani ed ebrei. Se poi qui ci sono dei migranti che organizzano pestaggi in nome di Allah…

Intervenire di peso

E’ quindi evidente che la presenza di gang di picchiatori “immigrati” non è accettabile. Qui l’autorità deve intervenire col pugno di ferro: polizia, magistratura, e magistratura dei minorenni. Urgono sanzioni esemplari. Come dimostra il precedente di Damiano Tamagni, queste aggressioni possono finire molto male.

Ne abbiamo piene le scuffie di una giustizia che si accanisce solo contro gli sfigati automobilisti incappati nelle maglie del bidone Via Sicura, ma che poi fa finta di nulla davanti a gang di picchiatori!

Avviso ai naviganti

Poiché la famiglia del giovane aggredito ha giustamente presentato denuncia penale, ci aspettiamo che i fatti vengano chiariti in modo rapido.

Avviso ai naviganti: non vogliamo sentire fregnacce buoniste-coglioniste su passato migratorio (asilanti), “diversità culturale” o giovane età. Chi è abbastanza grande per organizzare spedizioni punitive è abbastanza grande anche per far fronte alle conseguenze delle proprie azioni. E ricordiamoci che per i delinquenti stranieri ci sono le ESPULSIONI. Non si può tollerare che picchiatori “in arrivo da altre culture” trasformino il Ticino nel Bronx! Urge repulisti!

Lorenzo Quadri