GC: elementi nuovi sono usciti dalla discussione generale, che il triciclo non voleva

Il caso dell’innominabile ex funzionario abusatore del DSS Marco Baudino – quello il cui nome non può essere pronunciato solo perché è (era) un alto papavero del Partito $ocialista (altro che la fanfaluca della tutela delle vittime) tiene ancora banco.

Ed infatti, un po’ a sorpresa, mercoledì pomeriggio in Gran Consiglio si è tenuta la discussione generale su un’interpellanza sul tema inoltrata dai deputati leghisti Sabrina Aldi e Boris Bignasca, dal presidente PPD Fiorenzo Dadò e dall’esponente di Più Donne Tamara Merlo.

Trasparenza a senso unico

L’atto parlamentare era stato presentato dopo la sentenza della Corte d’appello e di revisione penale che ha inasprito la condanna inflitta in primo grado all’innominabile esponente $ocialista Marco Baudino.

Come da copione, a favore della discussione generale si sono espressi Lega, Udc, Più Donne e MPS. Per contro, gli esponenti del triciclo PLR-PPD-P$ più Verdi-anguria hanno votato contro o si sono astenuti!

Ma come: i kompagni, quelli che si sciacquano la bocca con la “trasparenza”, quando ci sono di mezzo i “loro” improvvisamente diventano i fautori dell’opacità integrale? Ma non sono mica gli stessi che – supportati dai giornalai di servizio – strillano alla “trasparenza” su vicende assai meno gravi: vedi la demolizione di un certo manufatto fatiscente lungo il Cassarate? O vuoi vedere che per i $inistrati l’integrità fisica e sessuale di giovani donne conta meno di due mattoni sbrecciati?

Ah già: i kompagni difendono le donne solo se sono dell’area politica giusta. Le donne leghiste ed udc, invece, possono venire minacciate, insultate e qualificate di “tro…” e “zocc…” dai molinari protetti dalla gauche-caviar, e per i $ocialisti va tutto bene: quanto accaduto lunedì sera fuori dal parlamenticchio cantonale parla chiaro!

Nuovi elementi

Dalla discussione generale sono emerse novità inedite. Ad esempio: il fatto che Baudino, a seguito dei suoi gravissimi comportamenti, non sia stato licenziato in tronco ma solo in via ordinaria, peserà sulle scarselle del contribuente. Eccome che peserà!

Se infatti l’ex funzionario fosse stato licenziato in tronco, come sarebbe stato doveroso, avrebbe ottenuto circa 4000 Fr all’anno inmeno di rendita pensionistica. Invece, le procedure di disdetta ordinaria si sono protratte per mesi e mesi. Con il diretto interessato che – udite udite – si sarebbe addirittura reso irreperibile per schivare la consegna brevi manu delle raccomandate!

E nümm a pagum

Sicché, grazie ai pasticci (eufemismo) del DSS e dei suoi funzionari ro$$i, il solito sfigato contribuente ticinese deve pure pagare la pensione maggiorata al violentatore $ocialista.Stranamente, a tal proposito, non abbiamo letto i consueti logorroici comunicati d’indignazione della $inistra. Men che meno abbiamo visto manifestazioni di piazza per esprimere solidarietà alle vittime dell’ “innominabile”. Si vede che eravamo disattenti, nevvero?

Siamo proprio messi bene! Vale la pena ricordare che sempre il P$, in tandem con il PLR (ormai le due formazioni fanno coppia fissa praticamente in ogni ambito) lo scorso settembre aveva affossato la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle responsabilità dell’amministrazione cantonale nel caso Baudino. La rottamazione della CPI era stata accolta con scomposte manifestazioni di giubilo da parte di deputate dell’ex partitone (povero PLR, in che stato…).

Alla luce di questi fatti nuovi, è evidente che la Commissione parlamentare d’inchiesta andrà creata. E vogliamo vederli, i soldatini $ocialisti, che si mettono di nuovo per traverso perché il funzionario violentatore è “dei loro”; così come pure i suoi superiori che l’hanno forse coperto!

Giornalai latitanti

Durante la discussione generale sulle procedure di licenziamento cannate, una cosa è saltata all’occhio: la tribuna stampa di Palazzo delle Orsoline era desolatamente vuota. La stampa di regime non ha ritenuto di scomodarsi per questa vicenda. I pennivendoli dovevano forse riprendersi dalle fatiche del giorno prima, quando hanno letteralmente inseguito e circondato, con modalità che avrebbero fatto arrossire i paparazzi della più becera stampa gossippara italica, i municipali di Lugano che uscivano da Palazzo di Giustizia dopo cinque e più ore di interrogatorio sul nulla?

NB: i municipali uscivano alla spicciolata e da porte diverse perché sono stati interrogati separatamente ed in uffici distinti. Quindi ognuno ha avuto diritto ad inseguimento ed assedio individualizzato.

Pori nümm, che livello… e questa stessa stampa pretenderebbe di mungere sempre più sussidi pubblici? Ma anche no!

Lorenzo Quadri