Indottrinamento a scuola, sequestro di parlamentari, abuso degli strumenti di lavoro…
Ribadiamo il concetto: neanche un franco di proprietà del contribuente per mantenere il tasso di conversione IPCT al 6.17%. Altrimenti il referendum è garantito
La casta degli statali pretende che i contribuenti proseguano ad oltranza a pagarle i privilegi pensionistici. E, nel tentativo di realizzare questo discutibile (eufemismo) obiettivo, la sta facendo fuori dal vaso.
Come sappiamo la Cassa pensioni del Cantone (IPCT) ha deciso di ridurre il tasso di conversione dall’attuale, improponibile 6.17%, al 5%. Che è poi quello applicato dagli altri istituti previdenziali. Alcuni ne hanno anche di più bassi. Vedi la Cassa pensioni delle FFS, ex regia federale, che è al 4.8%.
Che la situazione finanziaria della Cassa pensioni cantonale sia precaria non lo si scopre certo adesso. Ma la partitocrazia – ed in particolare il PLR che da tempo immemore dirige il DFE ed occupa i vertici della cassa pensioni – non è intervenuta con le tempistiche e modalità dovute. Ciò, evidentemente, per non inimicarsi il funzionariato (che vota). Ha dunque preferito andare avanti ad oltranza con la “Rolls Royce delle casse pensioni” (cit. Dick Marty) invece di passare alla Fiat. Intanto i lavoratori del privato facevano sacrifici per risanare le proprie casse pensioni.
La resa dei conti
Adesso siamo alla resa dei conti. Come detto più volte, se “qualcuno” (governicchio, rispettivamente parlatoio cantonale) pensa di utilizzare altri soldi del datore di lavoro – ossia dello Stato, ossia dei contribuenti – per tappare i buchi dell’IPCT, o anche per mantenere un tasso di conversione dopato che non sta né in cielo né in terra, il referendum è garantito.
Il P$, ormai ridotto a partito dei funzionari e degli stranieri, difende ad oltranza i privilegi pensionistici degli statali con il posto garantito a vita. Per contro, dei lavoratori ticinesi rimasti a casa per colpa dell’invasione da sud (voluta in primis dalla $inistra) o a seguito della fine del segreto bancario (voluta sempre dalla $inistra) i kompagni se ne impipano in grande stile. Ma come: il motto dei ro$$i non era “senza privilegi”? Ah già: quando si tratta dei loro, di privilegi, la musica cambia… eccome che cambia! Morale a due velocità!
Ultimamente però a quelli che vorrebbero far finanziare il proprio tasso di conversione dopato al 6.17% ai contribuenti che se va bene si devono accontentare del 5%, continua a slittare la frizione. Sia nelle cose minori che in quelle più gravi.
Slitta la frizione
Ad esempio: due funzionari o docenti della cosiddetta ErreDiPi (rete a difesa delle pensioni, ma solo delle loro) si trovano sotto inchiesta ammnistrativa. Questo perché, per organizzare la manifestazione del 14 dicembre, hanno utilizzato l’email e l’indirizzario del Cantone. Non si sa se tale uso improprio degli strumenti professionali sia avvenuto durante l’orario di lavoro. Sarebbe il massimo: i signori della ErreDiPi, invece di lavorare (pagati dal contribuente), organizzano manifestazioni per farsi finanziare, ancora dal contribuente, il tasso di conversione privilegiato?
Il fatto che questi statali nemmeno si prendano la briga di servirsi dell’email privato per le loro comunicazioni dimostra che i diretti interessati pensano di potersi permettere tutto.
A proposito di mezzi elettronici: sarebbe interessante conoscere l’identità dei troll che infesciano i blog dei portali online con prese di posizione a sostegno delle pretese della ErreDiPi, ed insulti all’indirizzo di chi non ci sta. Chissà perché, anche qui c’è il sospetto che qualcuno utilizzi il tempo di lavoro pagato dai cittadini per farsi un pacco di cose sue.
Uso politico della scuola
Ben più riprovevoli delle sbroccate online sono le manifestazioni organizzate nelle scuole pubbliche. Vedi Liceo Lugano 1 e non solo. E’ palese che si tratta di tentativi di lavaggio del cervello degli studenti, molti dei quali minorenni. Siamo davanti ad abusi, reiterati, del ruolo e dell’autorità di educatore per fare propaganda pro-saccoccia a scuola.
Ma come: la politica a scuola non dovrebbe essere proibita? Eppure il ro$$o DECS non ha nulla da dire. Ah già, si tratta di indottrinamento di $inistra: quindi va tutto bene. Fosse stato indottrinamento di “destra”…
Parlatoio “blindato”
Il clou l’ha però raggiunto la manifestazione di mercoledì sera a Bellinzona. I partecipanti hanno transennato le entrate di palazzo delle Orsoline, blindando dunque i deputati all’interno dell’edificio, ed impedendo il normale svolgimento dei lavori parlamentari. Un’iniziativa che persino la presidenta P$ del Gran Consiglio ha dovuto condannare “fermamente”. Oltretutto, non è escluso che impedire ai parlamentari di entrare o di uscire dal palazzo possa costituire un reato penale (coazione? Sequestro di persona?). Sarebbe interessante a tal proposito il coinvolgimento del ministero pubblico. Certo che simili iniziative da parte di statali e di educatori sono proprio il colmo! Ma naturalmente i ro$$eggianti moralisti a senso unico, solitamente logorroici, in questo frangente tacciono. Citus mutus!
Comunque, una cosa è certa: fossero stati dei manifestanti di “destra” a transennare il Palazzo delle Orsoline con i deputati all’interno, i kompagni e la stampa di regime (a partire dalla Pravda di Comano) starebbero già strillando alla “democrazia in pericolo” ed all’ “allarme fascismo”. Stile assalto al Campidoglio USA.
Lorenzo Quadri