Il Dipartimento Simonetta ci manda allo sbaraglio: ridotti ad elemosinare solidarietà
Ma guarda un po’: come anticipato alcune settimane fa su queste colonne, la “penuria” di gas rischia di mettere nella palta in modo particolare il Ticino.
A mo’ di premessa, va sempre ricordato che, se il prossimo inverno rischiamo di rimanere al freddo ed al buio, la colpa è:
Nessuna garanzia
Tornando al caso specifico del gas in Ticino. Accade che il nostro Cantone non sia collegato alla rete svizzera, bensì a quella italiana. Anche le riserve di crisi (chiamiamole così) che sono state create, sono stoccate nel Balpaese. In base alla legge italiana, in caso di “penuria” la vicina Penisola può decretare il commissariamento governativo e quindi la sospensione degli accordi commerciali. In altre parole: può chiuderci i rubinetti! Il Ticino è totalmente in balìa dell’Italia! La conferma che le cose stanno proprio così è arrivata lunedì in Consiglio nazionale nell’ora delle domande. Rispondendo ad un quesito di Marco Romano, il governicchio (Dipartimento Simonetta) tranquillo come un tre lire dichiara che “ci sono stati dei colloqui”tra l’Ufficio federale dell’energia e l’italico Ministero della transizione ecologica (MITE) nei quali è stato “tematizzato (?) l’inizio (?) di negoziati per stipulare un accordo di solidarietà (=elemosina) nel settore del gas”. I negoziati sono sospesi poiché il governo italiano in scadenza non può concludere trattati internazionali. Tuttavia il MITE ha dichiarato che l’Italia è al corrente della situazione e che si impegnerà (chi? Il MITE o l’Italia? La formulazione è ambigua) a garantire la fornitura a questo sfigatissimo Cantone.
Ah ecco! E’ evidente che non c’è certezza su nulla. Per credere alle vaghe promesse fatte dai vicini a Sud, bisogna essere caduti dal seggiolone da piccoli. Gli emissari bernesi, svelti come gatti di marmo, si fanno sontuosamente infinocchiare tutte le volte!
“Guasti” misteriosi?
Siamo dunque ridotti a dipendere dalla “solidarietà” italiana. Ancora una volta il governicchio federale, e segnatamente il Dipartimento della kompagna Simonetta “Penuria” Sommaruga – quella della doccia in due – manda il Ticino completamente allo sbaraglio. Solo adesso che rischiamo di farci tagliare l’approvvigionamento, e che al di là della ramina non c’è più un governo, si “tematizza l’inizio” di trattative sulla fornitura del gas! Dobbiamo fare affidamento sulla generosità di un Paese, l’Italia appunto, molto più dipendente di noi dal gas russo, e che quindi rischia seriamente di ritrovarsi con fornelli e riscaldamenti spenti… e, se questo accadrà, qualcuno si aspetta davvero che Roma rispetterà gli “impegni” con gli svizzerotti? Campa cavallo!
Visto che i nostri polli un po’ li conosciamo, è ben probabile che i vicini a sud non ci chiuderebbero i rubinetti del gas tramite commissariamenti ed atti formali, malgrado la legge li autorizzi a farlo. Sarebbe un affronto manifesto. E’ assai più verosimile che, se le cose dovessero volgere al peggio, si registrerebbero (?) dei non meglio precisabili “guasti” sulla rete, va da sé non riparabili nell’immediato, che impedirebbero il transito del gas verso il Ticino! Così da oltreramina ci potranno raccontare che loro si “stanno impegnando per assicurare la fornitura”. Ma purtroppo, per “deplorevoli motivi di forza maggiore” – non certo per loro volontà, non sia mai! – non riescono ad ottemperare! Ed i burocrati bernesi se la berranno giulivi!
Avviso ai naviganti
Adesso vogliamo sapere quali mezzi intende mettere in campo il governicchio federale affinché in Ticino l’accesso alla rete sia garantito sul serio, e non con vaghe promesse di impegno! Sveglia, che qui va a finire come con la road map e con l’accordo sulla fiscalità dei frontalieri!
Ci pare ovvio che rifiutiamo di dipendere dalla carità tricolore e dai negoziatori bernesi (sui quali è meglio stendere un burqa pietoso). Ragion per cui, a sud di Chiasso devono sapere che se a noi non arriva il gas ci saranno conseguenze: blocco ristorni, misure sul confine, eccetera. E devono saperlo anche a Berna. In particolare, ovviamente, al Dipartimento Simonetta, targato P$, responsabile dell’ennesima débâcle!
Lorenzo Quadri