Consiglieri federali sempre più imbarazzanti: pompano l’inutile programma Horizon del 40%
Qui davvero qualcuno non ha capito da che parte sorge il sole! A causa dello stramaledetto virus cinese, stiamo piombando nella crisi economica peggiore del dopoguerra (altro che quella del 2008). Ricordiamo che, se ci siamo IMPESTATI con il coronavirus, è perché i camerieri dell’UE in Consiglio federale, come pure i soldatini della partitocrazia eurolecchina, non hanno voluto chiudere per tempo le frontiere con il Belpaese. E neppure hanno voluto che la gente portasse le mascherine. Ne hanno sconsigliato l’uso perché la sanità svizzera, quella costa 85 miliardi all’anno, in due mesi e mezzo non è riuscita a procurarsi le mascherine necessarie per proteggere la popolazione dal contagio.
1.8 miliardi in più
Malgrado la gravissima crisi economica in cui ci stiamo inabissando (certamente non da soli; ma mal comune non è mezzo gaudio) il governicchio federale cosa pensa “bene” di fare? Ma naturalmente di sperperare ben 6.154 miliardi di franchetti (!) per la partecipazione della Svizzera al programma di ricerca dell’UE “Horizon” per il periodo 2021-2027.
I camerieri di Bruxelles in Consiglio federale chiedono infatti ai propri soldatini nel parlamento bernese di approvare un credito di tale mostruosa entità! Colmo dei colmi: si tratta di una spesa nettamente accresciuta rispetto a quel che si spende attualmente. Sono infatti ben 1.8 miliardi in più, ovvero un aumento del 37%; e scusate se è poco!
Siamo alle solite
Capita l’antifona? In tempi di crisi nera, il governicchio federale vuole mandare a Bruxelles ancora più MILIARDI dei nostri franchi, naturalmente senza fare un plissé! E pensando di ricavarci cosa, poi? Mistero!
Si ricorderà che il popolazzo ha appreso dell’esistenza del programma Horizon solo nel 2014. Prima nessuno ne parlava. Ma, a seguito del “maledetto voto” del 9 febbraio, gli intellettualini si sono messi a starnazzare sulla partecipazione svizzera a rischio. E la stampa di regime è subito corsa a fare da grancassa! Tuttavia nessuno ha saputo indicare concretamente cosa si sarebbe tirato assieme grazie ad Horizon. Non a caso la panna montata si è ben presto afflosciata. Ci si è resi conto che, come sempre nei rapporti con l’UE, gli svizzerotti dovevano pagare cifre stratosferiche per poi restare con un pugno di mosche. Una situazione tristemente ricorrente. Ma nessuno sembra avere alcunché da dire. Addirittura, colmo dei colmi, la partitocrazia pretende di rivedere l’accordo di Dublino perché sarebbe “vantaggioso per la Svizzera” (sic!). Ma i trattati che ci danneggiano restano invece tranquillamente in vigore!
E la Brexit?
Fatto sta che il programma Horizon, così come aveva fatto irruzione sulla scena pubblica a seguito dell’isterismo di qualche professorino (magari straniero) che ci tetta dentro, è sparito con altrettanta rapidità. Forse che negli ultimi sei anni si è sentito qualcosa a tal riguardo?
Nel frattempo però dei fatti nuovi ci sono. Leggasi Brexit. In altre parole: le migliori università d’Europa hanno lasciato l’UE. E allora i 6.154 miliardi gli svizzerotti li pagano per cosa? Per collaborare con gli atenei rumeni e bulgari? O con quelli italici dove si comprano le lauree? Ma qui qualcuno è davvero fuori come un terrazzino!
Basta sperperi all’estero!
Eppure i camerieri dell’UE in Consiglio federale non solo vogliono pagare per partecipare a quelle che qualcuno ha definito “le fantasie scientifiche di Bruxelles”; vogliono pagare quasi il 40% in più! Apperò!
E’ evidente che di fare le mucche da mungere della ricerca della Disunione europea, e questo con il solo obiettivo di compiacere Bruxelles – ovvero di, more solito, chinarsi a 90 gradi davanti agli eurobalivi – non se ne parla neppure!
Ripetiamo per l’ennesima volta: i soldi degli svizzeri servono in Svizzera! I programmi di ricerca li costruiamo volentieri con le migliori università del mondo: che sono quelle britanniche e quelle statunitensi. Ovvero, ma tu guarda i casi della vita, di paesi che non c’entrano (più) con il carrozzone europeo e che sono perfino governati da sovranisti. E li costruiamo, i programmi di ricerca, pretendendo di avere anche voce in capitolo. Non limitandoci a pagare e basta, come invece accade adesso con Bruxelles!
Lorenzo Quadri