Giù le mani dal 1° agosto!
Per la serie “le proposte brillanti di cui non si poteva fare a meno”.
Tale associazione “Io e agli altri”, con sede a Lugano, ha pensato bene di scrivere a (si suppone) tutti i Comuni del Cantone. A scrivere formulando il suggerimento (fatto a che titolo?) di affiancare all’oratore ufficiale del primo agosto il rappresentante di una comunità straniera.
Ah beh, questa ci mancava. Visto che per gli stranieri non si farebbe ancora abbastanza, adesso anche la festa nazionale dovrebbe diventare multikulturale.
Perché, naturalmente, bisogna svilire il più possibile la nostra identità, cancellare le nostre radici, soprattutto annientare ogni e qualsiasi residuo di orgoglio nazionale in nome dell’autofustigazione politikamente korretta.
Nemmeno la festa nazionale può più essere interamente svizzera. Bisogna coinvolgere come protagonisti non già gli svizzeri naturalizzati, ma addirittura gli stranieri. Agli svizzeri, secondo i politikamente korretti, non si deve permettere di essere padroni in casa propria nemmeno in occasione del primo d’agosto. Meglio non rischiare, potrebbero abituarsi male…
Emendatevi, razzisti!
Va da sé che lo scritto dell’associazione “Io e gli altri”, intriso del consueto buonismo, si profonde lungamente in triti luoghi comuni: «Tanto più la situazione diventa problematica, quanto più è necessario ed urgente ritrovare (sic!) quell’apertura e concordia che ha contraddistinto la quotidianità elvetica sin dai tempi più lontani».
Notare l’uso del verbo “ritrovare”. Ecco quindi la solita vacua panzana della Svizzera che sarebbe diventata chiusa e razzista. Quando abbiamo il 22% per di stranieri in continua ed incontrollata crescita (in Ticino addirittura il 27% e a Lugano il 40%), quando in un decennio sono arrivati in Svizzera 700mila immigrati, di fatto è come se se fossero aggiunti al paese due Canton Ticino in più!
Adesso siamo proprio curiosi di vedere quanti Comuni aderiranno alla proposta di svendere agli immigrati, in nome delle “aperture”, anche la Festa Nazionale, andando così ad impallinare anche simbolo della “svizzeritudine”. La quale, ovviamente, deve venire eliminata in nome del multiculturalismo completamente fallito. Privare della propria identità anche la festa nazionale fa il paio con la volontà di svuotare delle loro funzioni le nostre istituzioni, facendosi dettare le regole dell’UE.
L’obiettivo finale che sta dietro a queste iniziative è sempre lo stesso: smontare la Svizzera.
Siamo proprio curiosi di vedere quanti Comuni raccoglieranno il suggerimento non richiesto della citata Associazione, che, partendo dal solito presupposto dell’autocertificata “superiorità morale”, si permette di calare lezioni agli ignoranti e razzisti che il popolo bue ha eletto nei municipi.
Non ci dispiacerebbe tuttavia che qualche municipio, tanto per gradire, aderisse alla proposta, ad esempio facendo parlare un ufficiale del Mossad, che potrebbe illustrare la necessità per una nazione di difendere i propri confini; oppure invitando a prendere la parola qualche membro della comunità ungherese simpatizzante del governo attualmente in carica a Budapest. Chissà perché abbiamo come l’impressione che i primi a mettersi a strillare sarebbero proprio i promotori dell’iniziativa. Ed infatti essi nella loro missiva ai municipi, si premurano di concludere: “siccome abbiamo contatti diretti con le comunità di culture diverse, rimaniamo a disposizione per fornire indicazioni utili”. Perché non vanno mica bene tutti gli stranieri, ma solo quelli che indicano loro.
Già, i promotori; ma chi sono? Il primo firmatario è Cornelio Sommaruga. Ma appena si passa a tutti gli altri, il livello precipita. Ci si imbatte infatti in esponenti dei moralisti a senso unico ed in funzione partitica di Brut-Ticino, vedi l’avv Paolo Bernasconi, in personaggi della statura di Matteo Quadranti, Fabio Pedrina, Beat Allenbach, e via elencando. Eh già: a parlare di “concordia” (vedi sopra) sono proprio quelli che da anni diffondono odio contro la Lega ed i leghisti. L’arte del tacere non si impara proprio mai.
Lorenzo Quadri