La Comunità internazionale si aspetta che la Svizzera regali i miliardi dei contribuenti

Dal 3 gennaio la Svizzera occupa una cadrega biennale non permanente (e quindi che non conta un tubo) all’interno del Consiglio di sicurezza del BidONU. Il quale BidONU, oltre ad essere inutile, è manipolato da paesi islamisti. Mentre i suoi funzionarietti sono in balia dell’ideologia climatista e “woke”. Ricordiamo ad esempio i recenti deliri della delegata ONU contro il razzismo, molto abbronzata, la quale  farneticava di “razzismo sistemico” in Svizzera. Questo dopo aver ascoltato, prendendole come oro colato, le balle di fra’ Luca del criminale “non patrizio” Carlos-Brian, che è già costato milioni alla collettività.

Neutralità addio

La Svizzera non sarebbe nemmeno dovuta entrare nell’ONU. Figuriamoci nel Consiglio di sicurezza. Ed infatti l’incompatibilità con la neutralità è già emersa in modo plateale. Alla faccia di chi, prendendo la gente per scema, si ostina a pappagallare il contrario, pensando di fare il lavaggio del cervello al popolazzo. Nel Consiglio di sicurezza si decide su pace e guerra, per cui delle due l’una: o la Confederella si astiene in occasione di ogni decisione “problematica” (ma allora, cosa ci sta a fare?) oppure infrange la neutralità. Ricordiamo che la neutralità svizzera, permanente ed armata, è unica nel suo genere.

Ed infatti il “medico italiano” del PLR nel primo intervento al Consiglio di sicurezza ha pensato bene di prendersela con la Russia. Il suo è stato un discorso del tutto inutile oltre che clamorosamente banale: che il diritto internazionale andrebbe rispettato e che bisognerebbe risolvere i conflitti con la diplomazia e non con le bombe, lo si sapeva anche senza bisogno che arrivasse il ministro degli esteri (ex) doppiopassaporto a ricordarlo, con l’aria tronfia di chi ha inventato l’acqua calda.

Vogliono battere cassa

Il KrankenCassis ed il suo partito non perdono mezza occasione per rottamare la neutralità. Risultato: è da tempo ovvio che la Svizzera non potrà giocare alcun ruolo nel ritorno della pace in Europa. Si è quindi ridotta, come già scritto su queste colonne, ad un’inutile vocina che strilla nel coro. Ma l’ex partitone ed il suo ministro degli esteri perseverano sulla via dello sfascio.

Del resto, più nessuno si aspetta che la Confederella possa offrire un qualsivoglia “buon ufficio” utile alla fine della guerra in Ucraina. Questa possibilità, i camerieri di Bruxelles del consiglio federale l’hanno gettata nel water chinandosi a 90 gradi ai Diktat degli USA e della fallita UE.

Cosa si attende allora la comunità internazionale dagli svizzerotti? Tra le righe delle dichiarazioni dei vari cosiddetti esperti emerge chiaramente. “La Svizzera è famosa per il suo sostegno all’assistenza umanitaria”;  “la Svizzera è depositaria della Convenzione di Ginevra”. In altre parole, ci si aspetta – e ti pareva! – che Berna apra il portafoglio ed elargisca aiuti e contributi a go-go. Naturalmente con i soldi dei contribuenti. E non si parla di spiccioli, ma di milioni e miliardi! Un’attesa che, ça va sans dire, gli sgovernanti bernesi si affretteranno ad assecondare. Svizzera trasformata nel bancomat del mondo!

Non osiamo dunque immaginare a quanto ammonterà, tirando le somme, la fattura del biennio nel Consiglio di sicurezza! Grazie, KrankenCassis! Grazie, ex partitone!

Diritti umani?

Non è finita. Poco ma sicuro che, come membro del Consiglio di sicurezza, la Svizzera si sentirà in dovere di seguire tutte le corbellerie del BidONU. A partire dalla deleteria politica immigrazionista. Come se in campo di immigrazione incontrollata non avessimo già un problema grande come una casa.

Ed infatti gli interventi del “medico italiano”, come pure  quelli dell’ambasciatora elvetica presso il Palazzo di vetro, montano la panna sui “diritti umani”, che però l’ideologia multikulti snatura in diritti degli immigrati (specie se clandestini, o delinquenti, o carico dello stato sociale) a scapito di quelli della popolazione residente. Scordiamoci quindi l’espulsione dei delinquenti stranieri, terroristi compresi.

L’ennesima ciofeca

Senza dimenticare il delirante Patto ONU sulla migrazione, che vuole trasformare l’immigrazione clandestina in (appunto) un diritto umano, ed introdurre la figura del rifugiato climatico. Finora la Svizzera non l’ha sottoscritto. Ma chiaramente il biennio nel Consiglio di sicurezza fornirà alla partitocrazia lo spunto per sostenere che “bisogna” firmare anche questa ciofeca.

La casta internazionalista e sovranofoba pretenderà poi che Berna – in quanto membro del Consiglio di sicurezza – si adegui masochisticamente a tutte le varie raccomandazioni e “soft law” del BidONU, contrarie agli interessi nazionali.

Già dopo pochi giorni appare evidente che l’ingresso della Confederella nell’organismo onusiano è una monumentale cappellata. Non osiamo immaginare il seguito.

Lorenzo Quadri