Casellario giudiziale: l’ex partitone, a manina con il P$$, si schiera contro. Vergogna!
La Lega ed il Ticino hanno vinto a Berna. La commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (Cip-N) ha infatti approvato, per 13 voti contro 11, le iniziative cantonali ticinesi a sostegno della richiesta del casellario giudiziale prima del rilascio di un permesso B o G. Gli Stati avevano in precedenza preso la stessa decisione.
Prassi valida
La richiesta sistematica del casellario giudiziale, introdotta nell’aprile 2015 dal ministro leghista Norman Gobbi, ha dimostrato la propria validità. E non serviva il mago Otelma per prevederlo. Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha infatti reso noto che grazie al casellario sono state respinte 64 richieste di stranieri potenzialmente pericolosi. “Brava gente” che altrimenti si sarebbe trasferita in questo sempre meno ridente Cantone. Ed è solo la punta dell’iceberg. Infatti ai 64 njet occorre aggiungere tutti gli aspiranti frontalieri o dimoranti con la fedina penale sporca che, sapendo della nuova prassi, hanno rinunciato a chiedere un permesso. E su questi, ovviamente, non esiste alcuna statistica.
La Lega vince
La Cip-N ha dunque dato, a maggioranza, RAGIONE a Norman Gobbi, alla Lega ed al Ticino. Maggioranza risicata, però, in cui i due esponenti ticinesi Roberta Pantani (Lega) e Marco Romano (PPD) hanno fatto da ago della bilancia. Chi, dunque, era contrario? La $inistra spalancatrice di frontiere, ovviamente: i kompagnuzzi del “devono entrare tutti”, delinquenti compresi.
Ma a manina con i kompagni, dai quali evidentemente non ci si poteva aspettare nulla, a votare contro il casellario c’era l’ex partitone. Tutti i rappresentanti liblab nella Cip-N si sono espressi contro la richiesta del Ticino. Complimenti, ex partitone! La maschera cade. Sicché anche secondo l’ex partitone “devono entrare tutti”, delinquenti compresi. Prendere nota. Ancora una volta il PLR si schiera compatto contro il Ticino ed i ticinesi.
Il tandem P$$-PLR
Alle camere federali, i liblab in tandem con i kompagni hanno gettato nel water il “maledetto voto” del 9 febbraio, stuprando la Costituzione ed i diritti popolari, con il PPD che faceva da palo. Almeno sul casellario, il PPD ha votato giusto. L’ex partitone invece persevera: la priorità è fare gli zerbini dell’UE e della libera circolazione. La sicurezza del Ticino e dei ticinesi vale meno di zero. Che entrino pure tutti i delinquenti, purché i nostri padroni di Bruxelles siano soddisfatti di noi! Siamo sguatteri dell’UE e ce ne vantiamo!
Contenti loro. C’è da dubitare che l’elettorato ticinese ne sarà altrettanto estasiato.
Certo che serve a molto avere un ticinese come capogruppo PLR alle camere federali, visti i risultati: il partito si schiera sistematicamente contro gli interessi del nostro Cantone.
Mantenere ad oltranza
E’ in ogni caso evidente che la richiesta del casellario giudiziale verrà mantenuta ad oltranza. Indipendentemente dai mal di pancia che essa provoca a Berna e oltreramina. E indipendentemente anche delle decisioni della Camere federali – che comunque stanno andando per il verso giusto. Questo perché è una semplice misura di buonsenso. Solo dei perfetti cocomeri potevano pensare di fare affidamento sull’autocertificazione in materia di precedenti penali!
E il bello è che Jacques De Watteville, già tirapiedi dell’ex ministra del 5% Widmer Schlumpf (quello che andava a Roma a negoziare in inglese) pretendeva di raccontare alla deputazione ticinese a Berna che il casellario non serviva a niente per cui bisognava eliminarlo per far contenti gli italici. Bravo De Watteville, applausi a scena aperta. Questo tanto per chiarire il livello di tale personaggio, che dopo la pensione è stato nominato negoziatore in capo con l’UE. E c’è il vago sospetto che difenda gli interessi dell’UE assai più di quelli della Svizzera.
Lede o no?
Il PPD ha motivato il suo sostegno al casellario dicendo che “non lede la libera circolazione”. A noi non ce ne frega un tubo se il casellario lede o no la libera circolazione. La nuova prassi introdotta da Gobbi ha permesso di evitare che tanti delinquenti, potenzialmente pericolosi, si trasferissero in Ticino. Dunque va preservata. Perché funziona. La libera circolazione delle persone, invece, provoca solo disastri. E quindi deve saltare.
Lorenzo Quadri