Ma come, non dovevano essere tutte balle della Lega populista e razzista? Invece, si scopre improvvisamente (?) che la libera circolazione delle persone porta in Svizzera sempre più disoccupati UE. Per la serie: come è bello mettersi a carico delle assicurazioni sociali finanziate dagli svizzerotti!

E’ noto che i devastanti accordi bilaterali stendono il tappeto rosso ai cittadini UE che arrivano in Svizzera per farsi mantenere. In effetti, basta che gli immigrati dall’Unione europea abbiano lavorato per un anno nell’UE ed un giorno solo in Svizzera, che già hanno diritto ad aprire un termine quadro da noi. Ma tu guarda che geniali soluzioni che ci hanno fatto sottoscrivere con i Bilaterali!

Aumento esponenziale
Fatto sta che i cittadini UE beneficiari di un permesso di corta durata o di un permesso B che si sono messi in disoccupazione in Svizzera sfruttando i giorni lavorativi accumulati all’estero, l’anno scorso sono stati ben 2’313, per una spesa di 31 milioni di Fr.
Nel 2012 invece gli immigrati da paesi dell’Unione europea che avevano chiesto la disoccupazione in Svizzera a meno di un anno dal loro arrivo erano 1767, per un costo totale di 21 milioni di Fr.
Un aumento esponenziale, dunque, che deve preoccupare – e parecchio.
 
Immigrazione uguale ricchezza?
La Lega e il Mattino questa situazione l’avevano ampiamente prevista. Ma naturalmente erano tutte balle populiste. Cittadini UE che sfruttano la libera circolazione delle persone per venire a farsi mantenere in Svizzera? Ma quando mai: arrivano solo lavoratori, dicevano gli spalancatori di frontiere; arrivano persone di cui l’economia ha bisogno; “immigrazione uguale ricchezza”, blateravano all’unisono – ognuno per i propri interessi – gli internazionalisti, i padroni del vapore (quelli che vogliono la devastante libera circolazione delle persone per sostituire i lavoratori svizzeri con stranieri pagati meno) ed i reggicoda del Consiglio federale. Infatti, avere svariate migliaia di persone in più (che non hanno mai pagato i contributi) a carico dell’Assicurazione contro la disoccupazione è senz’altro una “ricchezza”. Oltre che, va da sé, un’imprescindibile esigenza dell’economia. Come no!
E’ scontato che vogliamo sapere quanti di questi disoccupati UE sono in Ticino.
 
Studi fuffa
Naturalmente l’Ufficio federale della migrazione ha pensato bene di commissionare un nuovo studio sul fenomeno. Invece di limitare la libera circolazione delle persone, si “studiano” le sue conseguenze negative sulla disoccupazione e sull’assistenza: come se le cifre indicate sopra non fossero sufficientemente esplicative.
 
La realtà è semplice: abbiamo sotto gli occhi l’ennesima dimostrazione che anche la Svizzera deve diventare decisamente più restrittiva nel concedere l’accesso al proprio stato sociale a cittadini stranieri.
O bisogna sempre essere più papisti del Papa e più europeisti dell’UE? Vogliamo diventare il paese del bengodi per tutti gli approfittatori e, mentre gli altri paesi diventano – giustamente – sempre più severi, noi foraggiamo tutti perché non sia mai che si rischi di venire bollati come populisti e razzisti? E forse che un cittadino elvetico che si trova in difficoltà all’estero può attingere senza problemi allo stato sociale del paese di residenza?
 
Nel caso non si fosse capito, il contribuente svizzero ne ha piene le tasche di lavorare e pagare le tasse per mantenere immigrati.
Lorenzo Quadri