Grazie all’allargamento ad est dell’UE e alla devastante libera circolazione delle persone, ci siamo trasformati nel paese del Bengodi dei criminali stranieri. A ciò si aggiungono delle pene da barzelletta per i delinquenti (la scorsa settimana le Camere federali hanno tentato di correggere un po’ il tiro) e le prigioni a 5 stelle. Prigioni dove si offrono piatti da ristorante stellato Michelin, con carne almeno una volta al giorno (quando troppi ticinesi onesti devono tirare la cinghia anche sulla spesa). Prigioni dove ci sono menù speciali per detenuti musulmani e vegetariani. Regimi carcerari con tanto di lezioni di ippica a beneficio di stupratori assassini e appartamenti privati con allenamenti di thai boxe per giovani delinquenti stranieri.
Giustificato allarme lo suscitano, anche alle nostre latitudini, le rapine in casa. Rapine commesse da criminali privi di scrupoli, che entrano di proposito nelle abitazioni in presenza degli occupanti, per farsi consegnare con la violenza denaro o oggetti di valore. Le vittime sono non di rado persone anziane, prese di mira poiché più deboli.
Naturalmente prima di cambiare qualcosa si aspetterà che ci scappi il morto: ma, avanti di questo passo, non bisognerà nemmeno attendere troppo.
I delinquenti che aggrediscono i ticinesi nelle loro abitazioni, per la serie “ma tu guarda i casi della vita”, sono tutti stranieri. Perché, grazie alla devastante libera circolazione delle persone, sono definitivamente finiti i tempi in cui il massimo della criminalità era il topo d’appartamento che operava durante le vacanze, e se la dava a gambe levate al minimo rumore.
Se siamo diventati il paese del Bengodi per delinquenti stranieri senza scrupoli è perché questi ultimi sanno bene – le voci circolano in fretta – di trovare in Ticino abitazioni sprovviste di sistemi di sicurezza e, nella denegata ipotesi in cui venissero beccati, di poter contare su un sistema sanzionatorio ridicolo.
Occorre quindi dare un giro di vite a livello di legge federale (codice penale) e la Lega dei Ticinesi si sta preparando. I cittadini aggrediti nelle proprie abitazioni devono essere messi in grado difendersi: ciò che tra l’altro farebbe anche da deterrente per i delinquenti.
Chi entra nelle nostre case per commettere una rapina deve sapere che lo fa a proprio rischio. Quindi non deve beneficiare di tutela da parte delle leggi. La legge deve proteggere le vittime e non i criminali. Già ora esiste il diritto alla legittima difesa. Chi però commette un eccesso di legittima difesa torna ad essere punibile. Questa situazione si trasforma in un’arma formidabile per i delinquenti: sanno che l’onesto cittadino, per paura di “eccedere” e quindi di venire criminalizzato lui (è il colmo), con buona probabilità rinuncerà a difendersi del tutto.
Questo vuol dire che un eventuale eccesso di legittima difesa del cittadino assalito da delinquenti in casa propria non deve essere punibile. Si creerebbe così un deterrente per i criminali e si darebbe maggiore sicurezza agli onesti.
Non siamo disposti ad accettare di non essere più sicuri nelle nostre case perché gli autoproclamati detentori della morale da anni ci ripetono che bisogna “aprirsi” all’estero, e chi non condivide è un becero populista e razzista.
E che gli spalancatori di frontiere politikamente korretti non si sognino adesso di strillare al Far West: perché, se ci troviamo in questa situazione, la responsabilità è loro.
Lorenzo Quadri