In balìa degli islamisti: l’imam di Bienne Abu Ramadan va avanti come se “niente fudesse”

Arieccolo! Ritorna il famoso (si fa per dire) imam predicatore di odio di Bienne, tale Abu Ramadan, 66 anni. Quello che, in moschea, predicava – appunto – l’odio contro gli ebrei e contro i cristiani. Auspicava che venissero tutti distrutti da Allah.

Costui, nel periodo tra il 2003 ed il 2017, ha incassato illegalmente  la bellezza di 600mila Fr dall’assistenza. Allo stato attuale, nei confronti di questo migrante di specchiata onestà sono in corso due procedimenti penali: uno per truffa nei confronti delle assicurazioni sociali e l’altro – udite udite – per discriminazione razziale.

Che tolla!

Eh già. Contrariamente a quanto vanno blaterando i $inistrati, il razzismo in Svizzera è  spesso e volentieri un fenomeno  d’importazione. Grazie alle frontiere spalancate sono entrati migranti economici che sono razzisti, antisemiti, sessisti, omofobi. I $inistrati, predicando il “devono entrare tutti”,  hanno importato in Svizzera grandi quantità di antisemitismo, di sessismo e di omofobia. Però poi proprio loro tentano di spacciarsi quali paladini di ebrei, donne ed omosessuali. Che tolla!

Recidivo

Abu Ramadan è arrivato in Svizzera nel 1998 come asilante dalla Libia. Lo statuto di finto rifugiato gli è stato però revocato per aver viaggiato illegalmente nel paese d’origine (dove, quindi, non era affatto in pericolo). Il che è accaduto non una, non due, ma svariate volte.

Ricapitolando: questo islamista predica odio contro di noi, ha truffato il nostro Stato sociale per 600mila Fr (mica noccioline!) ed in più è antisemita e cristianofobo.

Per non farsi mancare nulla, recidiva ad oltranza. La SonntagsZeitung nel suo ultimo numero ha infatti riportato che l’esseraccio è ancora stato beccato in moschea ad insultare cristiani ed ebrei ed in più a sostenere che la lapidazione fosse una pena appropriata per le adultere.

Neanche un cip

Va da sé che le esagitate femministe ro$$e, quelle che sanno solo riempirsi la bocca con la “parità di genere”, non hanno nulla da dire su un simile scandalo.

Eh già: queste signore sono spalancatrici di frontiere, vogliono fare entrare tutti gli islamisti e sono pure contrarie al divieto di burqa. In Svizzera grazie al multikulti manteniamo con i soldi nel nostro stato sociale finti rifugiati che difendono la lapidazione delle adultere, ed intanto le femministe nostrane cosa fanno? S’indignano per un programma radiotelevisivo con due ragazze in fuseaux da ginnastica, senza dimenticare l’epica interrogazione del P$ contro le “tutine da ginnastica sessualizzanti”.

Siam messi proprio bene!

Chi tollererebbe…?

L’islamista predicatore d’odio Abu Ramadan ne ha fatte peggio di Bertoldo e continua su questa strada. Eppure è ancora in Svizzera e ancora lo manteniamo con i soldi pubblici! Infatti il suo permesso C – ma come cavolo ha fatto ad ottenerlo? – rimane in essere, e gli aiuti sociali pure. E’ chiaro che, se non riusciamo a buttar fuori dal Paese nemmeno simile foffa, è meglio che chiudiamo baracca e burattini. Quale altro Stato tollererebbe una situazione del genere?

Poiché le notizie corrono veloci, il caso di Abu Ramadan non potrà che avere conseguenze deleterie. Grazie a questa vicenda, tutti gli islamisti sanno che possono venire in Svizzera, mettersi a carico dello Stato sociale, truffarlo, predicare odio contro gli svizzeri (!), e tutto senza nemmeno venire espulsi dal Paese per direttissima, come succederebbe in qualsiasi altro posto.

Grazie, “onda verde”!

E’ da tempo che gli esperti di islam mettono in guardia contro l’assistenza sociale facile a migranti economici, che trasforma la Svizzera nel paese del Bengodi per radicalizzatori islamisti. Ma naturalmente nulla cambia! A Berna la partitocrazia respinge tutte le proposte di correggere l’aberrante situazione blaterando che “non si può” (sa po’ mia!) discriminare!

Niente è cambiato fino ad ora e ancora meno cambierà in futuro. In particolare “grazie” all’isterismo climatico che premia elettoralmente i verdi, i quali sono islamofili. Esempio concreto. La verde Irene Kälin (Irene chi?) è attualmente seconda vicepresidenta del Consiglio nazionale. Al momento del suo arrivo alla Camera bassa, durante la scorsa legislatura (in quanto subentrante di un parlamentare dimissionario) la sua prima dichiarazione pubblica fu: l’islam deve diventare religione ufficiale in Svizzera. Costei tra due anni sarà prima cittadina della Svizzera. Chi vota l’onda verde vota per l’islam religione ufficiale! Altro che clima.

Lorenzo Quadri