La partitocrazia vergognosamente schierata contro i consumatori ed i commerci di confine
Per P$, Verdi-anguria, Verdi (il)liberali, ex partitone e PPD, “i ricchi svizzeri possono permettersi di pagare di più il carburante”: ricordatevene alle prossime elezioni!
La partitocrazia si è clamorosamente “smeretriciata”. Prima il Consiglio degli Stati (lunedì), poi il Nazionale (giovedì) hanno asfaltato, ad ampia maggioranza (!), le mozioni che chiedevano sconti fiscali sul carburante.
Si ricorda che il carico fiscale complessivo sulla benzina è di oltre 90 centesimi al litro.
I nostri vicini…
In quest’ambito, il margine d’intervento federale abbonda: quasi la metà dell’imposta sugli oli minerali (che nel 2020 ammontava a 2.7 miliardi di franchi, mica noccioline) finisce nelle casse generali della Confederella. Non ha quindi una destinazione specifica. I camerieri bernesi di Bruxelles possono impiegare questi introiti per gli scopi che preferiscono. Ad esempio per regali all’estero o per prestazioni sociali di lusso ai migranti economici.
Del resto, se tutti i paesi a noi confinanti hanno proceduto a sconti fiscali sul carburante, un qualche motivo ci sarà. O magari qualcuno pensa che i governi di questi Stati siano tutti scemi? Che abbiano soldi da gettare dalla finestra?
Triciclo contro i cittaini
Prendiamo dunque atto che in Svizzera la partitocrazia si schiera sistematicamente contro i cittadini, in particolare quelli del ceto medio e basso. Oltre che contro il commercio di confine e dell’economia in generale.
Forse qualche soldatino incadregato a Berna non si è ancora reso conto che il rincaro della benzina i consumatori non lo pagano solo quando fanno il pieno all’automobile, ma in mille altre occasioni. Tanto per dirne una: il caro benzina fa aumentare i costi di trasporto di tutte le merci. E quindi il prezzo finale cresce.
Le solite scuse
Ma, davanti alle richieste di sgravi sulla benzina, i politichetti federali allo sbando sanno solostarnazzare che bisogna fare “altro”: la solita scusa trita e farlocca utilizzata per non fare un tubo e respingere delle proposte perché provengono dalla parte sgradita. Anche la Tredicesima AVS ai noss vecc venne bocciata dal triciclo ($inistra in primis) con questo sistema.
Sicché, pur di non approvare gli sconti sulla benzina, i soldatini della casta hanno cominciato a blaterare di tariffe ridotte nei trasporti pubblici. Che non c’entrano un tubo: chi utilizza il trasporto pubblico non ha subito alcun aggravio, dal momento che il prezzo di biglietti ed abbonamenti non è aumentato; il problema dei rincari ce l’ha chi i mezzi pubblici non li può usare.
Oppure, pensando che la gente sia scema, i politicanti triciclati hanno tirato in ballo questioni ancora meno attinenti col caro benzina del burro con la ferrovia. Tutti tentativi di gettare fumo negli occhi.
La realtà è che la partitocrazia aveva la possibilità di fare qualcosa di concreto a sostegno dei cittadini del ceto medio e basso, dei commerci di confine e dell’economia in generale. Ma ha rifiutato scandalizzata di servirsene.
I soldatini della casta hanno sposato la farneticante teoria del ministro delle finanze Ueli Maurer secondo cui “i ricchi svizzeri possono permettersi di pagare di più la benzina”. Ciò varrà forse per i cadregari della casta, sempre più disconnessi dalla realtà. Nel mondo reale, le cose non vanno così.
Il gruppo di lavoro
Se poi pensiamo, come già evidenziato su queste colonne, che il gruppo di lavoro (?) del governicchio federale incaricato di valutare gli sgravi sul carburante è composto dal Dipartimento Simonetta, che odia gli automobilisti, e dal Dipartimento Maurer, voglioso di fare cassetta, è ovvio che da lì di sconti fiscali sul carburante non ne usciranno mai.
Forse qualcuno non ha ancora capito che molta gente ha bisogno della macchina per andare a lavorare. Non per il gusto di inquinare inutilmente. Il potere d’acquisto dei cittadini, “grazie” al caro benzina e agli effetti boomerang delle sanzioni, sta andando a ramengo e questo avrà conseguenze pesanti sui consumi e quindi su tutta l’economia. Il discorso si ripropone pari-pari per l’olio combustibile. Eppure c’è chi ancora finge di non capire (o proprio non ci arriva).
Per non dimenticare
I $inistrati ro$$overdi, quelli che si sciacquano ipocritamente la bocca con la “difesa del reddito”, godono come ricci per la benzina alle stelle. E il sedicente “centro” PLR-PPD, ancora una volta, si accoda servilmente ai kompagni. Ci fossero anche qui da noi i gilet jaunes…
Alle prossime elezioni, ricordarsi dei partiti e dei politicanti che hanno votato CONTRO i cittadini, CONTRO il commercio di confine e CONTRO l’economia. E’ ora di finirla che costoro la facciano sempre franca perché la gente dimentica.
E’ infine doveroso un ringraziamento a chi si è impegnato, purtroppo scontrandosi con il njet della casta, a favore degli sconti fiscali sul carburante: in particolare il Movimento Giovani Leghisti che ha lanciato un’apposita petizione, e le oltre 3500 persone che in pochi giorni l’hanno sottoscritta.
Lorenzo Quadri