Le nuove misure contro l’estremismo islamico tralasciano gli interventi più importanti

 

La kompagna Sommaruga ha presentato il cosiddetto piano d’azione contro la radicalizzazione islamica. Chissà perché, c’è come il vago sospetto che non servirà a  molto. Del resto, immaginare che la ministra del “devono entrare tutti” avrebbe preso qualche misura per impedire l’arrivo in Svizzera di jihadisti a go-go, sarebbe stata una pia illusione.

Ed infatti il piano in questione snocciola la solita lista di luoghi comuni politikamente korrettissimi: prevenzione, integrazione (?), prossimità, ed avanti con i blabla. E gli interventi concreti, quelli “di peso”? Dispersi nelle nebbie! Alcuni esempi.

Primo punto

Svariati esperti – mica il Mattino populista e razzista – hanno certificato che la Svizzera è un paradiso per jihadisti. Perché  sono ben pochi i paesi che concedono così facilmente prestazioni assistenziali agli immigrati nello Stato sociale. Oltretutto senza prescrivere alcun obbligo di integrarsi. Di conseguenza, se questi migranti economici sono jihadisti, essi rimangono in Svizzera, mantenuti dal solito sfigato contribuente. Incassano l’assistenza senza fare nulla. Ed avendo tutto il giorno libero, possono “proficuamente” impiegarlo per diffondere l’estremismo islamico. In sostanza, questa feccia promuove la jihad in casa nostra pagata dall’ente pubblico. Cioè da noi.

Quali misure prevede il piano della kompagna Sommaruga – esponente del P$$, partito che vuole rendere l’islam religione ufficiale in Svizzera – per chiudere i rubinetti agli estremisti a carico del nostro stato sociale? Mistero!

Secondo punto

Stando al rapporto dei Servizi informativi della Confederazione (SIC), in Svizzera 100 persone sono monitorate in quanto ritenute pericolose. In altre parole: si tratta di potenziali terroristi islamici. Domanda da un milione: perché questi potenziali terroristi islamici non vengono espulsi dal paese? Almeno quelli con passaporto straniero (che si spera siano la netta maggioranza; o vuoi vedere che i kompagni hanno già provveduto a naturalizzare a go-go?) invece che sorvegliati a spese del contribuente?

Terzo punto

La  kompagna Simonetta rifiuta di dichiarare fuorilegge gruppi salafiti come “La vera religione” che organizzano la distribuzione gratuita del Corano a scopo di radicalizzazione, come invece hanno fatto altri paesi. Motivo: non c’è la base legale. Ma naturalmente il Dipartimento Sommaruga non si sogna di  crearla, questa base legale. Non sia mai! Guai ad ostacolare il multikulti! Le nuove leggi si inventano solo per disintegrare i santissimi ai cittadini e per criminalizzare gli automobilisti!

Quarto punto

La ministra del “devono entrare tutti”, come osserva anche l’esperto di sicurezza Stefano Piazza, non interviene sui finanziamenti alle moschee e ai luoghi di culto islamici. Infatti, la kompagna Simonetta è assolutamente contraria a proibire i finanziamenti esteri – da parte di paesi come Turchia, Qatar, Kuwait – che “foraggiano” affinché venga diffuso in Svizzera l’estremismo islamico. Guai! E’ becero populismo e razzismo! Il divieto di  finanziamenti esteri a luoghi di culto islamici, secondo l’illuminata visione (?) della kompagna Summaruga, equivale a “mettere l’Islam sotto sospetto generalizzato”! Vergogna, spregevoli islamofobi!

La proposta di vietare i finanziamenti esteri alle moschee ed ai “centri culturali” musulmani, così come pure l’obbligo per queste strutture di indicare la provenienza dei fondi e per gli imam di predicare nella lingua locale (affinché chiunque capisca cosa si sta dicendo, ed affinché i predicatori siano tenuti ad impararla, la lingua locale) è contenuta nella mozione di chi scrive, approvata nei mesi scorsi dal Consiglio nazionale, seppur con pochi voti di scarto. Ma naturalmente il piano Sommaruga non contempla nulla a proposito dei finanziamenti a moschee ed imam. Rifiuta quindi, per motivi ideologici, di utilizzare lo strumento più efficace per combattere l’integralismo: ossia tagliargli i rifornimenti.

Quinto punto

Non parliamo poi di chiudere le frontiere ai finti rifugiati con lo smartphone già radicalizzati o facilmente radicalizzabili (in quanto questi giovanotti mai saranno integrati). La Simonetta diventa cianotica al solo pensiero.

Morale

E’ evidente che un piano antiintegralismo che non contiene le misure più utili – poiché non sono politikamente korrette – ma si limita al solito blabla multikulti, è un esercizio alibi. E, come tale, non porta ad un tubo.

Lorenzo Quadri