Sommaruga si “dimentica” che il terrorismo religioso ha una sola matrice: islamica
Ma tu guarda cosa non ci si inventa pur di fingere di fare i compiti! La kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga ha presentato in conferenza stampa – squilli di trombe, rullo di tamburi – un nuovo “piano nazionale contro l’estremismo”. E già si comincia male: manca un aggettivo. E si prosegue anche peggio. Infatti, puntualizzando, la Simonetta parla di “radicalizzazione ed estremismo violento di origine religiosa”. Le parole aumentano, ma l’aggettivo decisivo continua a mancare. Eh sì, perché la matrice religiosa dell’estremismo violento è una sola: ISLAMICA.
I terroristi che commettono stragi in Europa non sono cristiani, né ebrei, né buddisti; non adorano Manitù e nemmeno Giove Pluvio. Sono ISLAMICI. Se già si comincia un “piano contro l’estremismo” imboscando questa evidenza – non è politikamente korretto! Non è multikulti! Vergogna, razzisti islamofobi! – è ovvio che non si andrà da nessuna parte.
Cervellotici “distinguo”
Non ancora contenta, la buona Simonetta si arrampica sui vetri producendosi in cervellotici distinguo sul “fondamentalismo religioso che non va confuso con l’estremismo violento”. Come dire: il fondamentalismo religioso dopotutto non è un problema, “bisogna aprirsi”, via libera a chi contesta i valori occidentali, a chi vuole introdurre poligamia, sharia e burqa in Svizzera: finché non ci mettono le bombe nelle stazioni, va tutto bene. Che poi il fondamentalismo ISLAMICO sia solo lo scalino che precede il terrorismo ISLAMICO pare non contare nulla.
Nuovi compiti?
Naturalmente, e come da copione, la kompagna Sommaruga ed il suo pantheon di scienziati nel “piano nazionale contro l’estremismo” si sciacquano la bocca con il concetto di “prevenzione”: essa è compito trasversale della società e blablabla. Si sta forse meditando di scaricare una pletora di nuovi compiti d’integrazione sul groppone di Cantoni e Comuni? Il tutto, evidentemente, a spese del contribuente? Ricordiamo che sono gli stranieri in arrivo in Svizzera a doversi integrare. Non siamo noi a dover integrare loro.
Far entrare tutti
C’è poi un problemino di fondo: non si capisce in che modo sia possibile parlare di prevenzione del terrorismo ISLAMICO senza chiudere le frontiere ai finti rifugiati islamici. Eppure proprio il partito della kompagna Sommaruga pretende che la Svizzera faccia entrare tutti. A questo scopo organizza pure trasferte a Como. Ed una sua granconsigliera è stata fermata e messa in stato d’accusa come passatrice, senza che il partito in questione abbia preso alcun provvedimento. Figuriamoci: i kompagni hanno dichiarato che la legge si rispetta, ma quando la legge permette di respingere dei migranti economici, allora pone un problema di coscienza e quindi è giusto violarla. Perché, come detto, per il P$ bisogna far entrare tutti.
I finti asilanti dispersi
Solo pochi giorni fa il subito-sotto di Sommaruga, ovvero il Segretario di Stato della migrazione Mario Gattiker, ha confermato che il 60% degli asilanti che arrivano nei centri d’accoglienza misteriosamente spariscono. A dimostrazione che non sono dei veri profughi. E che in Svizzera, alla faccia delle “frontiere chiuse”, entrano troppi finti rifugiati. Quanti di questi “uccelli di bosco” sono musulmani radicalizzati o radicalizzabili? E dove vanno a finire? Se restano sul nostro territorio: chi li mantiene, e con quale scopo? Magari quello di fanatizzarli pro ISIS?
L’ultima boiata
Non vorremmo poi che, sfruttando il mantra della prevenzione (naturalmente a senso unico) si tentasse di accreditare anche l’ultima boiata sfornata dall’improponibile presidente del P$$ (ribadiamo: partito di Sommaruga) Christian Levrat. Ossia che gli svizzerotti “chiusi e gretti” devono rendere l’Islam religione ufficiale, con tanto di riconoscimento nelle Costituzioni cantonali. Così – ecco la madre di tutte le fregnacce – si potrà “controllare” quello che succede nelle moschee. Ma guarda un po’ questi $ocialisti al caviale: con il pretesto del controllo (che oltretutto mai si sognerebbero di approvare!) tentano di sdoganare nientemeno che l’islamizzazione della Svizzera. E poi la loro ministra di Giustizia si inventa i piani per combattere l’estremismo islamico? Ah certo: l’estremismo islamico si previene islamizzando la Svizzera; come no.
Il CF non vuole i controlli
Per controllare imam e moschee non serve alcun riconoscimento dell’islam quale religione ufficiale. Infatti, vietare i finanziamenti esteri alle moschee e ai sedicenti “centri culturali” musulmani sarebbe già possibile adesso. Idem introdurre l’obbligo di tenervi le prediche nella lingua locale. Senza bisogno di riconoscimenti costituzionali che non stanno né in cielo né in terra, dal momento che l’islam e le sue visioni politiche (da esso inscindibili) con la Svizzera non c’entrano un tubo. Ma naturalmente Madame “Prevenzione” Sommaruga non ne vuole sapere. Il Consiglio federale non ne vuole sapere. E, davanti alle proposte di cui sopra, strilla indignato alla “massiccia violazione della libertà di religione” (sottointeso: vergogna! Islamofobia! Razzismo!).
Due banali provvedimenti
E come la mettiamo con quei giudici federali buonisti che hanno rimesso in libertà il fiancheggiatore iracheno dell’ISIS arrivato in Svizzera come asilante? Con l’avvocato difensore che va in giro a bullarsi annunciando che di certo il suo assistito non verrà rispedito in patria a calcioni, come meriterebbe, perché lì – dice il leguleio – rischierebbe la vita? E quindi ce lo teniamo noi? Ma allora siamo proprio un popolo di fessi!
Se si vuole “prevenire” l’estremismo ed il terrorismo islamico, la prima cosa da fare è smetterla di far entrare in Svizzera finti rifugiati, visto che non si sa quanti di loro siano “radicalizzati”. La seconda è sbattere fuori senza se né ma tutti i simpatizzanti dell’Isis. Un “piano contro l’estremismo” che non contenga questi due elementari quanto banali provvedimenti è foffa.
Lorenzo Quadri