Il “trio di Gandria” del Consiglio federale in campo per combattere  l’iniziativa contro l’immigrazione di massa

Per combattere l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa” sono scesi in campo ben tre consiglieri federali su sette: Sommaruga, Burkhalter e Schneider Ammann.
Evidentemente la paura fa novanta. Ed infatti il “trio di Gandria”  composto dai due compari e dalla comare va incontro all’ennesima tranvata o mazzuolata che dir si voglia, in votazione popolare. Soprattutto se gli argomenti sono le fetecchie sentite in conferenza stampa: delle vere prese per i fondelli, che dimostrano quanto il Consiglio federale sia ormai diventato avulso dalla realtà e schiavo degli eurobalivi, delle veline taroccate della SECO e del politikamente korretto (perché “bisogna aprirsi”).

Ma vediamo alcuni degli argomenti con cui il “trio di Gandria” P$-PLR vorrebbe convincere gli Svizzeri che l’attuale immigrazione incontrollata è  cosa buona, giusta e addirittura (in totale sprezzo del ridicolo) vantaggiosa.

Sommaruga

Ha aperto le danze la ministra di Giustizia kompagna Simonetta Sommaruga: “oggi viviamo un’immigrazione dinamica, che risponde in primo luogo alle esigenze del mercato del lavoro, che è per lo più giovane e ben qualificata”. “Dinamica” di sicuro l’immigrazione lo è, infatti si tratta di una vera e propria invasione. Di sicuro però non risponde alle esigenze del mercato del lavoro, bensì al desiderio di taluni datori di lavoro di assumere stranieri pagati meno invece degli svizzeri. E questi datori di lavoro vengono difesi nientemeno che dalla ministra $ocialista, ma guarda un po’ questi kompagni…
 Inoltre: se, come dice Sommaruga, l’immigrazione è “giovane e qualificata” vuol dire che i giovani svizzeri altrettanto qualificati restano a casa in disoccupazione ed in assistenza, ciò che è peraltro confermato dalle statistiche dei senza lavoro.

 Non poteva mancare poi la solita favoletta degli immigrati che finanzierebbero  le pensioni per gli svizzeri, quando è dimostrato che non finanziano nemmeno le loro.

Schneider Ammann

Addirittura da barzelletta, per contro, l’intervento del ministro dell’economia Schneider Ammann (PLR) che con bella sicurezza dichiara: “Non c’è una pressione generale sui salari, neanche su quelli più bassi; i lavoratori indigeni non risultano sfavoriti”. Qui si batte ogni record. Quindi il dumping salariale e la sostituzione di ticinesi con frontalieri, che sta devastando il mercato del lavoro ticinese non esiste; sarebbero delle invenzioni! Schneider Ammann potrà andare a spiegare le proprie brillanti esternazioni ai Ticinesi che non trovano un lavoro. Che un Consigliere federale, lanciando una campagna di votazione della massima importanza, non riesca a fare di meglio che pappagallare acriticamente le veline della SECO, tali e quali gli vengono presentate, è inquietante. Il risultato è un vero e proprio insulto ai sempre più numerosi disoccupati ticinesi, soppiantati da frontalieri e padroncini, bel risultato per il quale possiamo ringraziare la devastante libera circolazione delle persona. Del resto in una delle sue rare visite in Ticino, parlando di turismo, Schneider Ammann, è riuscito a prodursi in un intervento che sembrava scritto da un alunno di quarta elementare. Per cui non c’era da aspettarsi cose molto diverse.

Burkhalter

Non poteva mancare Didier Burkhalter, anch’egli PLR, scappato al Dipartimento degli Esteri dopo una fugace apparizione agli Interni dove ha gettato la spugna in tempo di record. Burkhalter riesce ad inneggiare ad una presunta “società d’integrazione”, che in effetti altro non è che la  multikulturalità completamente fallita, come dimostra l’impennata della criminalità straniera. Del buon funzionamento dell’integrazione nell’attuale regime di frontiere spalancate abbiamo degli esempi quotidiani. Tanto per citarne uno, la distribuzione a Basilea di volantini in arabo che invitavano ad uccidere e a derubare cristiani ed ebrei.

A Como…

Intanto, a dimostrazione di come funziona bene la libera circolazione delle persone, martedì il Corriere di Como annunciava trionfante che il Ticino, invaso dai frontalieri e dai padroncini grazie ai balivi bernesi, è ormai diventato una provincia italiana, e che il nostro Cantone è un ammortizzatore sociale per la Lombardia. Ovvero: in Ticino lavorano i lombardi mentre i residenti rimangono a casa in disoccupazione ed in assistenza.

Comunque, il trio di Gandria Sommaruga, Burkhalter e Schneider Ammann, ha iniziato la campagna contro l’iniziativa contro l’immigrazione di massa decisamente con il piede giusto: giusto per avviare l’iniziativa verso una trionfale vittoria.
Lorenzo Quadri