Lugano ha dichiarato l’emergenza climatica. Per i cittadini aggravi fiscali in arrivo
Solo Lega ed Udc hanno avuto il coraggio di opporsi alla fregnaccia eco-isterica
Avanti con le cappellate nel nome dell’isterismo climatico! Il triciclo PLR-PPD-P$ (con Verdi-anguria ovviamente al seguito) in Consiglio comunale di Lugano ha pensato bene di dichiarare, seppure in una forma di compromesso, l’emergenza climatica (farlocca).
Da notare che il compromesso è solo presunto. La formulazione iniziale proposta dalla $inistra era sì più estrema. Ma è un dato di fatto che nella variante approvata dalla partitocrazia figurano le parole magiche (?) “emergenza climatica”. Naturalmente accoppiate dall’incarico al Municipio di presentare proposte e blablabla.
Anche il Gigi di Viganello ha capito che si tratta di un’operazione di propaganda elettorale della $inistra,che infatti è subito corsa a cantare vittoria.
Il colmo è che il presidente della sezione P$ di Lugano, Raoul Ghisletta, nel 2010 in Gran Consiglio fu co-relatore del Messaggio governativo a FAVORE della partecipazione dell’azienda elettrica ticinese (AET) alla centrale a carbone di Lünen: dalla gauche-caviar alla gauche-charbon il passo è breve!
Gli altri “devono” seguire
Inutile dire che la Pravda di Comano, che da mesi ormai sta facendo il lavaggio del cervello agli spettatori, tutti i santi giorni, nel segno dell’isterismo ambientalista (sembra che nel mondo non ci sia altro problema se non il clima), non ha mancato di montare la panna ad oltranza, fino a renderla burro Floralp.
L’obiettivo della RSI è far passare il messaggio seguente: Lugano, principale città del Cantone, ha fatto da apripista; adesso gli altri comuni ticinesi devono seguire e dichiarare anche loro l’emergenza climatica. E dire che solo la scorsa settimana il Consiglio comunale di Losone aveva giustamente rifiutato di stare al gioco dei $inistrati!
Bisognava rinviare
E’ evidente che la richiesta di dichiarare l’emergenza climatica non andava dibattuta a meno di due settimane dalle elezioni federali, ad urne già aperte. In simili condizioni, la calata di braghe del triciclo era scontata. La trattanda andava rinviata a novembre. Di fretta proprio non ce n’era. Ed un legislativo serio, prima di fiondarsi a votare a scatola chiusa perché davanti al populismo ambientalista “bisogna” (?) calare le braghe, avrebbe dovuto informarsi sulle conseguenze di ciò che stava approvando.
Sotto pressione?
E dire che ad un certo punto sembrava che il rinvio avesse delle chance, dal momento che la proposta è stata presentata dalla capogruppo PLR. Poi però, dopo che i vari gruppi si sono riuniti, è incomprensibilmente scattato il contrordine compagni. C’è almeno da sperare che ciò non sia dovuto alla presenza (peraltro silenziosa) in sala di un gruppo di giovani a sostegno dell’emergenza climatica. Perché, se il parlamento comunale si fa mettere sotto pressione da una cosa del genere, gli conviene chiudere baracca.
Votazioni alla cieca
Sicché, la trattanda è stata discussa alla cieca. La sinistra si è prodotta nei soliti comizi elettorali di bassa tacca (e poi i populisti sarebbero gli altri?). E la partitocrazia ha approvato il sedicente compromesso tra la formulazione municipale, più blanda, e quella dei $inistrati. Un compromesso che tale non è. Come detto, vi figurano le parole “emergenza climatica”: e questo era l’obiettivo della gauche-caviar-charbon. Alle due parole magiche fa seguito l’incarico al municipio (uella!) di adottare quanto prima misure concrete eccetera eccetera.
Inutile dire che solo la Lega ha sostenuto la formulazione municipale soft, mentre il triciclo è corso ad accodarsi, pressoché compatto, all’ondata eco-isterica.
Aggravi fiscali
Adesso sarebbe interessante sapere come i supporter dell’isterismo climatico pensano di finanziare gli urgentissimi provvedimenti luganesi che, a non averne dubbio, cambieranno le sorti del pianeta: tagli al sociale? Tagli alla cultura? Tagli alle misure per la promozione dell’occupazione? Tagli sulla conciliabilità famiglia-lavoro? Oppure, ma guarda un po’, MANI NELLE TASCHE dei cittadini?Vale a dire aggravi fiscali che andranno ad aggiungersi agli scellerati ecobalzelli che il triciclo PLR-PPD-PSS alle Camere federali smania per introdurre?
Da Berna
Le misure votate a maggioranza bulgara dal Consiglio degli Stati, nel caso qualcuno non se ne fosse ancora reso conto, comporteranno costi aggiuntivi per migliaia di franchi all’anno per le economie domestiche. Una vera e propria rapina della casta ai danni dei cittadini. Se poi, come propongono gli intellettualini del Politecnico di Losanna, la benzina dovesse venire a costare addirittura 1.70 Fr al litro in più, sarebbe il delirio.
E poi qualcuno ha ancora il coraggio di lamentarsi per gli aumenti di premi di cassa malati? L’isterismo climatico costerà DECINE di volte di più!
Lorenzo Quadri