Vicesindaco di Lugano: il teatrino della partitocrazia tra inciuci, ricatti e giravolte

La carica di vicesindaco, dappertutto ed anche a Lugano, è di per sé irrilevante (a meno che succeda una disgrazia; e a Lugano, su questo fronte, abbiamo già ampiamente dato). Giustamente ai cittadini, di questioni del genere, importa ben poco.

Sulle rive del Ceresio invece la vicenda è stata pompata in misura grottesca dai media. In questo esercizio si è distinto il Corriere del Ticino: ovvero il quotidiano al servizio del PLR. Ma tu guarda i casi della vita!

L’obiettivo della panna montata era palese: regalare uno spazio spropositato al PLR ed alle sue argomentazioni di facciata. Anche il Gigi di Viganello ha infatti capito che a muovere l’ex partitone è la consueta brama di cadreghe. Contino tanto, poco o nulla, non fa differenza.

I puntini sulle “i”

In merito a quanto avvenuto giovedì in municipio, ho ricevuto numerosi messaggi di solidarietà da parte di cittadini di vario credo politico (anche PLR). Mi scuso per non essere ancora riuscito a rispondere a tutti.

Alcuni punti vanno ribaditi.

1) In democrazia, piaccia o non piaccia al PLR ed alle altre ruote del triciclo, a fare stato sono i voti. Il resto sono inciuci e pastette. Il responso dei voti era chiarissimo. Prendere decisioni contrarie ai risultati democratici significa mancare di rispetto ai cittadini.
2) Anche in occasione della nomina del vicesindaco di Luganosi è visto il triciclo PLR-PPD-P$ (quello che regala i miliardi dei cittadini elvetici all’UE) schierato compatto contro la Lega e contro la volontà popolare. Molto prevedibile. Niente di nuovo sotto il sole.
3) Quando il PLR deteneva la maggioranza in municipio, ha sempre preteso anche la carica di vicesindaco. E – finché aveva i numeri – l’ha anche ottenuta. Senza che nessuno si sognasse di contestargliela. Termini quali “condivisione” o “riequilibrio” erano del tutto estranei al suo vocabolario. Vengono scoperti solo adesso. Che strano, eh? E’ evidente che si tratta di blabla finalizzati ad accaparrarsi cadreghe quando non si hanno più i numeri per occuparle.
4) Le elezioni comunali si sono tenute meno di 6 mesi fa. Da allora sono certo successe molte cose. Anche tragiche, come l’improvvisa scomparsa di Marco Borradori. Dal punto di vista dei rapporti di forza in municipio non è tuttavia cambiato nulla. La lista Lega-Udc ha il 35.1% dei consensi, staccando di netto il PLR, fermo al 23.9%. A parti invertite il PLR avrebbe graziosamente concesso, in nome di fantomatiche “condivisioni”, la carica di vicesindaco ad un esponente leghista, ed oltretutto di gran lunga meno votato dell’aspirante PLR? Non facciamo ridere i gallinacei…
5) Il PLR ha apertamente ricattato il Municipio. Ha minacciato di darsi al sabotaggio nel caso non avesse ricevuto ciò che pretendeva. E questo sarebbe l’(autocertificato) partito del Buongoverno? Inoltre, è dal 2013, ossia da quando l’odiata Lega è diventata partito di maggioranza relativa, che il PLR fa politica contro il municipio a scopo di campagna elettorale. E – ma guarda un po’ – così è stato anche quandogià deteneva il vicesindacato (e ben prima della frattura tra Michele Bertini ed il partito). L’obiettivo del PLR di Lugano è stato ben enunciato da Fulvio Pelli: riprendiamoci il POTERE!”. Per bersi adesso la favoletta che l’ex partitone compirà la virata a 180 gradi e diventerà collaborativo in cambio di una carica oggettivamente insignificante, bisogna essere molto boccaloni.
6) Il PLR ha preteso di rovesciare “pro saccoccia” le regole che esso stesso ha sempre applicato nell’attribuzione del ruolo di vicesindaco. Il PLR ha ricattato il municipio. Il PLR ha voluto cambiare l’assetto che il municipio si era dato solo in aprile. Il PLR ha dunque creato uno strappo. E questa dovrebbe essere l’alba di nuova era (?) fatta di collaborazione costruttiva dell’ex partitone? Siamo seri. Il PLR continuerà a fare quello che sta facendo dal 2013: ovvero mettere i bastoni tra le ruote al municipio perché la maggioranza relativa è del colore sbagliato. Nessuno ha dimenticato il profluvio di squallidi attacchi liblab a Borradori, solo perché sindaco leghista.
7) In un eccesso di zelo nei confronti del PLR, il Corriere del Ticino di venerdì ha evocato, citando fantomatici “addetti ai lavori” (?), un presunto problema di incompatibilità tra la professione di direttore del Mattino della domenica e la carica di vicesindaco. Siamo ormai ai Berufsverbot di stampo fascista: chi dirige un domenicale critico nei confronti della casta non può assumere un ruolo istituzionale malgrado sia stato votato dal popolo. Sarebbe interessantesapere chi avrebbe formulato una simile “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) entusiasticamente sposata dal CdT.  Comunque, nessuno in municipio ha mai sollevato perplessità del genere. Si tratta forse del parto di qualche dirigente del PLR luganese, uno (o una) di quelli che hanno condotto il partito allo sfascio, e che dimostra quanto “liberali” siano costoro?

Lorenzo Quadri