Il triciclo del “tassa e spendi” ha affossato l’iniziativa Canonica pendente dal 2001
Si spera che gli interessati se ne ricorderanno in occasione delle prossime elezioni cantonali – il njet parlamentare rende evidente che di riforme fiscali in Ticino non se ne faranno mai
L’iniziativa parlamentare generica per una tassazione più equa delle persone singole, presentata nel lontano 2001 dall’allora deputata Iris Canonica e poi ripresa da vari altri parlamentari nel susseguirsi delle legislature, ultimo in ordine di tempo il leghista Michele Guerra, è stata respinta lunedì in Gran Consiglio.
Non è certo una sorpresa, perché il triciclo PLR-PPD-P$ è ormai ridotto ad un partito unico dello “spendi e tassa”. Negli ultimi anni se ne sono avute numerose dimostrazioni. A partire dall’introduzione del moltiplicatore cantonale con freno all’indebitamento, ossia il giocattolo legislativo per aumentare le imposte, concepito dalla $inistra ed introdotto dall’ex ministra PLR Laura Sadis (che adesso qualcuno indica come papabile candidata al Consiglio federale assieme al lobbysta delle casse malati Ignazio Cassis: allegria!).
I “liberali” esistono ancora?
Il njet all’iniziativa è arrivato per 45 voti contrari, 25 favorevoli e un astenuto. A votare a favore, solo la Lega, la Destra e due deputati del PLR. Fa poi specie notare che anche parlamentari rappresentanti delle associazioni economiche, che quindi dovrebbero avere a cuore le riforme fiscali, hanno votato contro l’iniziativa. Ma evidentemente l’ordine di marcia del partito per i soldatini viene prima di ogni altra considerazione.
Davanti ai risultati di certe votazioni parlamentari, una domanda nasce spontanea: ma in questo Cantone i “liberali” esistono ancora?
196’500 persone
Il njet del Gran Consiglio non è dunque una sorpresa. Ma è comunque deludente. Perché se in Gran Consiglio non si trova una maggioranza per correggere quella che è una stortura evidente, annosa e riconosciuta, che colpisce ben 196’500 contribuenti quindi non due gatti, vuol dire che di riforme della fiscalità in Ticino non se ne faranno mai. Indicativi in questo senso anche i vacui argomenti con cui è stato giustificato il “njet”: “il problema esiste ma non è il momento giusto”, “ci vuole una riforma che interessi tutti” e via cianciando.
Non è mai il momento
Insomma, il ritornello del tandem PLR-PPD (non citiamo ovviamente i $ocialisti secondo i quali le tasse si possono solo aumentare) è sempre lo stesso: non è mai il momento (in 16 anni non si è trovato il momento) per alleggerimenti fiscali alle persone sole; e comunque “bisogna fare altro” (ovviamente senza mai fare alcuna proposta concreta di “altro”). Sono gli argomenti “standard” che la politichetta adduce quando vuole bloccare qualcosa. Intanto si prende nota che le quasi 200mila persone sole che vivono in Ticino lunedì sono state prese a pesci in faccia dalla maggioranza PLR-PPD-P$.
Perché il momento per lasciare qualche soldo in tasca in più ai contribuenti non arriva mai, è presto detto. Perché la spesa cantonale galoppa: dai 2.7 miliardi nel 2006 ai quasi 3.3 di 10 anni dopo. Il problema delle finanze cantonali non è dunque la mancanza di entrate, bensì le uscite. Che però la politica sembra incapace di correggere.
La causa delle distorsioni
Il rapporto di minoranza di Pamini ben evidenzia cosa provoca le distorsioni che possono penalizzare (a seconda del reddito) sia le persone singole che i coniugi: l’estrema progressione delle aliquote fiscali ticinesi. A titolo di esempio viene citato il Canton Uri, dove tale progressione non è data ed il problema delle distorsioni non si pone.
La progressione fiscale ticinese, si legge nel rapporto, “è vecchia di 40 anni e deriva da un periodo con un approccio ben diverso alla fiscalità rispetto a quello odierno”. Anche la società degli anni Settanta era assai diversa da quella di oggi: “paradossalmente, la progressiva emancipazione femminile e l’entrata massiccia delle donne nel mondo del lavoro si sta sempre più scontrando contro un duro muro fiscale”.
Il tempo non risolve
Ci sono problemi che tendono a risolversi da soli con il tempo. Quello sollevato dall’iniziativa Canonica non è tra questi. Infatti il numero di persone sole (single propriamente detti, ma anche divorziati/e, vedovi/e senza, o senza più, figli a carico) aumenta di continuo per i cambiamenti sociali e la frammentazione delle famiglie che ormai tutti conosciamo.
In Ticino i single sono già quasi 200mila: c’è da sperare che, alle prossime elezioni cantonali, questi quasi 200mila si ricordino dello schiaffone ricevuto in una calda serata di giugno dal triciclo PLR-PPD-P$.
Quanto alla promessa di riforma fiscale per tutti, che pure si è sentita durante il dibattito parlamentare: è evidente che si tratta di uno specchietto per le allodole. Quante volte abbiamo sentito ripetere la storiella del “sì ma non così” per contrastare le varie iniziative popolari fiscali proposte dalla Lega? Ed intanto di sgravi fiscali non ne sono stati fatti del tutto!
Lorenzo Quadri