Ovviamente, lo stimato galantuomo ha mentito nell’autocertificazione dei precedenti penali quando non veniva ancora richiesto l’estratto del casellario giudiziale. Ma i camerieri dell’UE che siedono a Berna vorrebbero che tornassimo a rilasciare permessi di dimora alla cieca! Vergogna!
Ah, e poi hanno il coraggio di venirci a dire che non è vero che, con la devastante libera circolazione delle persone, in questo sempre meno ridente Cantone ci tiriamo in casa tutta la foffa del Belpaese! Ma figuriamoci, sono tutte balle della Lega populista e razzista!
E’ invece notizia di ieri, ma tu guarda i casi della vita, che tale Gennaro Pulice, ex killer della ‘ndrangheta, ha preso residenza a Lugano nel 2013.
Il galantuomo in questione, già sicario della cosca calabrese dei Cannazzaro-Daponte-Innazzo, ha sul groppone non uno, ma sviariati (!) omicidi, più una lunga serie di reati connessi alla sua attività malavitosa!
E questo raccomandabile signore, che tutti vorrebbero come vicino di casa, risiedeva indisturbato a Lugano, tranquillo come un tre lire! Intanto la partitocrazia, l’élite spalancatrice di frontiere, la stampa di regime, gli intellettualini da tre e una cicca, e via elencando, continuano a raccontarci la panzana che la criminalità d’importazione non è un problema! Anzi, non esiste proprio! Sono tutti “casi isolati”! Per poi raggiungere il “clou” nel settore fregnacce: “se gli immigrati delinquono la colpa è degli svizzerotti chiusi e gretti che non li integrano”! Bisogna aprirsi!
Balle nell’autocertificazione
Ma come ha fatto l’ex killer della ‘ndrangheta, con un curricolo criminale lungo come l’elenco del telefono, a staccare nel 2013 il permesso B “come se niente fudesse”?
Lo ha spiegato il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi: Pulice ha semplicemente mentito nell’autocertificazione! Quando ha riempito il formulario per la richieste del permesso di dimora, alla domanda se avesse dei precedenti penale nel paese d’origine, il killer ha candidamente risposto che non ne ha! Che la sua fedina penale è pura come un giglio!
Casellario forever!
Ecco cosa succede quando, per genuflettersi ai balivi dell’UE, si rilasciano permessi di dimora alla cieca. Per credere che un delinquente, intenzionato a trasferirsi in questo paese del Bengodi che si “apre” (perché “dobbiamo aprirci”!) a tutta la foffa straniera, risponda onestamente alla domanda sui suoi precedenti penali, bisogna essere caduti dal seggiolone da piccoli.
E’ evidente anche a quello che mena il gesso che, con in vigore la richiesta del casellario giudiziale, mai e poi mai l’ex sicario Pulice avrebbe ottenuto il permesso di trasferirsi in Ticino. Probabilmente non ci avrebbe nemmeno tentato. Ma nel 2013, quando ha presentato la domanda, l’estratto del casellario non veniva ancora richiesto. Ed ecco il risultato.
Kompagni: citus mutus?
E’ quindi ovvio che la richiesta del casellario giudiziale deve restare in vigore definitivamente. Checché ne dicano personaggi quali la kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga, il già tirapiedi dell’ex ministra del 4% Jacques De Watteville, o, oltreconfine, il governatore della Lombardia Roberto Maroni, leghista autocertificato.
Cosa hanno da dire sull’allucinante vicenda dell’ex killer della ‘ndrangheta trasferitosi a Lugano la kompagna Sommaruga ed il suo P$ (contrario, anche la sezione ticinese, alla richiesta del casellario perché “non si può discriminare”)? Niente! Silenzio assordante! Ohibò: i solitamente logorroici esponenti della $inistra sono stati colpiti da mutismo selettivo? Il gatto gli ha mangiato la lingua?
Il funzionario calabrese
Ma c’è anche un altro aspetto del caso, che dovrà essere approfondito a dovere. Pulice ha dichiarato di aver corrotto con una mazzetta un funzionario cantonale di origine calabrese. Al momento la circostanza non risulta confermata. Non si capisce però perché il pluriomicida avrebbe dovuto raccontare una balla a questo proposito. Sia come sia, il Cantone farà bene a riflettere: magari, assumendo negli uffici pubblici più ticinesi – e non veniteci a raccontare la fandonia che non se ne trovano con i requisiti richiesti! – e meno “non patrizi di Corticiasca”, certe cose non succederebbero.
Lorenzo Quadri