Ma guarda un po’, il grande statista (?) comasco Luca Gaffuri, esponente del PD e membro della Commissione speciale (?) per i rapporti tra la Svizzera e la Lombardia, ha di nuovo parlato. Questo signore, giustamente sconosciuto ai più, è un politichetto italiano di quarta fila, che ha però ottenuto un po’ di visibilità grazie alle esternazioni contro il nostro il nostro Cantone. E, proprio poiché tali esternazioni gli portano visibilità, lui evidentemente le reitera. Una specie di Lara Comi in versione maschile. Per tanto così, ci teniamo la Comi, che, a parità di contenuti (ovvero: in mancanza dei medesimi) almeno presenta meglio.

“Guerriglia continua”
Ha detto il Gaffuri nel consiglio regionale lombardo: “con il Canton Ticino siamo in una situazione di guerriglia continua, alimentata da forze politiche che si chiamano Lega ed Udc”. In Ticino – ha aggiunto il Gaffuri – “è in atto una vera e propria campagna d’intolleranza contro frontalieri e artigiani lombardi”.

Uhhh, che pagüüüraaa!
Comunque, tanto per mettere i puntini sulle “i” a Gaffuri rispondiamo di sì.
Sì, siamo intolleranti nei confronti dei padroncini lombardi che vengono in Ticino a lavorare in nero, facendo concorrenza sleale agli artigiani ticinesi (per la serie: “tanto gli svizzerotti sono fessi e non si accorgono di niente”) e riducendoli sul lastrico.

Sì, siamo intolleranti nei confronti di un fenomeno di frontalierato completamente fuori controllo che genera sostituzione, disoccupazione e dumping salariale.
Sì, siamo intolleranti nei confronti di un Gaffuri che, prima di aprire bocca e raccontare scempiaggini sul nostro Cantone, dovrebbe ricordarsi che ci sono centinaia di migliaia di suoi concittadini lombardi (lavoratori e loro familiari) che hanno un tetto sulla testa solo grazie al Ticino; e non certo grazie al loro paese.
Non è tutto. Gaffuri, nel climax della sua oratoria (?), propone ai frontalieri di scioperare un giorno “così – dice lui – il Ticino crollerebbe”. Apperò. Cominciamo noi a chiudere le frontiere per un giorno, e vediamo cosa succede nelle provincie italiane limitrofe!
E poi, Gaffuri, non raccontiamoci storielle: se oltre un quarto dei posti di lavoro in Lombardia fosse occupato da ticinesi, voi avreste già puntato i cannoni in direzione della Svizzera!

Par condicio
Ma oltreconfine, come sappiamo, vale la par condicio. Grazie a questa lungimirante istituzione, le belinate possono arrivare contemporaneamente sia da $inistra che da destra.

Lo stesso giorno del Gaffuri si è espresso anche tale Alessandro Fermi di Forza Italia, assessore all’Attuazione del Programma e ai Rapporti istituzionali italiani (se si parte dal presupposto che l’incomprensibilità di una carica va di pari passo con la sua inutilità…) che contesta la chiusura notturna dei valichi secondari tra Svizzera e Belpaese.
La scorsa settimana il Consiglio federale ha comunicato di aver identificato 6 valichi minori – Cassinone, Ponte Cremenaga, San Pietro di Stabio, Arzo, Pedrinate, e Novazzano – passibili di chiusura notturna nell’ambito della concretizzazione della mozione Pantani. Ma il Fermi non ci sta e denuncia a gran voce la decisione unilaterale.
Noi, che siamo rispettosi della par condicio, anche al Fermi, come al Gaffuri, diciamo: Uhhh! Che pagüüürraaa!
Quando mai la vicina ed ex amica Penisola avrebbe concordato soluzioni con la Svizzera? Quando mai avrebbe preso decisioni non unilaterali? Forse che l’inserimento del nostro paese su black list illegali italiane è frutto di un accordo? Forse che la non applicazione da parte del Belpaese degli accordi di Dublino è il frutto di un accordo? Eccetera eccetera…

E intanto…
Forse l’assessore all’Attuazione (attuazione de che?) dovrebbe sapere che proprio venerdì sera 6 novembre, attraverso uno dei valichi minori incustoditi (Ponte Cremenaga) è entrato in Ticino dall’Italia l’ennesimo rapinatore che, sempre grazie alla frontiera spalancata, dopo aver messo a segno il colpo si è dileguato nel Belpaese da dove era venuto. E’ ovvio che queste situazioni non intendiamo continuare a subirle. E certamente non continueremo a subirle per fare un piacere all’assessore di Forza Italia. Tanto più che la vicina Penisola non ha rispettato un impegno con la Svizzera che fosse uno.

Anzi, già che ci siamo, per fare ancora più contenti il Gaffuri (a $inistra) ed il Fermi (a destra) sul confine con l’Italia costruiamo una bella barriera. Come quelle che vanno di moda in Ungheria, ma anche in Austria e altrove. Almeno così i politicanti d’Oltreconfine potranno lamentarsi per qualcosa.
Lorenzo Quadri