Ormai il Gigante giallo parla portoghese: delocalizzati a Lisbona 120 impieghi IT
Da tempo la Posta ne combina peggio di Bertoldo. La mattanza di uffici postali ed il taglio di servizi al cittadino ancora non bastavano. Adesso arriva pure la delocalizzazione in Portogallo. Il fu Gigante giallo aprirà a Lisbona un centro di competenze IT (Information Technology) in cui assumerà 120 informatici. Va da sé, portoghesi.
Ah, ecco!
Nel vano tentativo di giustificare questo SCONCIO – che chiaramente è già stato oggetto di un’interpellanza leghista al governicchio federale – la Posta ha pubblicato nei giorni scorsi un logorroico comunicato stampa che reitera la solita fanfaluca: in patria non troverebbe il personale specializzato di cui ha bisogno.
Ma i vertici della Posta, chi credono di prendere per il lato B? In Svizzera ci sono le migliori università del mondo. In Svizzera; non in Portogallo. E lorsignori vorrebbero farci credere che in tutto il Paese non si trova un pugno di informatici? Ma va là!
E’ chiaro anche al Gigi di Viganello che la delocalizzazione portoghese serve a risparmiare sugli stipendi, a danno del mercato del lavoro elvetico! Ed a compierla è un’ex regia federale. Un’azienda interamente in mano alla Confederella. Ed oltretutto a guida $ocialista. Il presidente del CdA è il kompagno Christian Levrat, già presidente nazionale del P$, incadregato per meriti partitici ai vertici del Gigante giallo dalla ministra delle comunicazioni $ocialista Simonetta “Penuria” Sommaruga.
E’ chiaro che qui si sta creando un precedente deleterio per altre aziende pubbliche, e un comodo alibi per le imprese private. Grazie, kompagni!
Intanto il governicchio federale tace, i $indakati si dichiarano “comprensivi” mentre la stampa di regime imbosca. Vergogna!
Lorenzo Quadri
A pagina 3
Dida:
Il CEO della Posta Roberto Cirillo (non patrizio di Corticiasca) ed il presidente del CdA Christian Levrat (P$) suonano il fado a Lisbona