Ecco la conferma: il triciclo PLR-PPD-P$ ha tirato al Ticino un gigantesco bidone
Ma guarda un po’: la cosiddetta “preferenza indigena light”, ovvero la boiata con cui la maggioranza delle Camere federali ha rottamato il “maledetto voto” del 9 febbraio ottenendo il plauso degli eurobalivi, comincia a generare dei dubbi. Di recente, il GdP ha dedicato un servizio al tema.
Quando si dice: dopo averne mangiate dieci fette, si accorsero che era polenta. Si scopre così che la citata “preferenza indigena light”, che con la preferenza indigena non ha nulla a che vedere, otterrà lo spettacolare risultato di avvantaggiare i frontalieri iscritti agli URC (Uffici regionali di collocamento) a scapito dei ticinesi in assistenza, i quali non sono più iscritti. Altro che promuovere l’occupazione dei residenti!
Frena Ugo!
Naturalmente qualcuno non poteva farsi scappare l’occasione (?) per tentare di girare le carte in tavola. Ovvero, per tentare di attribuire la colpa dell’ennesimo sconcio a chi ha promosso l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”. Sono quindi state sputate sentenze del tipo: “quando la politica parla senza cognizione di causa, le presunte soluzioni sono peggiori del problema che si vuole risolvere”. Frena Ugo! La responsabilità del bidone tirato ai ticinesi in assistenza è unicamente dei Giuda della volontà popolare che hanno affossato il 9 febbraio con una soluzione farlocca.
E’ quindi il caso di rimettere la chiesa al centro del villaggio. Affinché qualcuno non pensi di poter impunemente prendere la gente per il lato B.
Cinque punti
1) Che il compromesso-ciofeca per NON applicare il 9 febbraio voluto dal triciclo PLR-PPD-PSS avrebbe favorito i frontalieri iscritti agli URC a scapito dei residenti finiti in assistenza e che non sono più iscritti, lo avevamo detto e scritto su queste colonne subito dopo l’approvazione a Berna del compromesso-ciofeca. Quindi non si faccia finta di cadere dal pero adesso.
2) Ma soprattutto: a favorire i frontalieri a scapito dei residenti non è affatto il 9 febbraio, e men che meno i suoi promotori, come qualcuno sembra voler tentare di far credere. A favorire i frontalieri a scapito dei residenti è il compromesso-ciofeca CONTRO il 9 febbraio e quanti lo hanno voluto: ossia la partitocrazia “triciclata” (nel senso del triciclo) PLR-PPD-PS (e partitini di contorno) alle Camere federali. Compresi gli esponenti ticinesi, dato che non uno si è distanziato dalla linea dei rispettivi partiti nazionali.
3) La politica “che parla senza cognizione di causa”, che porta “presunte soluzioni peggiori del problema” non è quella dei promotori nel 9 febbraio; non è quella di Lega e UDC che vogliono limitare la libera circolazione delle persone. E’ quella della partitocrazia PLR-PPD-PS che, pur di rottamare un voto popolare sgradito alle élite spalancatrici di frontiere, un voto che ha stabilito il contingentamento e la preferenza indigena sul mercato del lavoro, si è inventata il bidone della “preferenza indigena light”. Che con la preferenza indigena votata dal 70% dei ticinesi non ha nulla a che vedere.
4) Quindi, per il favoreggiamento dei frontalieri bisogna ringraziare il triciclo PLR-PPD-PSS che ha tradito la volontà dei cittadini. Perché, secondo il citato triciclo, si devono poter assumere frontalieri senza alcun limite, a scapito dei ticinesi; la sacra (?) libera circolazione non si tocca, altrimenti i padroni di Bruxelles si inalberano (uhhhh, che pagüüüraaa!). Ricordarsene alle prossime elezioni.
5) Quanto sopra dimostra, per l’ennesima volta, la necessità e l’urgenza dell’iniziativa popolare per finalmente cancellare la devastante libera circolazione delle persone. Iniziativa che l’Udc nazionale ha promesso di lanciare nei prossimi mesi. Prepararsi a firmare in massa.
Lorenzo Quadri