Agli assicurati di questo ridente Cantone sono stati stuccati oltre 380 milioni pagati in eccesso dal 1996 ad oggi. E si pretende pure di farci digerire un maxiaumento per l’anno prossimo?
Ma guarda un po’: Santésuisse ha annunciato per il 2015 un aumento medio del premio di cassa malati, a livello nazionale, del 4.5%. Una cifra che, soprattutto alle nostre latitudini, ha fatto suonare vari campanelli d’allarme.
In generale, gli anni scorsi gli aumenti su scala nazionale sono stati parecchio inferiori, attorno al 2%. Non si capisce perché questa volta l’assicurato si dovrebbe cuccare una pillola più che raddoppiata.
Per quel che riguarda il Ticino, è utile ricordare che dal 1996 ad oggi i ticinesi hanno pagato almeno 450 milioni di Fr di premi in esubero, e di questi 450 milioni ci è stato riconosciuto il tristemente famoso micro ristorno di 68 milioni, ossia un’elemosina. Prendere che per il 2015 i ticinesi si cucchino un aumento simile a quello annunciato dai cassamalatari a livello nazionale, quando dalle nostre tasche ancora mancano all’appello oltre 380 milioni di franchi, non sta né in cielo né in terra. E’ al limite della provocazione.
La differenza si assottiglia
In merito al prospettato aumento del 4.5% su scala nazionale, Bruno Cereghetti, già capo dell’Ufficio assicurazione malattia del DSS, rileva che “da un punto di vista matematico non sorprende troppo, in considerazione dell’evoluzione dei costi e del fatto che, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo finanziamento ospedaliero (2012) vari Cantoni avevano fissato delle tariffe provvisorie, che sono state consolidate in seguito. Da qui la differenza con l’aumento degli ultimi due anni”.
Molto diverso, però, il discorso per quel che riguarda la declinazione sui Cantoni dell’annunciato aumento medio nazionale del 4.5%.
“In Ticino – osserva al proposito Cereghetti – gli aumenti dei costi sanitari sono stati nettamente inferiori alla media nazionale. Va pure rilevato che la differenza tra il costo sanitario medio ticinese e quello del resto della Svizzera si assottiglia sempre di più, peraltro il fatto che nel nostro Cantone i costi siano più alti non significa che i ticinesi siano spreconi, ma è dovuto al fatto che da noi l’età media della popolazione è superiore”.
Cosa attendersi?
Cosa deve aspettarsi, dunque, il cittadino ticinese dai premi 2015? “C’è un discorso di tipo matematico ed un altro più politico – risponde Cereghetti -. Dal punto di vista matematico la situazione è chiara: i Ticinesi hanno già pagato molti anni di premi in esubero, per cui qualsiasi aumento alle nostre latitudini non trova giustificazione sotto il profilo delle cifre”.
Ma la politica, ancora una volta, potrebbe danneggiarci. “Il problema – prosegue infatti il nostro interlocutore – è che con la sanatoria a livello nazionale è stato artificialmente cancellato il passato, ossia i premi in eccesso pagati dai ticinesi tra il 1996 e il 2012, e questo tramite il mini ristorno da 68 milioni. Tuttavia detta sanatoria non ha modificato i premi, che infatti già per il 2014 sono troppo elevati”.
La logica politica (?) potrebbe dunque imporre al nostro Cantone, per il 2015, un aumento dei premi di cassa malati oggettivamente insensato alla luce di 380 milioni pagati in troppo e non risarciti, e motivarlo con la storiella dei 68 milioni di ristorno che avrebbero “sistemato” il passato; e chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato…
In conclusione, dunque, secondo l’ex capo dell’Ufficio assicurazione malattia del DSS, “se per il 2015 il Ticino si troverà con un aumento medio superiore all’1,5% – 2%, vorrà dire che il sistema di finanziamento trasversale dei premi tra Cantoni (ovvero assicurati ticinesi che finanziano costi Oltralpe) è ancora in vigore. Ciò che smentirebbe tutte le promesse fatte a livello federale sulla sua fine. Purtroppo, negli anni scorsi si è visto che gli aumenti nei vari Cantoni sono stati allineati alla media federale. Il ripetersi di questo scenario nel 2015 sarebbe inaccettabile per noi. Si tratta però, inutile nasconderlo, di un rischio concreto. Se dunque ci ritroveremo con aumenti vicini all’annunciata media nazionale, da parte del Ticino ci dovrà essere una nuova protesta: un simile trattamento sarebbe infatti manifestamente ingiusto”.
Strategie da tre e una cicca
Il Consiglio federale ha già messo le mani in avanti. La pubblicazione dei premi di cassa malati 2015 dovrebbe avvenire in contemporanea con la votazione sull’iniziativa popolare per una cassa malati unica. Il governo non intende anticipare la pubblicazione dei nuovi premi asserendo che “tra essi e l’iniziativa in votazione non c’è alcun rapporto”.
In realtà a Berna sanno benissimo che la notizia dell’ennesima mungitura dell’assicurato da parte dei cassamalatari porterebbe acqua al mulino della cassa malati pubblica. Ciò che si intende evitare. “Accà nisciuno è fesso!” diceva Totò. Il kompagno Alain Berset immagina forse di poter fare campagna di votazione censurando le cifre dei premi 2015 poiché sfavorevoli alla causa del Consiglio federale e dei cassamalatari?
Lorenzo Quadri