Come da copione purtroppo consolidato, la diffidenza del Ticino nei confronti di Berna si dimostra fondata.

Sta di fatto che ce n’è sempre una. Se non è la devastante libera circolazione delle persone è  la viabilità, se non è la criminalità d’importazione sono i cassamalatari. E proprio di questi ultimi trattasi nel caso concreto.

E’ ormai arcinoto che i Ticinesi dal 1996 ad oggi hanno pagato oltre 400 milioni di Fr di premi di cassa malati in eccesso (a fine anno saranno 450). Non propriamente noccioline. Altrettanto noto è che, se va bene, di questi 450 milioni ne vedremo indietro meno di 70. Gli altri 380? Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. 

Futuro non sistemato

E per il futuro? Il contentino con cui si tenta di far digerire ai Cantoni che hanno pagato troppo, compreso il nostro, che il risarcimento non si avvicinerà nemmeno a quanto sborsato in eccesso, è l’assicurazione che sì, i ticinesi sono stati derubati in passato con premi di cassa malati gonfiati, ma questa situazione non si verificherà più. L’equità che è mancata in passato ci sarà in futuro.
Ma anche questa promessa si sta rivelando una promessa da marinaio. Infatti, e questo è già noto, i premi di cassa malati per il 2014 aumenteranno anche in Ticino. Sicché, invece di restituirci soldi, ce ne prelevano ancora. Già questo è un brutto segnale. Uno ancora peggiore lo ha però dato la Commissione per la sicurezza sociale del Consiglio nazionale, la quale ha deciso di rinviare al governo, per 15 voti a 9, la nuova legge per la vigilanza sull’assicurazione malattia.

In sostanza, dunque, viene rinviata al governo quella che dovrebbe essere la base legale per evitare ladrocini futuri ai danni degli assicurati malattia di taluni Cantoni.

La legge dei numeri

L’Ufficio federale della sanità, per giustificare l’ingiustificabile ossia il furto quasi ventennale ai danni dei ticinesi e degli abitanti degli altri Cantoni che hanno pagato troppo, ha dato la colpa alla base legale attuale. Base legale che, al momento di approvare i premi degli assicuratori malattia, permetterebbe all’autorità federale di intervenire solo laddove questi sono troppo bassi e rischiano di minare la stabilità dell’assicuratore, ma non dove sono invece troppo alti. Naturalmente si tratta di una brutta foglia di fico: infatti negli uffici bernesi si sono ben guardati dal proporre correttivi. Fino a che l’ingiustizia è diventata plateale.

Quindi, non solo veniamo fregati sul passato, ma la legge che dovrebbe assicurare premi equi in futuro viene sabotata dalla Commissione del Nazionale.

E’ in questo modo che si pensa di rimediare ad anni di ingiustizie? Al di là delle argomentazioni di facciata, è evidente che si assiste, di nuovo, ad un sopruso fondato su base numerica. I cantoni che approfittano dei premi pagati in eccesso da pochi, sono in maggioranza. Per tale maggioranza è evidente che non c’è alcun interesse ad instaurare l’equità. Ciò significherebbe infatti, va da sé, trovarsi confrontati con la fattura delle gozzoviglie del passato. Quindi, decisamente meglio lasciare le cose come stanno. Fingiamo di voler rimediare, ma intanto solleviamo eccezioni, formuliamo obiezioni, dilazioniamo i tempi.  Così la soluzione equa – che però ha un prezzo per chi ha pagato troppo poco ed è in maggioranza – si allontana sempre più.

Ecco dunque che il Ticino si prepara a ricevere l’ennesima fregatura. La riceverà, ancora una volta, senza reagire?
Lorenzo Quadri