Dal Dipartimento Berset ancora un profluvio di panzane. Certo che, con le nuove ecotasse…

Ohibò, i burocrati bernesi del Dipartimento Berset continuano a raccontarci clamorose fregnacce a proposito dei premi di cassa malati in Ticino!

L’ultima presa per il “lato B” arriva in risposta ad un’interpellanza di Marco Chiesa (Udc) a proposito dei continui aumenti ingiustificati di premio, cui i ticinesi si trovano a far fronte da un quarto di secolo! Ingiustificati perché i premi sono cresciuti assai più dei costi sanitari. E perché i premi riscossi in Ticino sono serviti a coprire ammanchi in altri Cantoni.

Cifre farlocche

Ma Berset e soci, citando le consuete cifre taroccate, adesso pretendono di raccontare che in Ticino nel periodo 2014-2018 i costi sanitari sarebbero stati superiori alla media e non coperti a sufficienza! Certo, come no! Magari qualcuno si è dimenticato che dal 1996 in Ticino abbiamo pagato premi eccessivi per una cifra che naviga attorno ai 400 milioni, e che ci sono state restituite solo le briciole! Come se non bastasse, le riserve degli assicuratori malattia ammontano attualmente a 8 miliardi. Però il kompagno Berset ha il coraggio di venirci a dire che ci sarebbero costi non coperti dai premi? Ma va là! Questi dati sono come le statistiche della SECO sulla disoccupazione! E’ invece assai più verosimile che gli assicuratori malattia abbiano bruciato in borsa i soldi dei premi! Ed inoltre, gli assicuratori stessi non fanno assolutamente un tubo per  contenere gli aumenti dei costi ed anzi stanno sistematicamente sabotando tutte le soluzioni che erano state trovate per spendere meno: vedi gli sconti sui farmaci negli ospedali e nelle case anziani.

In più, si assiste al proliferare di centri medici che sono in realtà dei supermercati della sanità dove il paziente entra e fa shopping di prestazioni, magari nemmeno necessarie… ed intanto la fattura lievita!

Le panzane dipartimentali sulla fondatezza degli aumenti dei premi di assicurazione malattia in Ticino costituiscono tra l’altro l’ennesimo segnale dello strapotere dei cassamalatari nella formazione dei premi. E qual è il partito con il più alto numero di deputati federali che sono contemporaneamente dei lobbisti delle assicurazioni malattia? Ma il PLR, ovviamente!

I prossimi passi

A questo punto, un paio di considerazioni sono d’obbligo:

  • Occorre che i premi di cassa malati seguano esattamente l’andamento dei costi sanitari. Oggi non è affatto così. Il sistema è stato di proposito reso complicato e fumoso oltre ogni dire: proprio affinché non ci si capisse più un tubo!
  • Occorre che le riserve in eccesso degli assicuratori vengano obbligatoriamente restituite ai cittadini. La restituzione deve avvenire su base cantonale, perché è su tale base che i premi vengono calcolati. Affinché questo accada, il Consiglio federale deve solo modificare un’ordinanza. E dunque: kompagno Berset, sveglia!

Questo sul breve termine. In prospettiva occorre invece utilizzare parte degli stratosferici utili della Banca nazionale Svizzera (51.5 miliardi di Fr nei primi 9 mesi dell’anno!) per abbassare i premi di cassa malati, e creare una cassa unica.

Tutto relativo

Certo che, con il diluvio di ecotasse ed  ecobalzelli che sta per piombare addosso ai cittadini a seguito dell’ onda verde, e che peseranno per migliaia di franchi all’anno sui bilanci delle economie domestiche, gli aumenti dei premi di cassa malati diventano questioni di lana caprina. Grazie, $inistrati!

Lorenzo Quadri