Domenica prossima, diamo voce alla maggioranza dei ticinesi: un sovranista agli Stati!
Il 17 novembre si presenta l’occasione, forse irripetibile, di portare al Consiglio degli Stati un candidato dell’area “sovranista”, ovvero di Lega ed Udc, nella persona di Marco Chiesa.
In casa del PLR, che alle elezioni del 20 ottobre ha toccato il suo minimo storico, il nervosismo è alle stelle. Chiaro: per l’ex partitone perdere il cadregone agli Stati, occupato da secoli, sarebbe una tragedia. E il rischio è concreto.
Per i “novelli sposi” PLR e PPD (anche se l’inciucio contro natura sta già scanchignando, visto che gli uregiatti hanno solo preso senza dare nulla in cambio) la questione è, come di consueto, solo di cadreghe. Di cadreghe, e di POTERE da conservare. Per noi dell’area Lega – Udc si tratta invece di portare alla Camera dei Cantoni la voce della maggioranza dei ticinesi. Oggi questa voce è del tutto assente. C’è solo quella della casta euroturbo e tassaiola.
Cosa vogliamo?
Lo ripetiamo per l’ennesima volta. A determinare l’esistenza della Svizzera saranno le scelte che verranno compiute nei prossimi anni sui rapporti con la fallita UE.
Vogliamo che la Svizzera continui ad esistere come uno Stato indipendente e sovrano? Vogliamo, anzi, che recuperi quella sovranità che, per colpa dei politicanti della casta, ha disgraziatamente svenduto tramite accordi internazionali del piffero? Allora votiamo Lega/Udc. Vogliamo la disdetta della devastante libera circolazione delle persone che ci ha portato in casa 70mila frontalieri ed ha distrutto il futuro professionale di troppi ticinesi? Allora votiamo Lega/Udc. Rifiutiamo i Diktat dell’UE ed i giudici stranieri? Allora votiamo Lega/Udc. Non ci sta bene di pagare una pletora di nuove eco-tasse ed eco-balzelli che peseranno come macigni sui conti delle economie domestiche, in particolare di quelle del ceto medio e basso, in particolare di quelle delle regioni discoste? Allora votiamo Lega/Udc. Vogliamo l’espulsione dei delinquenti stranieri, dei finti rifugiati e dei migranti economici? Allora votiamo Lega/Udc.
Chi invece vuole nuove tasse a go-go, vuole ridurre la Svizzera ad una colonia dell’UE, vuole far entrare e mantenere tutti i migranti economici, vuole sempre più frontalieri (in arrivo uno per macchina, of course), vuole che la Svizzera diventi sempre più paese del Bengodi per delinquenti stranieri, vota il triciclo.
“Soci da la bira”
I signori dell’inciucio PLR-PPD sono così a corto di argomenti da arrivare a dire che bisogna eleggere “Merlinardi” o “Lombardini” perché il radikalchic Merlini e l’eurosenatore a vita Pippo “1.3 miliardi all’UE” Lombardi “vanno d’accordo”. Ah, ecco. Quindi l’importante non sono le posizioni politiche; l’importante è eleggere i “soci da la bira” che andranno anche d’accordo, ma sempre CONTRO la popolazione ticinese! Per uscire a cena insieme, i “Lombardini” non hanno bisogno di andare fino a Berna: possono farlo anche in Ticino. Inoltre, più che andare d’accordo, i due sono – politicamente parlando – identici. Impossibili da distinguere. Sicché, eleggerne uno solo è più che sufficiente!
Sempre più lontani
C’è anche un altro elemento da considerare. L’area Lega/Udc in Ticino ha circa il 30% dei voti. Però, se Chiesa non viene eletto agli Stati, nella Deputazione ticinese a Berna conterà 2 su 10. Per contro, in caso di elezione di Europippone Lombardi, il PPD sarebbe clamorosamente sovrarappresentato nella Deputazione ticinese (3 parlamentari su 10, quando in realtà “pesa” il 17%, ovvero la metà).
Di conseguenza, il rischio è quello di trovarsi con dei parlamentari a Berna ancora più staccati dalla realtà della popolazione!
Si sente spesso ripetere, specie dopo che il triciclo PLR-PPD-P$$ ha cancellatola preferenza indigena votata dal popolo, che “tanto i politicanti fanno quello che vogliono, alla faccia della volontà popolare”. Ebbene, allora evitiamo di rieleggere quei politicanti che hanno dimostrato di “fare quello che vogliono”!
Se però costoro, invece di venire mazzuolati dalle urne, vengono ancora confermati, è chiaro che la volontà dei cittadini conterà sempre meno: chi la calpesta viene premiato, dunque perché farsi problemi?
E allora, il 17 novembre, votiamo davvero per il cambiamento: sosteniamo Marco Chiesa.
Lorenzo Quadri