Ma guarda un po’. In Svizzera per finanziare la realizzazione di opere autostradali, il massimo che si riesce ad inventarsi è mettere nuovamente le mani nelle tasche degli automobilisti, tramite introduzione di un contrassegno autostradale deluxe: ovvero con costo aumentato da 40 a 100 Fr in un colpo solo. Al proposito si voterà il prossimo 24 novembre.

Gli automobilisti già versano, tutto sommato, circa 9 miliardi e mezzo di Fr nelle casse della Confederazione ogni anno. Tuttavia il 70% di questi fondi non va a finire nella strada ma altrove: ferrovie, casse federali, e via elencando.

Però, invece di utilizzare i soldi degli automobilisti per lo scopo per cui vengono prelevati, si preferisce continuare a battere cassa sempre presso gli automobilisti, in base alla consueta logica del tassa e spendi.

E’ poi il caso di ricordare che, delle opere prioritarie che verrebbero realizzate con la vignetta di 100 Fr, nemmeno una è in Ticino. Infatti si tratta delle circonvallazioni di la Chaux de Fonds, di LeLocle e di Näfels, le quali costano oltre un miliardo. Quindi noi ticinesi pagheremmo la vignetta 60 fr in più non già per migliorare le viabilità in “casa nostra”, bensì per migliorare quella degli amici d’Oltralpe. Di più. La viabilità ticinese collasserebbe poiché molti frontalieri e turisti italiani di giornata, per non pagare la vignetta, utilizzerebbero le strade cantonali e comunali.

A questo punto la domanda è scontata. Visto che in Ticino il principale problema di viabilità autostradale – a sud di Lugano ormai si circola a passo d’uomo – è causato dai 60mila frontalieri che quotidianamente entrano in Ticino uno per macchina, oltre che dalle migliaia di padroncini, perché il conto non lo si fa pagare a chi i problemi li provoca, in base al principio di causalità che tanto piace ai politikamente corretti?

Perché, insomma, non si può imporre una tassa extra ai veicoli stranieri?

La risposta che ci viene sempre fornita è che non si può discriminare in regime di accordi bilaterali e bla bla bla. La realtà, però, è che nemmeno si tenta. Guai! Mica ci si vorrà fare additare come xenofobi! Eppure la Germania, dove le autostrade sono attualmente gratis, sta proprio pensando di far pagare un pedaggio, ma solo agli stranieri. E tutto, udite udite, con la benedizione dell’UE.
Dove sta il trucco? Facile: il pedaggio viene fatto pagare a tutti gli automobilisti, ma agli indigeni viene rimborsato tramite tasse di circolazione.

Solo gli altri possono discriminarci?

Visto che in Svizzera le tasse di circolazione sono tra le più care in assoluto, e le pagano solo i veicoli immatricolati da noi, di sicuro non c’è alcuna controindicazione a prelevare un contributo anche ai veicoli dei frontalieri. Pure la tassa sul traffico pesante deve essere aumentata per i tir in transito parassitario attraverso la Svizzera. Possibile che, oltre a dover scontare le devastanti conseguenze occupazionali provocate dagli accordi bilaterali, non possiamo nemmeno fare in modo che siano i cittadini stranieri che approfittano della Svizzera a pagare i potenziamenti della rete autostradale che la loro presenza rende necessaria?

Prendiamo esempio dalla Germania. Altro che chiamare sempre alla cassa i già tartassati automobilisti elvetici. Le strade ce le facciamo finanziare dagli stranieri. E se lo fa un paese UE – addirittura il paese-locomativa dell’UE – per quale motivo non dovrebbe farlo la Svizzera, che non fa per fortuna parte dell’Unione europea? O vuoi vedere che l’ipotesi è esclusa in partenza per il sacro terrore di venire additati come populisti e razzisti? Ormai i nostri vicini hanno già mangiato la foglia da un pezzo: per ottenere tutto quello che si vuole dagli svizzerotti, basta accusarli di essere xenofobi, e subito calano le braghe!
Lorenzo Quadri