Altro che “deterrenti”: ecco il trattamento di lusso riservato ai giovani criminali

 

Ma guarda un po’! Nei giorni scorsi il portale Tio, che di certo non ha simpatie leghiste, ha realizzato un servizio sul carcere minorile di Pramont, che dal 2005 ad oggi ha alloggiato sette ragazzi “ticinesi”. Nell’ istituto vallesano arrivano i casi più problematici, vale a dire i giovani (quanti i “non patrizi”?) condannati per i reati più gravi. Ad esempio per omicidio. Peccato che dalla descrizione che compare su Tio la struttura più che un centro di detenzione pare un club per vacanze di lusso.

Leggere per credere (e per rodersi): “Una palestra, campi da calcetto, un mini-maneggio; Playstation in camera, sala da biliardo. Nella falegnameria c’è una barca a vela in costruzione. Nell’autofficina, una Ford Mustang da riparare”. Manca solo il cameriere personale, l’istruttore di tennis e la jacuzzi individuale, e poi c’è tutto!

La fotogallery mostra, inoltre, ameni ed ampi spazi verdeggianti e, sullo sfondo, bucoliche colline. Non basta: come spiega il direttore del centro “ognuno (degli ospiti) è seguito da un team multidisciplinare educativo”. E qui ovviamente viene subito in mente il caso Carlos. Sappiamo benissimo quali costi spropositati abbiano questi “team multidisciplinari”. E il conto, ça va sans dire, viene scaricato sul groppone del contribuente!

Giustizia deterrente?

Ecco la giustizia deterrente di questo paese: giovani criminali che hanno commesso i delitti più gravi in assoluto vengono piazzati in una specie di villaggio vacanze, con lussi e comodità che tanti loro coetanei che si comportano bene e si danno da fare nello studio o sul lavoro si possono solo sognare! E magari a quanto sopra descritto si aggiungono pure le famose crociere “rieducative” (?) in barca a vela? E la chiamano esecuzione della “pena”?

Noi cominciamo ad averne piene le scatole di questo modo di servire e riverire i criminali. Ci piacerebbe sapere se c’è qualcun altro, oltre ai soliti svizzerotti schiavi del politikamente korretto, che s’inventa simili strutture carcerarie extralusso (poi ci chiediamo come mai tutti i delinquenti vogliono venire da noi).

Sanzionare, mai?

I buonisti sentenziano: bisogna “educare”! Ah ecco, i criminali vanno “educati”. E sanzionati mai? Se i minorenni “ospiti” – perché in questo caso si può proprio usare solo la terminologia alberghiera –  di questi villaggi di lusso con palestra e playstation sono abbastanza grandi per commettere omicidi, lo sono anche per stare in una prigione che sia tale, e non una specie di spa munita di sollazzi che tanti giovani onesti si possono solo sognare, e che, di conseguenza, costa uno sproposito!

E nümm a pagum

Inutile dire che ci piacerebbe sapere quanto ha pagato il contribuente di questo sempre meno ridente Cantone per il soggiorno educativo di lusso nel “resort” vallesano dei sette giovani delinquenti che vengono qualificati come “ticinesi”. E, naturalmente, ci piacerebbe anche sapere se questi presunti “ticinesi” sono effettivamente tali o se hanno invece, come dicono i politikamente korretti, un “passato migratorio” (sempre la serie: “immigrazione uguale ricchezza”). Qui c’è spazio per un atto parlamentare al Consiglio di Stato. Ma come, i giovani stranieri che delinquono non erano una becera invenzione della Lega populista e razzista?

Lorenzo Quadri