Sicché la partitocrazia in Gran Consiglio vuole azzoppare l’iniziativa “prima i nostri”, lanciata dall’Udc Ticino, tramite un controprogetto farlocco. Perché farlocco? Perché trasforma la precedenza indigena da obbligo ad auspicio.
La formulazione votata dai partiti $torici è infatti questa: “Il Cantone provvede affinché sia promossa l’occupazione nel rispetto del principio di preferenza ai residenti”. Suona bene, però non vuol dire niente. Si rimane al livello delle dichiarazioni d’intenti.
Versione inefficace
La priorità dei ticinesi sul mercato del lavoro è, ovviamente, una questione molto sentita. Per ovvi motivi: la situazione occupazionale la conosciamo, come conosciamo l’invasione da sud. Quindi ecco che PLR-PPD-P$ propongono il contentino di facciata, sapendo però che nella sostanza, se il popolo si farà abbindolare dalla loro proposta, non cambierà nulla. Questi partiti hanno fatto campagna dura contro il 9 febbraio. I loro rappresentanti a Berna ne sabotano l’applicazione. Le lobby delle frontiere spalancate sono colonizzate “dai loro”. Idem per i $indakati ro$$i: quelli che non vogliono la priorità indigena perché “suscita risentimento”. Qualcuno pensa davvero che questi partiti possano essere disposti ad applicare una vera clausola di preferenza indigena? E’ come credere a Gesù bambino. La versione annacquata ed inefficace viene scodellata nella speranza che l’elettore si faccia uccellare.
Sa po’ mia?
Come si giustifica l’operazione? Con il buon vecchio adagio del “sa po’ mia”, con cui qualcuno crede di poter far fessi i cittadini in eterno! Applicare la richiesta originale dell’iniziativa? “Sa po’ mia”! Ci sono i trattati internazionali, ci sono i funzionarietti di Bruxelles… avanti così: mentre i cittadini inglesi si riprendono il proprio paese, i ticinesotti sono pronti a lasciarsi proibire perfino una cosa naturale come la priorità ai “loro” sul mercato del lavoro cantonale.
Come il Consiglio federale
La versione annacquata dell’iniziativa “prima i nostri” ricorda da vicino la clausola con cui il Consiglio federale vorrebbe applicare (?) il “maledetto voto” del 9 febbraio. Si finge di fare i compiti senza farli. Cosa vuol dire in concreto che il “Cantone provvede affinché sia promossa l’occupazione nel rispetto del principio di preferenza ai residenti”? Vuol forse dire che il datore di lavoro sarà autorizzato ad assumere oltreconfine solo dopo aver dimostrato di non aver trovato un candidato residente? Certo che no.
Decidono i cittadini
Va pur detto che l’iniziativa “prima i nostri” è un’iniziativa popolare. Su di essa dovrà quindi votare il popolo. In questo senso, quello che propone il gran consiglio conta poco. Forse i partiti $torici si illudono di riuscire a convincere i ticinesi a votare il loro specchietto per le allodole invece dell’iniziativa vera. O più probabilmente, ben sapendo che chi si oppone all’iniziativa “prima i nostri” verrà asfaltato dalle urne, tentano di far credere di essere anche loro dalla parte della (probabile) maggioranza: la differenza è solo questione di sfumature. Così all’indomani del voto potranno negare di essere stati impallinati per l’ennesima volta. Un po’ come dopo le ultime elezioni comunali, con i PLR, PPD e P$ che ripetevano ad oltranza di non aver perso. Per la serie: l’importante è salvare la faccia.
Lorenzo Quadri