A conferma che l’iniziativa è necessaria e, il 25 settembre, va votata

 

L’iniziativa Prima i nostri è efficace. Questo al contrario del controprogetto, elaborato da PLR-PPD-PS. Ovvero dagli affossatori del 9 febbraio: quelli che hanno sempre voluto la libera circolazione senza limiti e che, quindi, si sono sempre opposti alla preferenza indigena. E adesso vorrebbero far credere ai Ticinesi di essersi improvvisamente redenti? Proprio mentre a Berna, nella Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale, gli esponenti del triciclo partitocratico di cui sopra hanno sabotato l’articolo costituzionale “contro l’immigrazione di massa” e vanno pure in giro a bullarsene? Come recita il noto slogan: “non siamo mica scemi”.

Uhhh, che pagüüüüraaa!

Ironia della sorte: la conferma che i ticinesi devono votare Prima i nostri arriva anche da oltreconfine. Nei giorni scorsi infatti tale Antonio Locatelli, coordinatore provinciale dei frontalieri del Verbanio Cusio Ossola, è sbroccato contro l’iniziativa. Ha detto il Locatelli: “Spero negli elettori ticinesi affinché non diano seguito a teorie e richieste insostenibili e poco democratiche” (ndr: stiamo parlando della preferenza indigena, che è stata in vigore fino al 2004!). E, non ancora contento, ha rincarato la dose: “Se il risultato del referendum (sic) dovesse penalizzarci, ci sarebbero gli estremi per bloccare (doppio sic) gli accordi bilaterali con la Confederazione Elvetica”.

E il Locatelli non è il solo: ricordiamo che, come annunciato dal Mattino, un gruppo di frontalieri voleva pure organizzare una manifestazione di protesta contro “Prima i nostri”, bloccando “i principali valichi d’accesso alla Svizzera” per tre giorni.

Uhhh, che pagüüüüüraaaa!

Mettiamo le cose in chiaro

Qui qualcuno – parecchi “qualcuno” a quanto pare – non ha capito da che parte sorge il sole.

Rimettiamo la chiesa al centro del villaggio.

  • Queste reazioni isteriche d’oltreconfine dimostrano che Prima i nostri è l’unica via per tornare alla preferenza indigena. Se fosse, come sostengono gli affossatori dell’iniziativa, solo aria fritta, nessuno starebbe lì a scaldarsi tanto per combatterla.
  • Qui ci sono dei signori italiani, rappresentanti dei frontalieri, che pensano di poterci ricattare e minacciare in casa nostra su un voto popolare. Non ancora contenti, pensano di poterci pure dare lezioni di “democrazia”. Loro a noi! Emerge con prepotenza la classica impostazione $inistrorsa: la democrazia va bene solo quando ci dà ragione. In caso contrario ci fa proprio schifo.
  • Questi rappresentanti dei frontalieri continuano a danneggiare proprio quelli che dovrebbero rappresentare. E’ allucinante che costoro non abbiano ancora capito che 62’500 dei “loro” portano a casa la pagnotta solo grazie al Ticino. Per cui, Locatelli e compagnia cantante, andate pure avanti così. Bloccate (?) pure i bilaterali (come se fosse vostra facoltà farlo). Se salta la devastante libera circolazione delle persone, il numero dei frontalieri in Ticino si dimezza. A noi sta benissimo. Se siete d’accordo anche voi, siamo a cavallo.
  • L’Italia nel luglio 2014 ha deciso il contingentamento dei frontalieri croati. Però i ticinesotti non devono mettere alcun limite ai frontalieri italiani. E non veniteci a parlare di “economia della regione di confine” perché il flusso migratorio è a senso unico. Se le regioni di confine italiane si trovassero con un terzo della forza lavoro composta da frontalieri ticinesi con e decine di migliaia di padroncini in arrivo dal nostro Cantone che lavorano a scapito dei residenti, non solo avrebbero già costruito un MURO sul confine, ma sopra ci avrebbero piazzato i cannoni.
  • Il 25 settembre tutti a votare Sì all’iniziativa Prima i nostri!

 

 

Lorenzo Quadri