Burocrati del Dipartimento Berset allo sbando: ma chi credono di prendere per il lato B?

I camerieri dell’UE in Consiglio federale, ostaggio dei $inistrati chiusuristi, hanno decretato il lockdown in cui ci troviamo già da una settimana (sembra un secolo). Va da sé che lo hanno decretato senza tenere nella minima considerazione le conseguenze nefastedelle chiusure. E visto che i contagi calano, per giustificare le serrate bisogna adesso montare la panna sulle varianti inglesi, brasiliane, sudafricane e marziane. Tutte varianti STRANIERE; eppure le frontiere restano scelleratamente spalancate! “Devono entrare tutti”!

Ringraziamo il “ministro dei flop” Alain Berset ed i suoi  compagni di merende nel governicchio federale.

La democrazia? Un ricordo

A spizzichi e bocconi cominciano a palesarsi le conseguenze devastanti del lockdown voluto dai $inistrati; al di là delle ormai stranote questioni occupazionali ed economiche. “A spizzichi e bocconi” perché, chiaramente, non è interesse dei politicanti che il popolazzo abbia una visione complessiva sui disastri provocati dalle chiusure. Altrimenti potrebbe cominciare a porsi delle domande.

Come scriveva di recente la WochenZeitung: “Se un comune vuole costruire una piscina, c’è una votazione popolare. Qui ci sono sette persone che azzoppano un paese senza mai doversi presentare davanti al popolo”. E’ infatti evidente che la democrazia è ormai un vago ricordo. Il governicchio federale ha istituito la dittatura del virus. Mentre la stampa di regime – quella che, per mungere sussidi statali, si riempie la bocca con la presunta pluralità – accorre come un sol uomo a slinguazzare l’esecutivo e le sue cappellate. Le testate giornalistiche saranno anche tante (troppe); per contro, il pensiero è unico. Quindi la decantata “pluralità” è una mera fanfaluca.

La causa delle depressioni

Nei giorni scorsi l’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) ha lanciato l’allarme: in Svizzera le depressioni gravi sono raddoppiate “a causa del covid”. Evidentemente la causa delle depressioni non è il virus cinese, che non risulta abbia anche questo effetto. E’ il continuo terrorismo propinato tutti i giorni, tutto il giorno, dal regime e dalla sua stampa. E’ il lockdown deciso dal governicchio federale che distrugge interi settori economici facendo esplodere povertà e disoccupazione. In prima fila a strillare che “bisogna chiudere tutto sono proprio i burocrati dell’UFSP. Quelli che, dall’inizio della pandemia, non ne hanno azzeccata mezza. Adesso, dopo aver predicato ed ottenuto il lockdown, questi signori, con una faccia di tolla che la metà basta, pretendono pure di lanciare l’allarme sulle conseguenze delle chiusure? Ma ci sono o ci fanno?

Ritardi… grazie a chi?

Tanto per non stare indietro, il kompagno Berset nei giorni scorsi ha dichiarato che bisogna accelerare con le vaccinazioni. Ma buongiorno! Sul fatto che bisogna accelerare con le vaccinazioni non ci piove. Il ministro $ocialista dimentica però un “piccolo” dettaglio: se la Svizzera è in clamoroso ritardo sui vaccini – ricordiamo che in Gran Bretagna sono già state vaccinate 4milioni di persone; in Israele, che ha dimensioni paragonabili a quelle della Svizzera, quasi un terzo della popolazione – la colpa è dell’inettitudine dei burocrati dell’UFSP e del loro responsabile politico: ovvero proprio il kompagno Berset.

Evidentemente l’unica “strategia” (per modo di dire) dei $ocialisti per far fronte al virus cinese è: chiudere le attività economiche immaginando di poter puntellare il disastro con i soldi degli altri; barricare in casa la gente lasciando però le FRONTIERE SPALANCATE; e poi stare alla finestra aspettando che il virus sparisca con un tocco di bacchetta magica.

Operazioni rinviate

Nel frattempo si è pure appreso che negli ospedali svizzeri sarebbero state rinviate 19mila operazioni non essenziali. Delle due l’una: o le operazioni non essenziali sono – almeno una partedi esse – anche inutili, e questo vorrebbe dire che c’è qualcuno che ci “tetta dentro” alla grande; oppure si stanno facendo ulteriori danni alla salute dei cittadini, e su questo bisognerà avere una visione complessiva chiara.

Chi, durante l’estate, ha perso mesi preziosi che avrebbero potuto e dovuto essere usati per potenziare la sanità svizzera?

Lorenzo Quadri