Il problema del lavoro
Anche a Lugano c’è un problema occupazionale. Un problema che emerge dalle statistiche. Infatti, se fino a qualche anno fa il numero dei casi aperti d’assistenza si posizionava tra i 750 e gli 850, oggi la situazione è cambiata, purtroppo in peggio. I casi d’assistenza sono circa 1200. L’aumento è dovuto ad un duplice fenomeno: da un lato crescono le nuove domande d’assistenza, dall’altro diminuiscono i casi chiusi. Chi si trova in assistenza fa, dunque, sempre più fatica ad uscirne.
Preoccupano in particolare le cifre relative ai giovani in assistenza. Nell’anno 2012 le nuove domande d’assistenza sono state 420; le uscite dall’assistenza, per contro, solo 110.
Per quel che riguarda la fascia d’età: delle 420 nuove domande di cui sopra, 130 provengono da persone sotto i 30 anni. Questo vuol dire che per un numero crescente di giovani il primo impatto con il mondo del lavoro è, di fatto, il non lavoro.
Non ci vuole molta fantasia ad immaginare perché si verifichi una situazione di questo tipo. Se a seguito della libera circolazione delle persone il mercato del lavoro ticinese è stato saturato da frontalieri, è ovvio che gli sbocchi per chi a questo mercato si affaccia sono ridotti al lumicino. Del resto le cifre parlano chiaro. Se in un anno il numero dei frontalieri attivi in questo Cantone aumenta di 6000 unità, mentre i nuovi posti di lavoro creati nello stesso periodo sono solo 3000, non bisogna sorprendersi se tra i residenti aumentano le persone in assistenza.
Da notare che – e questa circostanza meriterebbe un discorso a parte – i frontalieri aumentano anche tra gli apprendisti. In questo modo si rende ancora più difficoltoso ai giovani ticinesi anche l’accesso alla formazione professionale. In merito al frontalierato tra gli apprendisti sarebbe interessante disporre di cifre.
Inserimenti professionali
Sul piano sociale, la città di Lugano fa parecchio. Da un anno gli Istituti sociali comunali si sono dotati di un’area di intervento e di promozione sociale, per monitorare il territorio e per proporre nuovi progetti. Ma la città è molto attiva anche nel ramo degli inserimenti professionali, con oltre 200 programmi di lavoro attivi presso il Dicastero giovani ed eventi (che, malgrado il nome, non si occupa solo di giovani e di eventi). E’ chiaro che questi programmi di lavoro, vista la situazione, non solo non dovranno diminuire, ma anzi andranno potenziati.
La mancanza di lavoro genera problemi sociali e, di conseguenza, di sicurezza. Per questo, l’impegno ad aumentare gli sbocchi professionali dei giovani deve essere in cima alla lista delle priorità politiche.
Apprendisti
In materia di formazione professionale, bisogna dire che gli Istituti sociali comunali di Lugano (ISC) svolgono un ruolo importante, quale datore di lavoro, nella formazione dei giovani. Su 600 dipendenti, infatti, gli apprendisti sono 58: di fatto il 10%. Se si pensa che il totale degli apprendisti che lavorano negli enti pubblici ticinesi, ossia Cantone e tutti i Comuni messi assieme, è di 300, ci si rende conto dell’importanza del ruolo formativo degli ISC.
Lorenzo Quadri
Capodicastero Istituti sociali comunali