E prima di potenziare l’organico bisogna pensarci molto bene!

Il Ministero pubblico ticinese, la cui credibilità è ormai ridotta ai minimi termini, continua a far discutere. Nei giorni scorsi la commissione parlamentare Giustizia e diritti ha firmato il rapporto col quale si attribuiscono all’autorità inquirente due Procuratori pubblici (PP) in più. Questo dopo che in dicembre, come ben sappiamo, i PP che il Consiglio della Magistratura aveva definito inadeguati (di uno addirittura si scriveva che rappresentasse un pericolo per le istituzioni) erano stati riconfermati in carica dal Gran Consiglio, in base alla tristemente nota logica del mercato del bestiame.

Chiaro che qui qualcosa non torna. Perché non sta né in cielo né in terra che da un lato si confermino dei magistrati valutati inadatti dall’unico organo che ha facoltà di giudicarne l’operato, e poi, subito dopo, si vadano a chiedere potenziamenti… forse per tamponare le inefficienze?

A maggior ragione in tempo di crisi nera, prima di spendere soldi pubblici bisogna pensarci molto bene! Altro che “nomine allegre” di due nuovi PP, il cui costo totale si aggira attorno ai 700mila Fr annui: che, sull’arco di 10 anni (i Procuratori vengono infatti incadregati per una durata decennale) fanno 7 milioni di spesa statale in più!

Ma guarda un po’…

Con questo tema si interseca poi (uella) quello del sistema di nomina. La stampa di regime ha dedicato titoloni alla dichiarazione del presidente uregiatto Fiorenzo Dadò, il quale sostiene che i procuratori pubblici andrebbero eletti dal popolo. Perdindirindina, l’idea ci suona familiare! Ed infatti non è certo un’invenzione di Dadò: sono anni che la Lega lo predica, anche tramite iniziative parlamentari. Ma naturalmente la partitocrazia non ne ha mai voluto sapere, ed anzi si è sempre prodotta in lazzi e frizzi! Adesso anche nel triciclo qualcuno comincia ad accorgersi che, per l’ennesima volta, la Lega aveva ragione?

E’ infatti evidente che la nomina parlamentare dei magistrati è un flop. In Ticino come a livello federale. Ed infatti nei giorni scorsi il Consiglio nazionale ha discusso sull’ipotesi, formulata in un’iniziativa popolare, di sorteggiarli. Ma sarebbe un’altra cavolata.

I procuratori pubblici li scelga il popolo. Peggio del parlamenticchio non potrà fare. Ed inoltre, non si vede perché chi è in grado di nominare i membri del potere esecutivo e legislativo non dovrebbe essere in grado di eleggere anche quelli del giudiziario.

Lorenzo Quadri