Caso “Stranieri importanti per il Ticino”: il Dipartimento risponde piccato, ma…

 

Come c’era da attendersi, sul caso della verifica di geografia presso la scuola media di Tesserete il ro$$o DECS giustifica la politica immigrazionista in aula. Anche se a parole sostiene il contrario.

Il “casus belli”. In una prova di geografia è stata posta la domanda seguente: “Abbiamo visto in classe che gli stranieri sono importanti per la popolazione del Canton Ticino. Perché?”.

Al quesito un’allieva aveva risposto lapidaria: “preferisco non rispondere a questa domanda, saranno importanti per vari motivi. Ma io resto dell’idea che non lo sono”.

L’interrogazione

La vicenda, riportata dal Mattino della domenica, aveva suscitato ampie polemiche. E lo crediamo bene. Il granconsigliere leghista Massimiliano Robbiani ha interpellato al proposito il governicchio, chiedendo spiegazioni al DECS. Nei giorni scorsi è arrivata la risposta all’interrogazione. Un’arrampicata sui vetri che avrebbe lo scopo di smentire l’indottrinamento in classe. Invece ottiene semmai il risultato contrario.

L’arrampicata in 10 punti

  • Il CdS risponde piccato che le domande sulla vicenda di Tesserete non dovevano essere rivolte “al DECS” ma a tutto il governo. Ossignùr. E chi pensate abbia redatto la risposta: i funzionari del DECS? Quelli del Dipartimento del Territorio? Il Gigi di Viganello?
  • La “paternità DECS” è manifesta anche dal tono della risposta. Spocchioso, saccente e anche vagamente offensivo nei confronti del deputato interrogante. Il tutto condito con l’invito a rispettare le opinioni altrui. Da che pulpito! Tipico di quell’area politica ro$$a che rispetta le opinioni altrui solo se uguali alle proprie.
  • I toni ampollosi servono a nascondere i contenuti scarsini. Si fosse trattato di una verifica, il DECS sarebbe stato bocciato. Si legge infatti nella risposta: “Utilizzando i dati prodotti e pubblicati dall’Ufficio di statistica (Ustat), il docente ha tematizzato con gli allievi il concetto di invecchiamento della popolazione e la presenza di stranieri in Ticino”.Per poi citare dati statistici più volte riportati anche su queste colonne: quasi un terzo della popolazione residente in Ticino non è svizzera, la metà dei lavoratori sono stranieri quando la media nazionale si attesta a 3 su 10, eccetera. “Alla luce di queste cifre– conclude il DECS – è francamente difficile non definire come “importante” la presenza di stranieri in Ticino”.
  • Ma chi credono di turlupinare questi signori del Dipartimento? La domanda posta non era: “perché in Ticino c’è un numero importante di stranieri?” . Era “perché gli stranieri sono importanti per la popolazione ticinese?”. Il significato è ben diverso. Lo capisce chiunque. E nel secondo caso “importante” non ha di certo la valenza quantitativa (numerica) che il DECS tenta di dargli a posteriori. Ha invece un significato qualitativo. Il senso è: “Perché gli stranieri sono indispensabili per il Ticino? Perché senza stranieri il Ticino crolla?”.La domanda può essere letta solo in questo modo.
  • Se in una verifica si chiede “abbiamo visto in classe che gli stranieri sono importanti per la popolazione del Canton Ticino”, vuol dire che in classe si è insegnato non che gli stranieri in Ticino sono tanti, ma che sono necessari, per cui: dentro tutti!
  • La risposta stessa del DECS contiene un’altra conferma del fatto che siamo davanti ad un caso di propaganda immigrazionista a scuola. Si dice infatti che “il docente ha tematizzato con gli allievi il concetto di invecchiamento della popolazione e la presenza di stranieri in Ticino”.Quindi le due cose sono messe in relazione. Il messaggio è chiaro: gli stranieri sono “importanti” perché la popolazione invecchia. Quindi – classico assioma immigrazionista – “servono più stranieri”. Questa è propaganda di regime. Anche in Giappone la popolazione invecchia, eppure gli stranieri sono meno del 2%. E nessuno si sogna di cambiare politiche né di andare a raccontare che “devono far entrare tutti” perché la popolazione invecchia. L’invecchiamento della popolazione, dunque, è solo un pretesto. E pure abusato.
  • Ulteriore conferma viene dalla risposta dell’allieva. Se a scuola fosse stato spiegato, come tenta di far credere il DECS, che gli stranieri sono “numerosi”, e non che “per il bene del Ticino è necessario che entrino tutti”, perché mai l’alunna avrebbe dovuto rispondere che secondo lei “non sono importanti”? E’ credibile che la ragazzina intendesse negare che gli stranieri in Ticino sono numerosi? Ma va là!
  • E’ grottesco che il DECS voglia camuffare discorsi tendenziosi venendo a raccontare che “importante” sarebbe sinonimo di “numeroso”. Questo sarebbe forse un esempio di quel “pensiero critico”, dei quell’”onestà intellettuale”, di quell’”argomentazione approfondita” con cui il Dipartimento si sciacqua altezzosamente la bocca nella risposta all’interrogazione Robbiani?
  • Chissà se prima della verifica si è parlato anche della percentuale di detenuti stranieri nelle carceri svizzere (vicina all’80%), della percentuale di stranieri tra gli autori di reati violenti (un multiplo di quella degli svizzeri), della percentuale di stranieri a carico dell’assistenza, eccetera? Oppure sono state citate solo le cifre funzionali alla propaganda immigrazionista?
  • L’episodio si è verificato nella scuola media di Tesserete che era una delle sedi disposte a sperimentare la “scuola rossa”, poi asfaltata in votazione popolare. Se è vero che a pensar male si commette peccato ma ci si azzecca quasi sempre…

Lorenzo Quadri