Il problema sono i migranti in arrivo da altre culture? Fuori i dati delle immunizzazioni

Il governicchio federale non ha saputo essere granché convincente nella campagna di vaccinazione contro lo stramaledetto virus cinese, visto che il tasso di immunizzati in Svizzera rimane troppo basso – è circa del 61% –specie se paragonato a quello di altri paesi europei. Il ministro dei flop kompagno Alain Berset (P$) ed i suoi burocrati erano arrivati al punto di inventarsi il premio di 50 Fr per chi convince qualcuno a vaccinarsi. Neanche si trattasse di una televendita di Wanna Marchi e del mago Do Nascimento.

Credibilità a ramengo

Come mai gli svizzeri si vaccinano meno di altri? La teoria della maggiore propensione alla libertà individuale non porta molto lontano. Non ci sono infatti particolari motivi per ritenere che, ad esempio, gli svedesi o i danesi (tasso di vaccinazione superiore al 75%) siano molto più pecoroni di noi. E’ molto più probabile che l’insoddisfacente tasso di vaccinazione sia legato alla credibilità a ramengo del governicchio federale. Non solo il kompagno Berset ed i suoi burocrati nella gestione della pandemia ne hanno combinate peggio di Bertoldo. Ma che autorevolezza possono avere dei camerieri di Bruxelles che starnazzano alla pandemia, introducono deleteri lockdown, però poi rifiutano di chiudere le frontiere? Che calano sistematicamente le braghe ad ogni cip dell’UE? Che hanno deciso il pagamento del pizzo da 1.3 miliardi a Bruxelles in cambio di NIENTE? Che – questa è la “new entry” – da qualche giorno strillano all’allarme blackout solo per preparare il terreno alla svendita agli eurobalivi di altre porzioni della nostra sovranità in cambio di accordi sull’energia elettrica?

Di conseguenza, non pochi cittadini ritengono che il governicchio federale punti sulla vaccinazione non per motivi sanitari, ma per ubbidire all’UE.

“Tasso allarmante”

La “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) della taglia da 50 Fr sui no vax (mancava solo di fissarla a 30 denari…) non ha certo aumentato la credibilità. E adesso arriva la nuova geniale pensata. Ovvero, un piano da 100 milioni di Fr per propagandare le vaccinazioni tramite i club sportivi e – udite udite – le moschee. In quanto “il tasso di vaccinazione dei migranti resta allarmante”. Ah, ecco! Quindi il problema non sono gli svizzerotti zucconi che non vogliono vaccinarsi. Il problema sono i migranti “in arrivo da altre culture”, non integrati e non integrabili, di cui ci siamo riempiti grazie alla politica delle frontiere spalancate voluta dalla partitocrazia!

La conseguenza

Ricordiamo che la cosiddetta “quarta ondata” (in realtà non è arrivata nemmeno la terza) alle nostre latitudini è stata provocata da migranti balcanici che hanno trascorso le ferie nel paese d’origine, si sono impestati, ed hanno potuto rientrare tranquillamente in Svizzera senza né test né quarantene. Perché, grazie al governicchio federale ed alla partitocrazia, per lunghi mesi “in nessun paese si poteva entrare così facilmente come in Svizzera”: e questo l’ha scritto la stampa d’Oltralpe, non il Mattino populista e razzista. Col risultato che gli ospedali per un certo periodo sono tornati a riempirsi (di stranieri contagiatisi durante le vacanze al natìo paesello). Di conseguenza, da oltre un mese tutti i cittadini si cuccano il green pass. Che, ribadiamo per l’ennesima volta, non ci piace di certo; ma senza di esso la $inistra chiusurista, che detta legge nel governicchio federale, avrebbe decretato altri lockdown. Quindi adesso vogliamo conoscere non solo la nazionalità degli ospedalizzati, ma anche il tasso di vaccinazione suddiviso per nazionalità. Altro che continuare ad imboscare le cifre in nome del politikamente korretto!

Dov’è la terza dose?

E col piffero che siamo d’accordo di spendere una vagonata di milioni del contribuente per promuovere la vaccinazione tramite moschee.

Di continuare a spendere soldi pubblici per migranti “in arrivo da altre culture”, non integrati e non integrabili, cominciamo ad averne piene le scuffie. Tanto più che magari questi no vax d’importazione sono pure a carico dello stato sociale. Piuttosto, è ora di sbrigarsi con la terza dose. Inparticolare a quanti sono stati vaccinati per primi e quindi potrebbero essere ora meno protetti: ossia gli anziani ed i curanti dei medesimi. Come mai in paesi a noi confinanti si stanno già somministrando terze dosi a manetta?

E’ evidente che i motivi della lentezza elvetica non possono essere di tipo scientifico. Sono invece legati alla burocrazia ed alla politichetta del Dipartimento del kompagno Berset.

E osiamo sperare che non esista un problema di mancanza di vaccini per la terza dose ai nostri anziani mentre il ministro dei flop si preoccupa di propagandare l’immunizzazione tra i no vax islamisti sperperando una caterva di milioni.

E i farmaci?

Sarebbe poi interessante, oltre che di vaccini, sentire parlare anche di farmaci contro lo stramaledetto virus cinese. Perché ci sono anche questi,tra l’altro pure di produzione ticinese. Ma per qualche strano motivo (?) la partitocrazia e la stampa di regime li trovano “poco sexy”.