Mozione del Consigliere nazionale leghista affinché il popolo sia chiamato a votare su tutti gli aiuti versati all’estero
A seguito del voto popolare, contrario all’acquisto dei Gripen, la maggioranza di centro-$inistra del Consiglio federale non ha perso tempo a lanciarsi all’assalto alla diligenza dei fondi del Dipartimento militare. Un vero e proprio golpe contro la difesa della Svizzera. Tanto più che il budget del militare (come pure quello degli altri dipartimenti) non lo decide il Consiglio federale, bensì il Parlamento. Il quale ha deciso che l’esercito ha a disposizione 5 miliardi. Per cambiare la cifra bisogna dunque ri-passare dal legislativo. Non si è mai visto un esecutivo che si permette iniziative come quella presa dalla maggioranza di centro-$inistra del Consiglio federale.
A ciò si aggiunge che i nemici dell’esercito, ossia gli internazionalisti spalancatori di frontiere e rottamatori della Svizzera, dopo il voto dei Gripen hanno cantato vittoria troppo presto, e con loro i kompagni della R$I. Subito si sono messi ad esultare, inneggiando alla prima sconfitta dell’esercito nelle urne; secondo i loro auspici, la prima di una lunga serie. Ovviamente. Poi la doccia fredda. Il sondaggio del Politecnico di Zurigo ha stabilito che, tra la popolazione elvetica, l’esercito non ha mai riscosso così tanti consensi come ora. I favorevoli sono ben l’82%, contro il 73% dell’anno precedente. Prendere su e portare a casa.
C’è poi un altro problema, ossia quello della democrazia a varie velocità. Infatti, osserva il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri, “se si vota sui Gripen, coperti dal budget dell’esercito, allora non si vede perché anche i budget di altri dipartimenti, ad esempio quello degli Esteri, non debbano essere sottoposti ad opportuno controllo popolare”.
A questo mira la sua mozione presentata in Consiglio nazionale.
Infatti. La richiesta è semplice. Le relazioni con l’estero ci costano ogni anno 3.7 miliardi di Fr. Più di quanto sarebbero costati i Gripen. Che però sarebbero durati 30 anni. Non si vede perché questa enorme cifra non possa venire messa in discussione. Tanto più che sull’efficacia di questi aiuti ci sarebbe molto da dire. Spesso e volentieri, oltretutto, i paesi destinatari ci trattano da Stato canaglia; ci hanno dichiarato guerra economica a seguito dei rimasugli del segreto bancario. Inoltre, è evidente che la storiella che gli aiuti ai nuovi paesi membri UE servirebbero a limitare l’immigrazione in direzione del nostro paese è una panzana. L’unico modo per limitare l’immigrazione è inserire dei contingenti. Come del resto viene fatto, giustamente, per Romania e Bulgaria. Ma come: si versano centinaia di milioni di Fr di proprietà del contribuente dicendo che in questo modo si contiene l’immigrazione e poi bisogna introdurre i contigenti? E’ chiaro che si tratta di una presa in giro.
In concreto qual è la sua proposta?
La mia mozione chiede che gli aiuti all’estero vengano sottoposti a referendum obbligatorio. In effetti, contrariamente ai Gripen che sono un investimento una tantum, o comunque una volta ogni 30 anni, gli aiuti all’estero vengono elargiti regolarmente. Non si può pretendere che le forze politiche raccolgano firme in continuazione. Quindi, la proposta è la seguente: ogni anno, con le votazioni federali di fine novembre, il cittadino venga chiamato a decidere sui singoli contributi all’estero. Gli si sottoponga una lista di tutti gli aiuti previsti per l’anno successivo, a fianco di ogni voce il votante potrà apporre un Sì o un No. I costi (contenuti) della consultazione verranno dedotti dagli aiuti eventualmente approvati. Il budget non approvato verrà destinato ad altri scopi, ad esempio la promozione dell’occupazione dei residenti.
Affinché si voti ogni anno sugli aiuti all’estero ci vuole una modifica costituzionale che è quella proposta dalla mia mozione. Mi rendo conto, ovviamente, che non sarà facile spuntarla. Sovranità, autonomia e sicurezza vengono svendute ogni giorno che passa. Ma gli aiuti all’estero sono una vacca sacra. Non si mettono in discussione. Non è politikamente korretto. Pur di evitare le solite pretestuose accuse di populismo e di razzismo da parte di organismi internazionali non eletti da nessuno, si sperperano miliardi. Ovviamente nel modo più fumogeno possibile, cercando di nascondere ai cittadini tutto quello che si può. E’ ora che si faccia trasparenza e che si permetta alla gente di decidere. Così come è stato fatto sui Gripen e così come si farà, con tutta probabilità, con il traforo di risanamento del tunnel autostradale del Gottardo.
MDD