Potenziamento della legittima difesa: il pavido “njet” del Consiglio nazionale

 

Lorenzo Quadri, nei giorni scorsi il Consiglio nazionale ha bocciato per 117 voti a 70 la sua iniziativa parlamentare che chiedeva di potenziare il diritto alla legittima difesa di chi viene aggredito nella propria abitazione. Di cosa si trattava?

La mia iniziativa parlamentare chiedeva di aggiungere all’articolo 16 del codice penale un nuovo capoverso tre, in base al quale chi, aggredito in casa propria, eccede nella legittima difesa, è di principio scusabile, a meno che un tribunale non dimostri il contrario. Questo significa che non è chi si è difeso da un’aggressione in casa, ed ha ecceduto nel difendersi, che deve dimostrare di aver agito per “scusabile eccitazione o sbigottimento”, come recita l’attuale capoverso 2 dell’articolo 16. Nel caso di chi viene aggredito in casa propria, l’eccitazione sarebbe scusabile e lo sbigottimento presunto. In termini giuridici si parla di “inversione dell’onere della prova”. In altri termini: non starebbe più alla vittima di un’aggressione al proprio domicilio di dimostrare di essere nel giusto, poiché si parte dal presupposto che un suo eventuale eccesso nel difendersi fosse scusabile. Toccherebbe invece al ministero pubblico, qualora ritenesse necessario attivarsi, dimostrare che un eventuale eccesso di legittima difesa non era invece scusabile.

Perché concentrarsi sulla legittima difesa in casa?
Perché la casa è il luogo dove chiunque ha il diritto di sentirsi al sicuro. Per questo necessita di una protezione accresciuta. Anche a scopo deterrente, per scoraggiare i rapinatori.

L’intenzione è quella di riesumare il “Far West”?

Certamente no. Non si tratta certo di autorizzare a sparare contro qualsiasi cosa si muova. Ciò che proponevo, era un sostegno a chi è stato aggredito in casa propria ed ha difeso sé stesso e/o i propri familiari.

Ma difendere i cittadini non è compito della polizia?

Sì, ma la polizia non può essere sul posto nel momento in cui si consuma un’aggressione. Può intervenire solo dopo. Quando magari è troppo tardi. Per questo esiste la legittima difesa, che è un diritto naturale, riconosciuto nel nostro ordinamento giuridico. Il problema è che si sta facendo di tutto per criminalizzare il cittadino che di questo diritto fa uso. Respingendo la mia iniziativa, la partitocrazia del triciclo PLR-PPD-P$ ha ribadito il seguente messaggio: chi è aggredito nella propria abitazione è meglio che rinunci a difendersi, altrimenti finisce lui sul banco degli imputati. Un messaggio pericoloso e sbagliato, oltre che un invito a nozze per i delinquenti.

Ma in Svizzera c’è un problema reale di aggressioni in casa?
Al momento non c’è un’emergenza, almeno non nella misura che esiste in paesi a noi confinanti. Questo non vuol dire che il problema sia fittizio. Proprio mentre la maggioranza parlamentare respingeva la mia iniziativa, si stava svolgendo il processo all’autore della strage di Rupperswil. Che è stata commessa nell’abitazione delle vittime. Magari se queste (o una di loro) avesse potuto esercitare il diritto alla legittima difesa, le cose sarebbero andate diversamente. Ho visto inoltre che il sito online del Corriere del Ticino, dando la notizia della bocciatura della mia iniziativa parlamentare, ha allegato un sondaggio online, da cui emerge che l’80% dei partecipanti (quindi una maggioranza schiacciante) non si sente tutelato dall’attuale diritto alla legittima difesa. Da un altro sondaggio effettuato dal sito online di 20 Minuten emerge invece che il 54% dei partecipanti ritiene che tutti dovrebbero avere un’arma in casa per difendersi. Sono solo dei sondaggi online senza pretesa di scientificità, ma il senso è chiaro. Ancora una volta, l’ennesima, la partitocrazia è schierata contro la volontà popolare.

La sua iniziativa era, come ha sostenuto qualcuno, un invito ad armarsi?

La mia iniziativa parlava solo di legittima difesa. Non tematizzava il diritto a possedere delle armi. Personalmente sono favorevole a che i cittadini abbiano un’arma in casa per potersi difendere in caso di necessità. Ma non era questo il tema dell’iniziativa.

Pensa che in futuro la situazione sia destinata a peggiorare?

Se la libera circolazione e gli accordi di Schengen resteranno in vigore, di sicuro. La Svizzera sarà sempre più presa di mira dalla criminalità violenta d’importazione. Inoltre, a seguito della frammentazione della società, in futuro sempre più persone anziane vivranno da sole, diventando così un facile bersaglio per delinquenti senza scrupoli.

E’ deluso della decisione del Nazionale?

Che la sinistra disarmista e spalancatrice di frontiere non sarebbe stata d’accordo con la proposta, mi era chiaro fin dall’inizio. L’area rossoverde vuole che i cittadini onesti siano incapaci di difendersi, mentre è sempre preoccupata di accrescere i diritti dei delinquenti, specie se “provenienti da altre culture”, rispettivamente di trovar loro delle scusanti. Mi sarei aspettato però un maggior sostegno dal centro. Che i partiti cosiddetti borghesi non abbiano nemmeno il coraggio di sostenere una modifica modesta come quella che ho proposto, è deludente. Senza contare che nel PLR ci sono addirittura deputati che hanno firmato l’iniziativa ma poi hanno votato contro; probabilmente in nome del “buongoverno”.

MDD