Premi di cassa malati: la riduzione dello 0,1% è un’operazione di marketing, tuttavia…
Per la prima volta dal 2008, i premi di cassa malati diminuiranno. Oddìo: parlare di diminuzione è “forse” eccessivo. La riduzione per il 2022, come sappiamo, ammonta a livello nazionale ad uno 0,2% medio, mentre per il Ticino siamo “ben” allo 0,1%. Diciamo semmai che i premi rimangono stabili. C’è tuttavia chi parla di una decisione storica.
Cosa ne pensa il Consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri?
Definire “storica” una riduzione dello 0,1% mi pare piuttosto ridicolo. Diciamo che è una riduzione simbolica. Inoltre, non tutti ne beneficeranno. Punto primo, stiamo parlando di un calo medio, quindi ci sarà chi si sorbirà comunque un aumento anche nel 2022. Punto secondo, ci sono assicuratori “furbetti” che quest’anno hanno ridotto gli sconti, ad esempio sulle complementari, e quindi compensano. Certamente ci si poteva attendere di più.
Mai contento?
Il fatto è che lo sconto “mignon” è stato ottenuto tramite riduzione delle riserve in eccesso degli assicuratori malattia. Le riserve attuali ammontano a 12 miliardi di franchi, quelle prescritte per legge sono poco più di quattro. Quindi ci sono quasi 8 miliardi di “grasso che cola”, da restituire alla popolazione. Nel concreto si parla dello scioglimento di 380 milioni sul 2022. Non certo uno sforzo epocale! Soprattutto: nel 2021 i premi in Ticino sono aumentati, sempre in media (quindi c’è chi ha dovuto fare i conti con un salasso maggiore), del 2.1%. Un aumento del tutto ingiustificato, dal momento che nel 2020 la pandemia di covid ha fatto calare i costi sanitari rallentando il resto della medicina, e per ora non si vede un’impennata di recupero. Quindi, giubilare perché per un anno (!) i premi non aumentano dopo che per “anni ed annorum” sono cresciuti indebitamente, mi pare piuttosto ingenuo.
Il Consigliere federale Berset ha detto che la piccola diminuzione dimostra che la linea del Consiglio federale di riduzione volontaria delle riserve porta frutti.
Porta frutti magari nell’ottenere delle elemosine quando tornano comodo agli assicuratori. Un contentino oggi, e magari una nuova legnata sulle gengive domani? Del resto il Dipartimento dell’Interno ha una lunga coda di paglia. Le riserve in eccesso sono la conferma che il Dipartimento del socialista Berset ha sistematicamente approvato premi troppo alti, quando non avrebbe dovuto avallarli. Sono infatti questi premi eccessivi che hanno pompato le riserve. Adesso arriva una micro-riduzione ed il Consigliere federale si pavoneggia. Mi pare improvvido. Se poi si volesse fare della dietrologia spicciola…
Cioè?
E’ evidente che le ultime scelte, vedi pass covid con annessi e connessi, non hanno giovato alla popolarità di Berset; e nemmeno la vicenda privata che lo vede coinvolto. Se, come diceva qualcuno, “a pensar male si commette peccato ma ci si azzecca quasi sempre”, per il consigliere federale PS in questo momento era necessario più che mai mettere fuori la faccia per portare notizie “buone”. Che poi così buone non sono; tra un meno 0,1% ed un più 0,1% la differenza è ben poca.
Quindi cosa bisognerebbe fare?
Come chiede una mia mozione approvata dalla maggioranza del Consiglio nazionale un paio di settimane fa, occorre rendere obbligatoria la restituzione delle riserve in esubero, e regolarla in modo tale che a beneficiarne siano i cittadini che effettivamente hanno pagato premi troppo elevati. Quelli che, come detto, sono andati a formare le riserve in questione. Con la complicità del Dipartimento Berset.
E questo basta?
Certamente no, ma aiuta. E risponde ad un’evidente esigenza di equità: chi ha pagato troppo deve venire risarcito. Per risolvere il problema dei premi di cassa malati insostenibili occorrerebbe una riforma radicale del sistema. Che però non trova delle maggioranze, e questo da molti anni. Cominciamo allora col fare quello che è fattibile. E sulla riduzione delle riserve c’è possibilità di lavorare. Verosimilmente un paio di anni fa la mia mozione non sarebbe stata approvata. Significa che il vento sta cambiando. Bisogna dunque insistere, approfittando della breccia che è stata aperta.
MDD