In poche settimane il nostro vivere quotidiano è stato stravolto. E c’è chi ne approfitta

maledetto coronavirus nel giro di poche settimane ha stravolto la nostra esistenza quotidiana. Se il Ticino è ormai una delle realtà più colpite a livello mondiale, ci sono dei responsabili: i camerieri dell’UE in Consiglio federale e la partitocrazia PLR-PPD-P$$, Verdi anguria ovviamente inclusi, che hanno rifiutato di chiudere le frontiere con l’Italia quando era tempo di farlo, ovvero un mese fa. Perché, per questi soldatini della casta – ed ovviamente anche per i loro pennivendoli di servizio – la devastante libera circolazione delle persone viene prima della salute pubblica.

Sempre i camerieri dell’UE in Consiglio federale hanno cancellato la votazione del 17 maggio sull’iniziativa “per la limitazione”, ovvero l’iniziativa che chiede la fine della devastante libera circolazione delle persone. E l’hanno fatto non certo perché ci fossero impedimenti oggettivi al voto, ma solo per squallido calcolo di bottega: l’iniziativa avrebbe potuto passare “causa coronavirus”. La pandemia ci ha infatti sbattuto in faccia le conseguenze della libera circolazione e della globalizzazione. Checché ne dicano gli spalancatori di frontiere alla Berset, il virus ai confini si ferma. Perché il virus non arriva da solo. Lo portano le persone. E le persone si possono fermare ai valichi. Ma naturalmente le nullità dell’establishment, davanti a proposte di questo tipo, si sono messe a strillare al razzismo; proprio come i famosi cani di Pavlov che salivavano al suono della campanella.

Il risultato di aver voluto lasciare entrare liberamente tutti  nel nostro Paese è che adesso noi non siamo più liberi nemmeno di uscire di casa.

“Finestre” anche per il lavoro

Il virus ha stravolto l’esistenza quotidiana, rendendo possibili cose che fino a poche settimane fa sarebbero state inimmaginabili. Non solo lo stop produttivo, ma anche questioni di altro tipo. Ad esempio, le cosiddette “finestre di crisi” concesse ai Cantoni. Ovvero l’autorizzazione ai Cantoni a prendere, per combattere il maledetto virus, anche delle misure più incisive di quelle decise da Berna. Una sorta di statuto speciale. Ebbene, questo statuto speciale non deve valere solo per la pandemia, ma anche in altri ambiti. Ad esempio sul mercato del lavoro di questo sfigatissimo Cantone, da tempo gravemente malato a causa della devastante libera circolazione delle persone. O salta la libera circolazione delle persone, oppure la Confederazione deve concedere una  “finestra di crisi” al Ticino per applicare la preferenza indigena.

Peccato che…

Inoltre, fa piacere che il Consiglio di Stato ticinese sia riuscito ad imporre la propria posizione a Berna sullo stop ai cantieri ed alle attività industriali non indispensabili. Peccato però che, sulla chiusura delle frontiere, quando era tempo (ovvero attorno al 20 febbraio, nei giorni in cui in Lombardia emergevano i primi focolai) il governicchio si sia ben guardato dal picchiare i pugni sul tavolo della Confederazione. Anzi.

Per non parlare di chi, ovvero il kompagno Manuele Bertoli, P$, è andato avanti ad oltranza con l’apertura delle scuole ed ha dovuto cedere solo dopo la rivolta di alcuni comuni (tra cui la principale città del Cantone, ovvero Lugano) e la retromarcia della Confederazione, che dalla sera alla mattina ha cambiato radicalmente la propria posizione nel merito.

Il Grande Fratello

Altra novità inaudita è il Grande Fratello (perché di questo si tratta) ad opera di Swisscom. In tempi normali mai sarebbe stato accettato che un operatore telefonico si mettesse a fare la spia per conto del governo ed a controllare se il divieto di assembramenti di più di cinque persone venisse rispettato o meno, e se la gente stesse in casa. A parte che eludere questo tipo di sorveglianza è semplice, basta spegnere il telefonino: solo un paio di settimane fa, una simile ipotesi avrebbe fatto urlare allo scandalo. Giustamente. Invece l’isteria da pandemia permette di sdoganare anche una boiata di questo calibro. Adesso che il grande fratello è stato ufficialmente creato, vedremo se e quando verrà smantellato. Perché certe iniziative sono come le tasse. Una volta introdotte, poi non le toglie più nessuno!

 

Lorenzo Quadri