E’ del tutto inutile nel combattere il terrorismo ed è stata introdotta con l’inganno
Nel maggio dello scorso anno, i cittadini svizzeri hanno dovuto votare sull’accettazione della direttiva disarmista della fallita UE. La direttiva in questione mira a disarmare i cittadini onesti. Essa è contraria al diritto liberale (non nel senso di ex partitone) delle armi che caratterizzava la Svizzera fino a quella data, e che era stato pure confermato in votazione popolare. Nel 2011 infatti il popolo aveva respinto restrizioni più blande di quelle imposte dagli eurobalivi.
Lavaggio del cervello
I cittadini svizzeri nel maggio 2019 sono stati chiamati alle urne a seguito di un referendum. La partitocrazia PLR-PPD-P$$, Verdi-anguria ovviamente inclusi, aveva infatti immediatamente calato le braghe davanti al Diktat di Bruxelles. I soldatini della casta strillavano che, se gli svizzerotti non si fossero adeguati, la Svizzera sarebbe stata espulsa da Schengen (uhhh, cha pagüüüüraaa!). Ne seguì il consueto lavaggio del cervello. Risultato: in votazione popolare, solo il Ticino respinse il Diktat-ciofeca di Bruxelles.
Non fosse tragico…
La direttiva disarmista venne concepita dalla Francia per combattere il terrorismo islamico. Se la situazione non fosse tragica, ci sarebbe da ridere. Quando mai i jihadisti si servono di armi da fuoco legalmente dichiarate per mettere a segno le proprie efferatezze?
Proprio Parigi, che ha voluto (per palesi motivi di propaganda) il penoso Diktat, ne misura oggi tutta l’ inutilità. I terroristi islamici insanguinano la Francia, ma nessuno di essi con armi da fuoco. I jihadisti usano infatti coltelli e mannaie. Impallinare i “cani infedeli” non è abbastanza cruento.
Carico amministrativo
Inutile sotto il profilo della sicurezza, il Diktat disarmista provoca per contro costi e lavoro amministrativo non da poco. La Solothurner Zeitung solleva il problema per il Canton Soletta. Il carico di burocrazia generato è importante. Ed è destinato a diventarlo sempre di più. In effetti, secondo la nuova legge, tiratori sportivi e collezionisti devono periodicamente dimostrare che vanno a sparare con regolarità (tiratori) o che conservano l’arma in un luogo sicuro (collezionisti). In alcuni Cantoni, come a Zurigo, si è reso necessario il potenziamento del personale della polizia cantonale per seguire le varie pratiche. A Soletta anche questa via è un’opzione. Ci piacerebbe sapere come stanno le cose in Ticino: nel merito indagheremo prossimamente. E’ ovvio che vogliamo sapere quanti soldoni ci costa la calata di braghe (degli altri) sul Diktat europeo contro le armi detenute legalmente!
Minaccia ridicola
Ricordiamo inoltre qual era la ridicola minaccia impiegata dalla partitocrazia far approvare al popolazzo la direttiva UE: “Bisogna salvare Schengen!”. Come se a qualcuno, a Bruxelles, sarebbe sul serio venuto in mente di espellere gli svizzerotti da un trattato che IMPEDISCE di chiudere le frontiere, come pure di svolgere controlli sistematici ai confini. Ma va là!
Il terrorista islamico tunisino autore del macello di Nizza è sbarcato a Lampedusa spacciandosi per rifugiato e poi ha raggiunto la Francia grazie alle frontiere spalancate. Se a Parigi, invece di disarmare i cittadini onesti tramite direttive del piffero – ed i criminali se la ridono a bocca larga -, si fossero preoccupati di chiudere le frontiere, allora sì che avrebbero combattuto in modo efficace il terrorismo islamico!
I seguaci della Jihad spesso e volentieri arrivano in Europa come finti rifugiati e non si servono di armi da fuoco (men che meno di armi legalmente dichiarate). Ma la partitocrazia:
- se la prende con le armi dei cittadini onesti, le quali non hanno alcun influsso sugli attentati terroristici,
- fa entrare tutti tramite le frontiere spalancate (Schengen).
E, non ancora contenta, pretende pure di rottamare l’accordo di Dublino, e quindi i cosiddetti rinvii-Dublino, che permettono alla Svizzera di rimandare nel Belpaese un buon numero di finti rifugiati che sono arrivati da noi dopo essere sbarcati nella vicina Repubblica.
Insomma, il mondo che gira al contrario!
Bisognava fare il contrario
Altro che disarmare i cittadini onesti e rimanere nello spazio Schengen. Se la partitocrazia avesse voluto davvero preservare la sicurezza della Svizzera, ed in particolare dal terrorismo islamico, avrebbe dovuto fare l’esatto contrario. Ovvero, mandare al macero Schengen e lasciare le armi ai cittadini! Ma evidentemente la priorità è abbassare le braghe ad altezza caviglia…
Lorenzo Quadri