Il Consiglio federale: virus o non virus, dalle regioni confinanti devono entrare tutti
E ti pareva! Per l’ennesima volta, il governicchio federale si dimostra succube dei paesi vicini, terrorizzato da eventuali rampogne dei balivi di Bruxelles, e quindi… giù le braghe ad altezza caviglia! Anche quando ci va di mezzo la salute pubblica degli svizzeri!
Il tema, lo si sarà capito, è ancora lo stramaledetto virus cinese: quello che ci ha impestati per colpa della libera circolazione e delle frontiere spalancate (altro che “il virus non si ferma ai confini”, vero kompagno Berset?).
Risalgono i contagi
Accade ora che i contagi da covid stanno risalendo un po’ ovunque; in Ticino per il momento siamo ancora ben messi, speriamo che duri. In altri Cantoni non è così. Soprattutto non è così in altri Stati. In particolare, in Francia si assiste da settimane ad un’impennata delle infezioni.
Si pone quindi con prepotenza il tema delle quarantene per persone che arrivano da paesi UE a noi confinanti.
Quarantene farlocche
Già sappiamo che le quarantene decretate dai camerieri di Bruxelles in Consiglio federale sono farlocche.
E’ lapalissiano: le quarantene hanno senso solo se vengono anche fatte rispettare. Ciò implica dei controlli sistematici ai confini. Ma, per i soldatini della partitocrazia internazionalista e sovranofoba, il solo pensiero dei controlli alle frontiere è intollerabile. Non sia mai! “Bisogna aprirsi”! Devono entrare tutti!
Geometria variabile
Adesso arrivano anche le quarantene a geometria variabile. Perché la priorità del governicchio federale non è certo quella di evitare i contagi, bensì di garantire che i frontalieri possano continuare ad entrare in Svizzera qualsiasi cosa accada. Se ciò comporta un rischio sanitario oppure no è irrilevante. Soprattutto adesso. Il 27 settembre è vicino ed i camerieri di Bruxelles da settimane stanno facendo il lavaggio del cervello ai cittadini: vogliono far credere che senza l’INVASIONE di permessi G, senza l’immigrazione incontrollata, la Svizzera va in palta. Quindi non si possono (sa po’ mia!) fermare i frontalieri. Altrimenti si scoprirebbe che la Svizzera va avanti lo stesso e che la casta internazionalista sta raccontando un sacco di palle.
Esclusione a priori?
Ora, la gestione delle quarantene su scala regionale è senz’altro sensata. Se – per restare in Francia – in Normandia il virus cinese dilaga, mentre vicino ai nostri confini la situazione è tranquilla, non ha senso mettere in quarantena i frontalieri. Se però i contagi dovessero impennarsi in modo allarmante nelle regioni francesi di frontiera, le quarantene vanno decretate eccome. Al massimo si lascerà entrare, previo controllo della salute, il personale ospedaliero indispensabile che non può alloggiare dentro i confini elvetici. Ricordiamo che in Ticino i frontalieri che lavorano nel settore sanitario sono 4000 su 70mila, quindi una modesta percentuale.
In altre parole: in nessun caso le regioni di frontiera possono essere escluse a priori dalle quarantene. Proprio questo vorrebbe invece fare l’italo-svizzero KrankenCassis, PLR, colui che in marzo si bullò di aver chiesto al suo collega e connazionale Giggino Di Maio di lasciar entrare in Ticino i frontalieri in arrivo dalle (allora) zone rosse lombarde! Eccoli qua, i grandi statisti dell’ex partitone!
Addirittura, stando a quanto riportato dal TagesAnzeiger (che è un giornale radikalchic) il ministro degli esteri PLR (ex) doppiopassaporto voleva esentare direttamente dall’obbligo di quarantena i paesi a noi confinanti!
Qui qualcuno deve essere caduto dal seggiolone da piccolo!
Chiudere le frontiere si può
E’ chiaro che, se la situazione sanitaria dovesse imporlo, le frontiere si CHIUDERANNO di nuovo: un secondo lockdown è escluso (la Svizzera va in fallimento) e quindi non possiamo permetterci di impestarci – o di farci impestare – ancora una volta.
E’ poi scandaloso che i camerieri dell’UE in consiglio federale continuino a strillare al presunto “ruolo imprescindibile del personale frontaliero nel settore delle cure” (problema che, per la verità, è soprattutto romando). Questa condizione di dipendenza da paesi stranieri in un settore di vitale importanza è deleteria. E, ancora una volta, possiamo ringraziare la devastante libera circolazione delle persone e chi l’ha voluta. A questa situazione occorre RIMEDIARE il più in fretta possibile! Altro che continuare a sbandierarla e ad alimentarla per renderci sempre più succubi della fallita UE!
Grazie, PLR!
Certo che l’ex partitone ed i suoi politicanti ne combinano peggio di Bertoldo!
- Vogliono l’immigrazione incontrollata;
- Vogliono firmare lo sconcio accordo quadro istituzionale (scriteriatamente definito dal PLR “l’accordo della ragione, da firmare subito”) che ci trasformerebbe in una colonia di Bruxelles;
- Vogliono escludere a priori i paesi confinanti dalle quarantene, perché “devono entrare tutti”.
Ma avanti così, continuate a votarli…
Lorenzo Quadri