Necessario chiudere di notte i valichi secondari e potenziare la legittima difesa
Nei giorni a scorsi a Novazzano, in una villa nei pressi del valico di Ronago, è stata messa a segno una rapina a mano armata, ai danni di una coppia di ottantenni. Cinque malviventi sono penetrati nell’abitazione, hanno legato gli anziani, si sono fatti consegnare il contenuto della cassaforte e poi si sono dileguati in direzione dell’Italia. Da dove, evidentemente, erano anche arrivati.
Vicino al confine, sono già avvenute varie rapine ai distributori di benzina. L’assalto in casa, ai danni di persone anziane, rappresenta tuttavia un salto di qualità allarmante. E i delinquenti, a quanto sembra, sono andati a colpo sicuro. Siamo davanti ad una nuova fase? C’è da temerlo.
Evoluzione prevista
Con l’invecchiamento della popolazione sempre più anziani vivono da soli nella propria abitazione. Diventano quindi dei facili bersagli per malviventi senza scrupoli. Il caso di Novazzano è esemplare. A maggior ragione alle nostre latitudini, dove ben poche case sono dotate di dispositivi di sicurezza efficaci. Del resto non siamo abituati a certa criminalità, e nemmeno vogliamo abituarci.
Intanto accade che, a seguito dell’allargamento ad est dell’UE, la delinquenza dell’Europa orientale è libera di muoversi – e di trasferirsi – ovunque all’interno del territorio comunitario. Le rapine in casa, alla presenza degli occupanti, sono purtroppo da tempo parte integrante della cronaca nera della vicina Lombardia. Con le frontiere spalancate volute dalla partitocrazia, niente di strano che anche il Ticino ne venga contaminato. In particolare le zone di confine.
I criminali arrivano dal Belpaese, colpiscono, e poi tornano a dileguarsi in direzione dell’Italia, attraversando i valichi aperti ed incustoditi. Ciò accade soprattutto di notte, quando i malviventi possono godere del favore dell’oscurità.
Le proposte leghiste
Ecco dunque che tornano d’attualità due questioni sollevate a Berna dalla Lega negli scorsi anni.
- La chiusura notturna dei valichi secondari. La mozione sul tema venne presentata dall’allora consigliera nazionale Roberta Pantani nel 2014. Accolta da entrambe le Camere del parlatoio, non venne tuttavia mai attuata. Da aprile a settembre del 2017 il governicchio federale chiuse di notte tre valichi secondari ticinesi quale “test pilota”. Finita la fase pilota, i valichi vennero riaperti e non se ne fece più nulla. Passata la festa, gabbato lo santo! La decisione del parlamento è dunque stata volutamente ignorata. Si tratta dell’ennesima calata di braghe dei camerieri bernesi di Bruxelles davanti al Belpaese: infatti alcuni politicanti d’Oltreramina si erano messi a starnazzare contro la Svizzera. Dallo scorso giugno la mozione risulta stralciata dal ruolo sia al Nazionale che agli Stati. E’ quindi tempo di ripresentarla.
- Il diritto alla legittima difesa di chi viene aggredito in casa propria. A tal proposito chi scrive depositò nel 2016 un’iniziativa parlamentare che chiedeva di potenziare questo diritto, onde evitare la criminalizzazione della vittima “rea” di essersi difesa. L’iniziativa venne però respinta dalla partitocrazia in Consiglio nazionale nel 2018. Avanti con il garantismo a tutela dei criminali!
E’ ora di finirla
La rapina in casa a Novazzano avvenuta nei giorni scorsi ha dimostrato l’attualità di questi due temi. Se non si interviene, essa rischia di fare da apripista. La chiusura notturna dei valichi secondari rappresenta un primo intervento, semplice ed efficace. Efficace perché i malviventi raggiungono il Ticino dall’Italia in macchina, e sempre in macchina si dileguano. Di conseguenza, non possono scappare attraverso la frontiera verde.
E’ ora di finirla di sacrificare la nostra sicurezza sull’altare del “sacro dogma” delle frontiere spalancate volute dalla partitocrazia! O ci sta bene che le rapine in casa si moltiplichino, nell’attesa che ci scappi pure il morto?
Un potenziamento dei controlli ai confini si rende indispensabile anche a seguito del caos asilo, che è tornato ad imperversare ai livelli del 2015, con sempre nuovi record di ingressi clandestini. Diversi paesi, anche con governi di $inistra, si stanno muovendo in tale direzione. Perfino la Finlandia costruisce delle barriere. E la Confederella, cosa aspetta a scendere dal pero?
Lorenzo Quadri