E’ partita la raccolta di firme contro le demenziali ecotasse votate dalla partitocrazia

Era ora! Il referendum contro la nuova Legge sul CO2, quella farcita di demenziali ecotasse ed ecobalzelli, è partito. A lanciarlo, come era annunciato da tempo, sono diverse associazioni economiche.

Da un paio di giorni il sito del referendum è disponibile anche in italiano, all’indirizzo https://restare-ragionevoli.ch. Vi si trova anche il formulario da scaricare, firmare e spedire, per cui… sotto con le penne!

Il fatto che a promuovere il referendum siano delle associazioni economiche ha il vantaggio di non mettergli un’etichetta partitica. Non deve però indurre a conclusioni sbagliate. Lo scriviamo perché – poco ma sicuro – gli avversari, ed in particolare i tassaioli ro$$overdi, monteranno la panna alla grande.

  • Anche se in prima linea ci sono delle associazioni economiche, questo NON vuole affatto dire che ecotasse ed ecobalzelli siano un problema (solo) del “padronato”. Col piffero! A pagare lo scotto più doloroso saranno i cittadini: in particolare quelli del ceto medio e basso. Quelli che hanno bisogno della macchina per andare a lavorare. Quelli che hanno la casetta o l’appartamento con il riscaldamento a nafta. Se le ecotasse e gli ecobalzelli votati a Berna dal triciclo PLR-PPD-P$$, Verdi-anguria ovviamente inclusi, diventassero realtà, le economie domestiche svizzere si troverebbero a pagare ogni anno ben oltre mille franchi di spese in più! E poi la partitocrazia, ed in particolare i $inistrati, pensano di prendere gli elettori per il “lato B” starnazzando (ovviamente si tratta solo di scenografia senza alcun effetto pratico) contro gli aumenti dei premi di cassa malati? Paragonati agli ecobalzelli, i furti dei cassamalatari son carezze!
  • Di forze politiche che si oppongono alla rapina ai danni dei cittadini in nome dell’isterismo climatico ce ne sono solo due, sempre le solite: Lega ed Udc. Il Mattino, evidentemente, sostiene il referendum. Per contro, la partitocrazia ha votato compatta a sostegno del salasso, oltretutto perpetrato in tempo di crisi nera. A causa dello stramaledetto virus cinese, troppi svizzeri dovranno fare i conti con una drastica riduzione delle entrate. E cosa fanno i soldatini del triciclo incadregati a Berna? Per farsi belli con i fankazzisti climatici e con gli ecobrozzoni da centro sociale (quelli che organizzano le manifestazioni ILLEGALI; quelli che la Pravda di Comano slinguazza un giorno sì e l’altro pure), mettono pesantemente le mani nelle sempre più vuote tasche dei cittadini! Ed il sedicente “centro” PLR-PPD, supino e succube, si accoda come sempre alla $inistra.
  • L’impatto sul clima di ecotasse ed ecobalzelli è pari a ZERO: la Svizzera produce meno di un millesimo delle emissioni mondiali di CO2. Quindi ci dissangueremmo per NULLA! In compenso, i soldi estorti ai cittadini finiranno in un fumoso “fondo” da cui gli imprenditori ro$$overdi attingeranno alla grande, facendosi gli zebedej di platino a spese della gente che tira la cinghia. Robin Hood al contrario!
  • Il nostro Paese già oggi dispone di leggi sull’ambiente che sono tra le più severe al mondo. Altro che le offensive fregnacce della disastrosa kompagna Sommaruga e della gauche-caviar secondo le quali, senza gli ecobalzelli predatori, gli svizzeri “non farebbero nulla” per il clima!
  • Nei giorni scorsi anche alcuni gruppi ecologisti hanno annunciato il referendum ritenendo che la nuova legge sul CO2 non sarebbe abbastanza incisiva. In sostanza, costoro vogliono svuotare ancora di più le tasche della gente! Ma avanti, continuate a votare per “l’onda verde”, così verrete travolti da uno tsunami di tasse! E’ comunque chiaro che sul referendum dei talebani ambientalisti non bisogna fare affidamento. Deve riuscire anche il referendum anti-tasse! In caso contrario, i referendisti verdi semplicemente ritireranno il loro, e la sciagurata legge della partitocrazia entrerà in vigore.

Quindi, sotto con le firme! C’è tempo fino al 14 gennaio per raccoglierne 50mila in tutta la Svizzera.

Lorenzo Quadri