Visto che il fenomeno da noi è irrilevante, bisogna andare a cercarlo nelle fogne social

Quando si dice le grandi scoperte! Da uno studio dell’Ufficio federale di statistica (UST) emerge che il 40% della popolazione svizzera, quindi quasi la metà, ha trascorsi migratori. L’80% di questo 40% è nato all’estero. C’è da ritenere che il dato sia edulcorato. In effetti, gli stranieri in Svizzera sono il 25% della popolazione (2 milioni). Se a questi si aggiungono i beneficiari delle naturalizzazioni facili che tanto piacciono alla partitocrazia, si rischia di arrivare ad una maggioranza. Altro che 40%.

Statistiche taroccate

Le naturalizzazioni facili servono, tra le altre cose, a taroccare le statistiche sulla delinquenza d’importazione, come pure quelle sugli stranieri a carico dello stato sociale. Infatti gli  “svizzeri” con il passaporto ancora fresco di stampa vengono conteggiati quali cittadini elvetici.

Prendiamo un tema caro ai $inistrati multikulti: la violenza sulle donne. Ebbene, la maggioranza di queste aggressioni “di genere” sono commesse da stranieri, che però sono il 25% della popolazione. La sproporzione è palese. Naturalmente i neo-naturalizzati vengono conteggiati come svizzeri, e questo falsa i dati.

Se poi si prendono in considerazione gruppi particolari di migranti, come i finti rifugiati con lo smartphone, le cifre schizzano ulteriormente verso l’alto. A tal proposito, sarebbe interessante disporre di statistiche sulla “violenza di genere” suddivise per nazionalità degli autori. Se ne scoprirebbero delle belle (o piuttosto: delle brutte). Ma naturalmente informazioni di questo genere è meglio imboscarle il più possibile. Renderle note sarebbe “razzismo”. Secondo certi politicanti e giornalai, è “razzismo” perfino indicare la nazionalità dei delinquenti nei comunicati ufficiali!

Commissione pompata

E’ evidente che, con cifre come quelle indicate sopra – 25% di stranieri e (almeno) 40% (?) di persone con passato migratorio – sostenere che in Svizzera ci sarebbe un problema di razzismo fa ridere i polli. I rapporti farlocchi in tal senso, redatti da sedicenti “esperti” del BidONU, servono solo a carburare la Commissione federale contro il razzismo. Un gremio che è da abolire, come da mozione della Lega. Ed invece viene pompato. Nei giorni scorsi la citata Commissione ha infatti partorito una nuova invenzione: la piattaforma online dove segnalare eventuali messaggi razzisti trovati nella rete. Nel lancio dell’iniziativa si parla in modo generico di combattere i “contenuti d’odio”. Ma non è evidentemente questo il target. Altrimenti la nuovapiattaforma si troverebbe infesciata in tempo record di segnalazioni di siti e post dei $inistrati. Lo scopo dell’operazione è, invece, supportare l’immigrazionismo e criminalizzare chi lo contrasta.

Naturalmente attendiamo di conoscere il bilancio – costi del personale inclusi – di questa nuova iniziativa. Ci aspettiamo anche che la Commissione indicherà in modo trasparente chi sono gli autori di messaggi razzistiscovati su internet. Si tratta di svizzeri o di migranti in arrivo da “altre culture”? La casta multikulti rifiuta di ammetterlo, ma alle nostre latitudini il razzismo è in buona parte d’importazione. Leggi: migranti che trasferiscono in casa nostra i loro conflitti etnici, e li tramandano pure alle nuove generazioni.

Un nuovo burocrate?

In Svizzera ci ritroviamo dunque, secondo le cifre dell’UST, con il 25% di popolazione straniera ed il 40% con passato migratorio. Però la partitocrazia adesso strilla alla denatalità, ovviamente sfruttandola come pretesto per far arrivare ancora più stranieri. Addirittura il PLR vorrebbe istituire in Ticino il Mr demografia:ovvero un nuovo burocrate (quando l’amministrazione cantonale è già gonfiata come una rana!) strapagato con i nostri soldi per dirci che, per contrastare il calo demografico, dobbiamo fare entrare tutti.

L’apporto climatista

Intanto, da uno studio britannico emerge che il panico climatista fomentato dai ro$$overdi manda sempre più giovani nel pallone. Risultato: ansie diffuse, abbandoni scolastici ed anche il desiderio di non procreare. Quindi i Verdi-anguria con la loro propaganda spingono i giovani “indigeni” a non fare figli (da un lato distruggendone le prospettive occupazionali con la libera circolazione, dall’altro spaventandoli con il catastrofismo climatico). Poi però vogliono fare entrare tutti. Basti pensare che nel 2015 i sedicenti ecologisti pretendevano che la Confederella accogliesse 100mila finti rifugiati siriani; adesso vorrebbero far entrare decine di migliaia di afghani. Ed in più – tanto per non farsi mancare niente –  sognano pure diistituire la figura del “rifugiato climatico”.

Il disegno di sostituzione degli svizzeri con migranti è chiarissimo.

Ma avanti, continuate a votare per i Verdi-anguria!

Lorenzo Quadri