“No al potenziamento delle guardie di confine”: il CF se ne frega della sicurezza!
Il Consiglio federale giustifica lo scandaloso voltafaccia con una scusa miserabile: “motivi finanziari”. Quando per i finti rifugiati si spendono miliardi a vagonate!
Il Consiglio federale ci regala l’ennesima performance indecente. Ma i sette camerieri dell’UE insediati a Berna ci tengono così tanto ad ostentare la propria sconvolgente pochezza?
La notizia è la seguente. Malgrado l’abbia promesso, il Consiglio federale rinuncia a potenziare le guardie di confine con 44 unità. Questo sebbene l’emergenza asilo sia ben lungi dall’essere rientrata, anzi. E’ notizia recente che in quel di Como tornano ad ammassarsi i finti rifugiati magrebini che danno “segnali di radicalizzazione”.
Osceno retrofront
E perché i sette camerieri dell’UE si rimangiano squallidamente la parola data sul potenziamento dei controlli al confine, rimediando così un’ulteriore figura marrone? La scusa per l’osceno retrofront è la seguente: “motivi finanziari”. Stimati signori e signore consiglieri federali, ve lo chiediamo ancora una volta: ma chi pensate di prendere per i fondelli? Motivi finanziari? Ma se ogni anno si spendono miliardi per i migranti economici (quanti tra loro sono estremisti islamici?)! Il bello è che nemmeno si sa quanti siano in realtà questi miliardi perché, per qualche strano motivo, la spesa complessiva per l’asilo rimane un tabù. Calcolarla? “Sa po’ mia”! Consiglio federale dixit!
La scusa miserabile
Dunque, ogni anno si spendono miliardi per i finti rifugiati. Ma poi le loro signorie del CF hanno la faccia di tolla di venirci a dire che non ci sono soldi per il potenziamento delle guardie di confine, e quindi dei controlli alla frontiera. E, credendo di avere in questo modo trovato una giustificazione valida, si rimangiano la parola data (data, in particolare, alle regioni di confine). Senza vergogna.
E’ evidente che la fregnaccia dei “soldi che non ci sono” è solo un pretesto. Una scusa miserabile. Basta risparmiare una percentuale infinitesimale sulle paccate di miliardi che vengono gettate dalla finestra per gli immigrati clandestini e per gli aiuti all’estero, e in un battibaleno si trovano le risorse per finanziare stipendi ed oneri sociali non di 44, ma di cento guardie di confine!
La nuova cappellata dei sette scienziati dimostra, per l’ennesima volta, che la sicurezza del paese e dei suoi abitanti per questi signori è l’ultima ruota del carro. Poiché alla fregnaccia dei soldi che non ci sono non ci crede più nemmeno il Gigi di Viganello, è chiaro che il motivo del njet alle nuove guardie di confine, e quindi ad un’intensificazione dei controlli, è ben diverso. Il motivo è che in Svizzera “devono entrare tutti”! (Entrare e poi, naturalmente, rimanere; tanto il conto lo paga il solito sfigato contribuente).
Schengen ciurla nel manico
Intanto di recente Bruxelles ha accordato agli Stati membri l’ennesima deroga ai fallimentari accordi di Schengen, che ormai ciurlano sempre più nel manico: gli svizzerotti sono tra i pochi cocomeri rimasti ad adeguarvisi con pedissequa ottusità. Perché – sono le parole della Simonetta, illuminanti come sempre – sospendere Schengen equivarrebbe a creare difficoltà (?) ai 65’500 frontalieri che tutti i giorni entrano in Ticino uno per macchina.
Sicché con la benedizione degli eurobalivi, i paesi dello spazio Schengen potranno organizzare controlli sistematici sul confine per tre anni. Evidentemente, le frontiere spalancate possono anche diventare un po’ meno spalancate, se a chiedere il passo indietro è l’interlocutore “giusto”. Gli eurofunzionarietti pretendono la libera circolazione integrale solo dagli svizzerotti. Tanto è ormai risaputo che i camerieri di Bruxelles insediati a Berna abbassano immediatamente i calzoni ad altezza caviglia ad ogni cip in arrivo dall’UE.
In Germania…
Non solo la Svizzera non ha reintrodotto i controlli al confine, malgrado sarebbe autorizzata a farlo. Adesso i sette scienziati rinunciano anche al promesso potenziamento del corpo delle guardie di confine. Non perché non ci sono i soldi. Perché non c’è la volontà. Consiglio federale, vergogna!
Ed intanto il capo dei Servizi interni della Germania proprio nei giorni scorsi ha dichiarato davanti ad una commissione del Bundestag che nel paese ci sono 1800 islamisti potenzialmente pericolosi. Ci rendiamo conto di cosa ciò significa anche per la Svizzera in regime di frontiere spalancate, kompagna Sommaruga? Oppure ci vuole un disegno?
Lorenzo Quadri