Virus cinese: troppi, soprattutto tra i giovani, se ne impipano
La famosa “responsabilità individuale” sulla quale si fa tanto affidamento per contenere lo stramaledetto virus cinese (che ci ha IMPESTATI per colpa delle frontiere spalancate e della libera circolazione delle persone) sta venendo meno. Per non dire che sembra essere andata a ramengo. Alcuni esempi:
- Festaioli deficienti se ne fregano delle disposizioni di sicurezza sanitaria e vanno a fare bagordi in discoteche ed esercizi pubblici, magari sapendo di essere positivi al covid. Col risultato che centinaia di persone finiscono poi in quarantena (ovviamente senza stipendio).
- Avventori dei locali notturni di cui sopra forniscono generalità farlocche all’entrata.
- Stranieri residenti in Svizzera, provenienti da zone a rischio, non rinunciano alle ferie al natìo paesello e poi cercano il modo per eludere le quarantene al rientro. Ed intanto si scopre che, ma tu guarda i casi della vita, una buona parte dei nuovi malati di coronavirus si è infettata all’estero. Ennesima dimostrazione che le frontiere dovevano rimanere CHIUSE! Ci sono paesi UE che riapriranno i propri confini, se li riapriranno, a fine agosto. Ma figurarsi se i camerieri di Bruxelles in Consiglio federale non abbassavano le braghe alle prime pressioni in arrivo dell’estero affinché la Svizzera si riaprisse all’invasione!
- Assembramenti nel tempo libero, vedi alla Foce del Cassarate a Lugano dove la situazione si è fatta insostenibile ed il Municipio ha deciso, giustamente, la chiusura notturna dell’area durante il fine settimana. Tanto più che la mattina dopo si trovava un vergognoso porcile, con quintalate di rüt ed escrementi umani in ogni dove.
E adesso è arrivata anche una nuova puntata, che di sicuro non sarà l’ultima: i certificati medici farlocchi per non indossare la mascherina sui mezzi pubblici. Ne ha riferito la stampa d’Oltralpe nei giorni scorsi. E il peggio è che ci sono pure dei medici disposti a redigerli!
Visto che l’irresponsabilità impera, soprattutto fra i giovani, vorrà dire che per imporre il rispetto delle misure di sicurezza sanitaria ci vorrà un deciso intervento dall’alto. A mali estremi…
Perché è chiaro: un nuovo lockdown non è possibile e non ci sarà.Del resto, l’aumento dei contagi delle scorse settimane dimostra che non è sul posto di lavoro che ci si infetta.
Lorenzo Quadri