Cittadini rapinati mentre il ministro dei flop kompagno Berset (P$) sta a guardare
Come ben sappiamo, le riserve dei cassamalatari navigano attorno ai 12 miliardi di franchetti. In pratica l’equivalente degli aiuti covid votati a Berna la scorsa settimana. Questo quando le riserve stabilite per legge – e calcolate in modo ampiamente generoso – ammontano a circa 5 miliardi. Siamo dunque già oltre il doppio delle riserve minime; nel giro di un paio d’anni, avanti di questo passo ed arriveremo al triplo.
Pagate due volte
Queste riserve in esubero non piovono dal cielo. Sono state costituite con i premi troppo alti pagati dai cittadini. Pagati sia direttamente che indirettamente. I sussidi per la riduzione del premio di cassa malati a chi non è in grado di pagarlo sono finanziati con le imposte. Quindi il contribuente del sempre più tartassato ceto medio – quello che, oltre alle imposte, deve pagare le bollette dei cassamalatari senza alcun aiuto statale – ha contribuito due volte all’ingrasso delle riserve.
E’ evidente che queste riserve in esubero vanno restituite ai cittadini. A maggior ragione in tempo di crisi nera causata dallo stramaledetto virus cinese. Nel breve-medio termine, per colpa della disastrosa gestione $ocialista del “ministro dei flop” kompagno Berset e dei suoi lockdown eterni, decine di migliaia di cittadini svizzeri non avranno più nemmeno gli occhi per piangere. Quindi, col fischio che si potranno permettere di pagare premi sempre più esosi!
Orecchie da mercante
Eppure i cassamalatari, ma tu guarda i casi della vita, non ne vogliono sapere di restituire il maltolto. Malgrado finora con la pandemia abbiano risparmiato a causa del rinvio di interventi ritenuti non prioritari. Ed i costi delle ospedalizzazioni da covid non sono particolarmente elevati. Addirittura, gli assicuratori malattia hanno già fatto filtrare la notizia (con vari mesi di anticipo rispetto alla tempistica usuale) che per il 2022 bisognerà attendersi un “significativo aumento” dei premi.
In una recente intervista a tutta pagina pubblicata sul CdT, la direttrice di Santésuisse Verena Nold (Verena chi?) si premurava di mettere le mani in avanti: ridurre le riserve nel mezzo di una pandemia “è rischioso”, affermava la Frau Nold, ci sono assicuratori che potrebbero fallire! Il tentativo di lavaggio del cervello è manifesto.
Carnevale è passato!
Quando si dice la presa per i fondelli! Qui ci sono riserve che ammontano a quasi il TRIPLO di quelle previste per legge; mica l’1% in più! Però si pretende di venire a raccontare ai cittadini che dovranno far fronte ad ulteriori aumenti, massicci ed ingiustificati, dei premi di cassa malati, perché la “ciccia” degli assicuratori non si tocca? Cara Verena, guarda che Carnevale è passato da un pezzo, e ormai siamo quasi a Pasqua!
E cosa fa il ministro della sanità kompagno Berset? Non solo ha sempre tollerato ad oltranza le rapine dei cassamalatari, ma ha mandato in consultazione un progettino di ordinanza che prevede l’ agevolazione (?) della restituzione delle riserve in eccesso. Restituzione che però rimane volontaria!
E volontariamente – come ha ormai capito anche il Gigi di Viganello e come ha confermato la sciura Verena – gli assicuratori non danno indietro un copeco!
Nuovo FLOP
Il Consigliere federale $ocialista non solo ha scandalosamente FALLITO la campagna di vaccinazione; non solo ha cumulato MESI di ritardo sui test di massa che ancora NON ci sono; non solo manda in fallimento interi settori economici con il lockdown eterno; ma fa FLOP pure sul tema premi di cassa malati, reggendo la coda agli assicuratori invece di intervenire a favore dei cittadini depredati. Grazie kompagni per regalare al Paese simili grandi statisti! Certo che se la gente continua a votare per la gauche-caviar…
Berset non ne ha azzeccata mezza. Eppure la stampa di regime si ostina a slinguazzarlo. Evidentemente solo perché è $ocialista. Si fosse trattato di un Udc, sarebbe già stato travolto da una shitstorm (=tempesta di cacca) mediatica di proporzioni epiche e costretto alle dimissioni.
Lorenzo Quadri